Sfida all’insegna del fantasy nella nostra selezione delle migliori serie tv tratte dai libri viste in streaming a Settembre 2022

Ogni mese, le principali piattaforme streaming aggiungono una miriade di serie televisive di nuova acquisizione (o semplicemente nuove) nei loro cataloghi in continuo aggiornamento. Quindi cosa dovreste guardare? Beh, quello che preferite, ovviamente, ma il nome di questo sito è Librangolo, e quello di questa rubrica Libri in TV, per cui qui troverete solo consigli televisivi sulle serie-tv ad ispirazione letteraria.

A tal fine, ecco una selezione di nuovi titoli che sicuramente dovreste vedere tra quelli già pubblicati sui servizi di streaming nel mese di Settembre 2022, e di altri da noi considerati più meritevoli tra quelli visti durante quest’estate, con l’aggiunta, a partire da questo mese, di alcune serie-tv da recuperare (o da rivedere), tra quelle andate in onda nei mesi/anni precedenti.

Partiamo però subito forte con la sfida tra titani (e tra colossi televisivi) di cui si parla tanto in questo periodo e che ci accompagnerà in questi primi mesi autunnali, con una prima metà di episodi già rilasciati quasi in contemporanea per House of the Dragon (HBO) e Gli Anelli del Potere (Prime Video). Quale dei 2 prequel ci ha finora convinto di più? Per scoprirlo basta proseguire con  la lettura e con la visione!

5 SERIE TV TRATTE DAI LIBRI CHE ABBIAMO VISTO IN STREAMING AD AGOSTO-SETTEMBRE 2022

Attenzione! Le trame delle serie che seguono potrebbero contenere alcuni spoiler, anche se niente di particolarmente invasivo.

NOVITÀ:

HOUSE OF THE DRAGON

PRIMA STAGIONE (2022) – 10 EPISODI

Trasmissione originale: HBO Max dal 21 agosto al 23 ottobre 2022
Trasmissione italiana: Sky Atlantic/Now TV dal 28 agosto al 31 ottobre 2022

Ispirazione letteraria: basata sul primo volume di Fuoco e Sangue (Fire & Blood) di George R. R. Martin (2018)

SINOSSI LIBRO: Secoli prima degli eventi narrati ne Il Trono di Spade, Casa Targaryen – l’unica famiglia di signori dei draghi a sopravvivere al Disastro di Valyria – si stabilì alla Roccia del Drago. La loro storia ha inizio sotto il leggendario Aegon il Conquistatore, creatore del Trono di Spade, per proseguire con le generazioni di Targaryen che combatterono per difendere quell’iconico scranno, fi no alla guerra civile che quasi ne dilaniò per sempre la dinastia. In questo avvincente resoconto della loro storia, narrata dalla penna di un antico maestro della Cittadella, fi nalmente i frammenti e gli accenni che riecheggiavano nel ciclo epico Il Trono di Spade sono svelati in tutta l’ampiezza di un portentoso affresco. Com’è stato forgiato il Trono di Spade? Perché era così micidiale visitare Valyria dopo il Disastro? Quali sono stati i peggiori crimini di Maegor il Crudele? Cosa scoprì Alysanne la Buona recandosi alla Barriera? Cos’è veramente successo durante la Danza dei Draghi? Sono solo alcune delle domande cui viene data risposta in questa cronaca fondamentale di Westeros.

LA SERIE TV: C’era bisogno di uno spin-off de Il Trono di Spade dopo il deludente (eufemismo…) finale (19 maggio 2019) dell’ultima stagione della serie madre? A giudicare dagli ascolti (la premiere è stata la più vista di sempre su HBO) e dal budget investito (22 milioni a puntata) sembrerebbe di sì.

Io personalmente non ne sentivo tutta questa necessità, ma se non altro hanno scelto di fare un prequel sulla mia Casa preferita, o meglio sugli antenati del mio personaggio preferito, e quindi gli si è data una possibilità, avendo anche avuto rassicurazioni in tal senso da Ciccio Martin, che d’ora in poi avrà l’ultima parola su ogni lavoro televisivo tratto dal suo universo letterario, compreso Fuoco e Sangue, motto di House of the Dragon, ovvero Casa Targaryen, una delle casate più temute nei Sette Regni che, 172 anni prima di Daenerys, governa su Westeros, grazie ai draghi, tanti draghi. Sennò che danza sarebbe?…

A confermare il debito formativo, se non altro estetico-stilistico, con la serie madre, ci pensa sin da subito la sigla, che rimane la stessa, almeno per quando riguarda le note di Ramin Djawadi, cambiando solo location, visto che questa volta il nemico non è nelle altre casate, bensì in casa… Se il risultato è meno dispersivo, il rischio soap-opera, quando una storia è incentrata sugli intrighi di famiglia, è però dietro l’angolo, fortunamente scongiurato dai draghi, scene assai cruente e tematiche ancora in grado di scatenare dibattito. Cosa che non si può certo dire per tutti gli show.

E veniamo così all’altra domanda chiave: ha senso interessarsi alle vicende di una famiglia reale quando conosciamo già il suo destino ultimo?… Beh, dipende. Ma se cerchiamo una storia visibilmente potente, epica al punto giusto e personaggi assai poco divertenti, ma divenuti già iconici come la principessa Rhaenyra (interpretata da giovane da Milly Alcock e da adulta da Emma D’Arcy) o un villain imprevedibile come lo zio Daemon (un sempre ottimo Matt Smith), la risposta dopo i primi 5 episodi è un convintissimo SÌ!

IL SIGNORE DEGLI ANELLI: GLI ANELLI DEL POTERE

PRIMA STAGIONE (2022) – 8 EPISODI

Trasmissione originale: Amazon Prime dal 2 settembre al 14 ottobre 2022
Trasmissione italiana: Amazon Prime dal 2 settembre al 14 ottobre 2022

Ispirazione letteraria: basata principalmente sulle Appendici de Il Signore degli anelli (Lord of the Rings) di J.R.R. Tolkien (1954)

SINOSSI LIBRO: Il Signore degli Anelli è un romanzo d’eccezione, al di fuori del tempo: chiarissimo ed enigmatico, semplice e sublime. Dona alla felicità del lettore ciò che la narrativa del nostro secolo sembrava incapace di offrire: avventure in luoghi remoti e terribili, episodi d’inesauribile allegria, segreti paurosi che si svelano a poco a poco, draghi crudeli e alberi che camminano, città d’argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano solo al nominarli, urti giganteschi di eserciti luminosi e oscuri; e tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male. Leggenda e fiaba, tragedia e poema cavalleresco, il romanzo di Tolkien è in realtà un’allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi.

LA SERIE TV: Da anni Jeff Bezos, fondatore di Amazon e quindi di Prime Video sognava di produrre una serie fantasy che per grandezza e ambizione potesse paragonarsi a Game of Thrones della rivale HBO.  L’occasione non poteva che essere offerta dal capolavoro fantasy di JRR Tolkien, per il quale Amazon non ha badato a spese, come dimostrano i 715 milioni di dollari americani investiti per gli 8 episodi della prima stagione, pari a circa 5 milioni di abbonamenti Prime (US), che non a caso sono aumentati…

Venendo alla storia, siamo nella Seconda Era della storia della Terra di Mezzo, in un dramma epico che si svolge migliaia di anni prima degli eventi narrati in Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, che descrive l’implacabile caccia dell’elfa Galadriel (Morfydd Clark) verso un villain oscuro (Sauron) che tutti credono morto ma che sta per annientare la pace. Lo spettacolo è visivamente maestoso, scenograficamente imponente, di quel grandeur cinematografico a cui ci avevano abituati i film firmati da Peter Jackson, che però la produzione non ha coinvolto in alcun modo nel progetto, affidandosi per il resto ad una ventina di attori semi-sconosciuti.

E veniamo anche qui alla domanda chiave: gli Anelli del Potere sono per irriducili fan della saga di Tolkien o per i fan occasionali?… La risposta sta forse nei 250 milioni (che fanno così lievitare i costi complessivi a circa un miliardo) versati agli eredi di Tolkien per i soli diritti del materiale di partenza, che paradossalmente non comprendono però il Silmarillion (che narrando la genesi e le prime Ere dell’universo della Terra di Mezzo, sarebbe stato il volume più adatto), costringendo gli autori a basarsi sul canovaccio narrativo offerto dalle Appendici, inventando per il resto abbondanti pezzi di trama, proprio come era successo ad un altro show…

CINQUE GIORNI AL MEMORIAL

MINISERIE (2022) – 7 EPISODI

Trasmissione originale: Apple TV+ dal 12 agosto 2022 al 9 settembre 2022
Trasmissione italiana:
Apple TV+ dal 12 agosto 2022 al 9 settembre 2022

Ispirazione letteraria: basata su Five days at Memorial: Life and Death in a Storm-ravaged Hospital di Sheri Fink (2013) – Lingua inglese

SINOSSI LIBRO: Nella tradizione dei migliori scritti sul comportamento umano e le scelte morali di fronte ad un disastro, il medico e giornalista Sheri Fink ricostruisce cinque giorni al Memorial Medical Center di New Orleans durante l’uragano Katrina e trascina il lettore nella vita di coloro che hanno lottato strenuamente per sopravvivere e mantenere la vita in mezzo al caos. Dopo che Katrina ha colpito e l’alluvione si è alzata, l’elettricità è caduta e il caldo è salito, gli operatori sanitari esausti hanno scelto di designare alcuni pazienti per ultimi per il salvataggio. Mesi dopo, diversi professionisti sanitari hanno dovuto affrontare accuse penali di aver iniettato deliberatamente farmaci a numerosi pazienti per accelerarne la morte. Five Days at Memorial, il culmine di sei anni di reportage, svela il mistero di ciò che è accaduto in quei giorni, portando il lettore in un ospedale in lotta per la propria vita e in una conversazione sulla forma più terrificante di razionamento sanitario. Un libro straordinario, avvincente dall’inizio alla fine, Five Days at Memorial trasforma radicalmente la nostra comprensione della natura umana di fronte a una crisi.

LA SERIE TV: Per capire come la storia un ospedale prossimo al collasso, possa presto trasformarsi in uno scenario apocalittico, basti sapere che il primo a voler adattare per la TV l’omonimo libro inchiesta della giornalista Sheri Fink (nato a sua volta da un suo articolo pubblicato nel 2009 sul New York Times, premiato con un Pulitzer ed intitolato “The Deadly Choices at Memorial”), sarebbe dovuto essere Ryan Murphy per una delle stagioni della serie antologica American Horror Story. A riprendere in mano il progetto molti anni dopo sarà invece quel Carlton Cuse già esperto di disastri con Lost cui spetta il compito di raccontare, assieme a John Ridley, quei drammatici Cinque Giorni al Memorial di New Orleans alle prese con l’impatto dell’uragano Katrina (agosto 2005). L’ aumentare delle inondazioni, la mancanza di elettricità e il calore divampante, saranno la miccia per scatenare una progressiva discesa agli inferi del personale sanitario, dei pazienti e dei loro familiari, costringendo i soccorritori a prendere decisioni che li condizioneranno per gli anni a venire…

VISTE QUEST’ESTATE:

BLACKBIRD

MINISERIE (2022) – 6 EPISODI

Trasmissione originale: Apple TV dall’8 luglio al 5 agosto 2022
Trasmissione italiana: Apple TV dall’8 luglio al 5 agosto 2022

Ispirazione letteraria: basata su In with the Devil: A Fallen Hero, a Serial Killer, and a Dangerous Bargain for Redemption di James Keene con Hillel Levin (2010) – Lingua inglese

SINOSSI LIBRO: La vera storia di Jimmy Keene, un giovane destinato alla grandezza dei campi di football, che sebbene fosse figlio di un poliziotto e si fosse confrontato con l’élite della città di Chicago, è finito dalla parte sbagliata della legge, rimediando una condanna a dieci anni di reclusione senza possibilità di libertà condizionale. Solo pochi mesi dopo la sua condanna, Keene viene però avvicinato dal pubblico ministero che lo ha messo dietro le sbarre, che aveva già condannato un uomo di nome Larry Hall per aver rapito e ucciso una quindicenne. Sebbene Hall sia sospettato di aver ucciso altre diciannove giovani donne, c’è la possibilità che possa essere ancora rilasciato in appello. A Keene viene offerta una missione impossibile: convincere il compagno di cella, un serial killer, a confessare e liberarsi. In cambio, otterrà la scarcerazione incondizionata. Ma potrebbe anche essere ucciso. Una storia che ha guadagnato notorietà nazionale, presentata su Dateline e CNN, questa è la potente storia di pericolo, violenza e redenzione di James Keene.
LA SERIE TV: Per i nostalgici di Mindhunter e Criminal Minds, arriva sempre distribuita da Apple TV+ una miniserie in 6 puntate, sviluppata da Dennis Lehane (autore dei romanzi da cui sono stati tratti Mystic River e Shutter Island), che racconta i tentativi della giustizia americana di tenere in galera Larry Hall (Paul Walter Hauser), sospettato di aver ucciso 19 giovani donne, ma che adesso rischia di riottenere la liberà nel processo d’appello. Ed è qui che entra in gioco James Keene (Taron Egerton, Rocketman), condannato a 10 anni per possesso di droga e armi, a cui l’agente dell’FBI Lauren McCauley (Sepide Mohafi) offre il biglietto “esci gratis di prigione”.  Per ottenerlo, dovrà “solo” farsi amico l’assai inquietante (e mentalmente disturbato) serial killer per farsi confidare i luoghi in cui ha sepolto le sue vittime. Il risultato è un thriller psicologico ricco di suspence che sovverte i ruoli del genere crime. Ultimo ruolo in TV per Ray Liotta, tragicamente scomparso il 26 maggio 2022 all’età di 67 anni.

IN NOME DEL CIELO

MINISERIE (2022) – 7 EPISODI

Trasmissione originale: Hulu dal 28 aprile al 2 giugno 2022
Trasmissione italiana: Disney+ dal 31 agosto 2022

Ispirazione letteraria: basata su In nome del Cielo (Under the Banner of Heaven: A Story of Violent Faith) di Jon Krakauer (2003)

SINOSSI LIBRO: Il 24 luglio 1984 Dan e Ron Lafferty uccisero a sangue freddo la cognata Brenda e la nipotina di appena un anno. Per nulla pentiti, sostennero di averlo fatto perché “ispirati da Dio”. Com’è possibile che fatti del genere siano avvenuti alle soglie del ventunesimo secolo, nell’avanzatissima America? Per trovare una risposta, Jon Krakauer ha iniziato un’inchiesta che in breve si è trasformata in una vera e propria discesa agli inferi tra i “talebani cristiani”: la Chiesa Fondamentalista di Gesù dei Santi degli Ultimi Giorni, il ramo integralista dei mormoni. Quarantamila persone che, dal Canada al Messico, vivono soggiogate da sedicenti profeti che li spingono a compiere anche i delitti più raccapriccianti per compiacere alla volontà divina. Questo libro è il resoconto dell’esperienza di Krakauer, infiltrato in un mondo fatto di aspettative messianiche, spose bambine, fobia sessuale, poligamia e fede incrollabile. Ma è anche un’acuta analisi storica, culturale e sociale che solleva interrogativi inquietanti e provocatori sulla natura della fede e sul perché – in nome del cielo – si arrivi persino a uccidere.
LA SERIE TV: Miniserie-tv in 7 puntate di cui avevamo già parlato nella nostra escursione sul true crime di giugno. Il fatto di vera cronaca riportato è questa volta il doppio omicidio (di una madre e della sua neonata) avvenuto nel 1984 in una cittadina nel cuore dello Utah dove la maggioranza degli abitanti sono mormoni e chi è estraneo alla chiesa viene guardato con sospetto. Sul caso indaga Jebedya Pyre (un pacato Andrew Garfield), anche lui mormone devoto. I principali sospetti sono membri di una famiglia di spicco della comunità, i Lafferty, e mentre Jeb si addentra negli interrogatori, toccando spaventose zone d’ombra della sua religione, diventa sempre più evidente che a essere sottoposta a indagine è soprattutto la sua stessa fede, e la sua capacità di accettarne gli aspetti più ambigui e aberranti…

ALTRE SERIE TV TRATTE DAI LIBRI IN USCITA A SETTEMBRE 2022

  • Il diavolo in Ohio (dal 2 settembre su Netflix)
    Tratta dal bestseller The Devil in Ohio di Daria Polatin ispirato a eventi reali, la serie crime ha come protagonista Emily Deschanel nei panni della psichiatra ospedaliera Suzanne Mathis, che offre riparo a una misteriosa ragazza fuggita da una setta (Madeleine Arthur), ma è solo l’inizio di una serie di misteri e eventi diabolici.
  • Harry Palmer – Il caso Ipcress (dal 7 settembre su Sky Atlantic e in streaming su Now TV)
    Già oggetto della trasposizione cinematografica con Michael Caine, il romanzo di Len Deighton (La pratica Ipcress, 1962), viene trasposto per la tv da John Hodge (Trainspotting): uno spy thriller britannico con protagonista Joe Cole (Gangs of London, Peaky Blinders) nei panni di un ex contrabbandiere e giovane spia che si ritrova al centro di una pericolosa missione sotto copertura nella Berlino della Guerra Fredda.
  • Pistol (dall’8 settembre su Disney +)
    Diretta da Danny Boyle e basata sul libro di memorie del 2017 scritto da Steve Jones (Lonely Boy: Tales from a Sex Pistol), la miniserie in sei episodi racconta la rivoluzione operata dai Sex Pistols, secondo la prospettiva del membro fondatore e chitarrista della band, Steve Jones.
  • The Serpent Queen (dall’11 settembre su StarzPlay)
    Basato su Catherine de Medici: Renaissance Queen of France di Leonie Frieda la miniserie racconta come una straniera come tante, Caterina de’ Medici (Samantha Morton) arriva alla corte francese del XVI secolo adolescente e orfana, solo grazie a intelligenza e determinazione, riesca a padroneggiare quella carneficina che è la monarchia meglio di chiunque altro, governando la Francia per 50 anni.
  • The Offer (dal 15 settembre su Paramount+)
    Tra i tanti titoli presenti nel catalogo di Paramount+ (che dal 15 settembre è arrivata anche in Italia), la storia sul making of de “Il Padrino”, di cui vi avevamo già parlato nei nostri consigli di Maggio
  • The Pursuit of Love – Rincorrendo l’amore (dal 18 settembre su Sky)
    Miniserie in 3 puntate tratta dall’omonimo libro di Nancy Mitford. Ambientata a cavallo tra le due guerre mondiali, la trama segue le vicende di Linda Radlett (Lily James) e della cugina Fanny Logan (Emily Beecham).

DA RECUPERARE:

A partire da questo numero, Libri in TV desidera proporvi anche un titolo bonus, andando a ripescarlo tra le migliori serie tv (naturalmente tratte da libri) uscite negli anni precedenti. La nostra scelta del mese è ricaduta su Dopesick – Dichiarazione di Dipendenza, uno dei titoli più coraggiosi del 2021, non a caso candidato a 14 nomination agli Emmy di qualche settimana fa, con  Micheal Keaton premiato come migliore protagonista maschile in una miniserie, dopo avere già vinto, nei mesi precedenti, Golden Globe, Screen Actors Guild Award e Critics’ Choice Television Award nella stessa categoria.

A testimoniare l’assoluta attualità ed urgenza del tema trattato (la responsabilità delle case farmaceutiche americane nelle tante, troppe morti di overdose da oppiodi), anche la vittoria del Leone d’oro nella recente 79sima edizione della Mostra del cinema di Venezia del documentario All the Beauty and the Bloodshed dell’indomita regista americana Laura Poitras (già premio Oscar per Citizenfour su Edward Snowden), ed incentrato sullo stesso argomento. Sicuramente un titolo da rivedere o da recuperare.

DOPESICK – DICHIARAZIONE DI DIPENDENZA

MINISERIE (2021) – 8 EPISODI

Trasmissione originale: Hulu dal 13 ottobre al 17 novembre 2021
Trasmissione italiana: Disney+ dal 12 novembre al 24 dicembre 2021

Ispirazione letteraria: basata sul libro inchiesta Dopesick: Dealers, Doctors and the Drug Company that Addicted America di Beth Macy (2018)

SINOSSI LIBRO: Beth Macy rivela l’inquietante verità dietro la crisi degli oppioidi in America e spiega come una nazione sia diventata schiava dei farmaci da prescrizione. Questa storia potente e commovente spiega come una grande azienda, la Purdue, abbia incoraggiato i medici di una piccola città a prescrivere OxyContin a un paese già inondato di antidolorifici. Attraverso ritratti spietati ma profondamente umani delle famiglie e dei primi soccorritori che lottano per migliorare questa epidemia, ogni aspetto della crisi viene messo a fuoco. In questi tempi politicamente frammentati, Beth Macy mostra, sorprendentemente, che l’unica cosa che unisce gli americani attraverso le linee geografiche e di classe è l’abuso di droghe oppioidi. Ma in un paese incapace di fornire assistenza sanitaria di base a tutti, Macy trova ancora motivo di speranza e segni dello spirito e della tenacia necessari in coloro che affrontano la dipendenza per costruire un futuro migliore per se stessi e le loro famiglie.

LA SERIE TV: Se di dipendenza da oppioidi e delle loro conseguenze (in molti casi mortali) si parla ancora poco in Italia e nel resto d’Europa, lo si deve soprattutto alle regole più ferree con cui si arriva alla vendita/prescrizione degli antidolorifici. Negli Stati Uniti invece, dove il tema è assai più sentito – anche a causa ad alcune morti celebri (Heath Ledger e Michael Jackson) – l’ostacolo è stato facilmente aggirato, sin da metà anni ’90, grazie alla scarsa attenzione (ma diciamo pure connivenza…) della Federal Drug Administration. Si calcola infatti che da quando, nel 1996, la Purdue Pharma del mefistofelico Richard Sackler ha messo in commercio l’Oxycontin, sono state circa 400.000 le morti causate da oppiodi registrate tra il 1999 al 2017. Ma come è stato possibile? Partendo da  una povera comunità di minatori della Virginia, la miniserie creata da Danny Strong e diretta da Barry Levinson prova a raccontarlo, esaminando da tutti i punti di vista  il modo in cui si è arrivati alla peggiore epidemia di droga (legalizzata) della storia americana, facendo anche i nomi e cognomi di chi l’ha provocata.

Si chiude qui, anche per questo mese, il nostro angolo sulle novità televisive tratte da libri presenti in palinsesto, che naturalmente speriamo possano tornare utili (fatecelo sapere nei commenti) nella scelta delle serie-tv che vi accompegneranno in questo periodo.

Come sempre, se potete, condividete a manetta sui social e nuovo appuntamento al prossimo mese, quando Libri in TV tornerà per raccontarvi il meglio (o il peggio) passato in streaming e/o in TV. Se vorrete, sempre su questi schermi.

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8 Commenti
  1. luca

    Buona sera e ben ritrovato in questa ormai ben rodata rubrica.
    Un autunno carico di meraviglie si prospetta all’orizzonte televisivo per chi, cedendo con rammarico al progressivo quotidiano sbiancamento epidermico ad ogni doccia, si appresta ad eleggere il divano come luogo di svernamento a medio-lungo termine.
    Inizio subito con i doverosi ringraziamenti per le proposte di questo mese e passo alle mie considerazioni.
    House of the Dragon e Gli Anelli del Potere rappresentano un bella coppia di saghe per gli appassionati del settore.
    Ahimè, devo dire a mio discapito che il genere fantasy non mi ha mai attirato molto, a partire dalla letteratura, fatta eccezione per “la storia infinita”, gustata ed apprezzata sia su carta che su celluloide.
    Lo stesso “il Signore degli anelli”, non ha saputo regalarmi le stesse emozioni, ma qui per dovere di cronaca faccio mea culpa per averlo letto ad un’età ben al di sopra di quella massima per credere ancora a Babbo Natale (o alla famiglia del Mulino Bianco), quindi immagino che sia anche un po’ colpa mia. Elfi, fate, guerre, ragni giganti, cronache del dopo-Sauron dettagliatamente descritte per ognuno dei personaggi, insomma, mi annoiarono all’epoca e forse è con un certo pregiudizio che ho poca voglia di approfondire con una serie dedicata.
    Commento a parte per “House of the Dragon”; avendo visto Il Trono di spade, potrebbe essere interessante il prequel, anche se, a detta di chi ha assistito alle prime puntate, la serie sembra non catturare molto, riducendosi al momento ad una sorta di documentario sui riti orgiastici degli abitanti di una perversa “Terra di mezzo, ma senza hobbit”. Ci penserò sopra..
    BLACKBIRD, invece, sembra avere le potenzialità di chi mantiene ciò che promette. Intrigante, soprattutto, il fatto che sia una miniserie, il che lascia presagire uno sviluppo ponderato della storia, senza quell’agonia nella quale serie americane del passato si sono trascinate più volte, con continui (e stancanti quanto inutili) colpi di scena, tanto per allungare il brodo. Mi viene in mente “Prison Break”, giusto per citarne una dalla location simile.
    IN NOME DEL CIELO e DOPESICK, hanno attirato la mia attenzione, per esperienza diretta di contatto con le tematiche proposte. No, non sono mormone e no, non sono dipendente dagli oppiacei. Avendo vissuto anni fa negli States per un breve periodo, ho avuto modo sia di conoscere delle comunità di mormoni, che di visitare per ovvia necessità i supermercati locali.
    Dei primi, mi è rimasta impressa la tipica avversione (o scelta di vita?) alla tecnologia, ma tant’è, oggigiorno quanto ci farebbe bene staccare con la tecnologia tossica per una settimana almeno?
    Dei secondi, ricordo con stupore le file immense di scaffali nei reparti di farmacia, colmi di ogni ben di Dio che la mente umana possa desiderare: antibiotici, antidepressivi et similia, apparentemente alla portata di tutti, così mi era stato detto, molti dei quali senza necessitare di prescrizione medica. Ovvio che a lasciare la porta aperta, rischi che l’alligatore ti entri in casa, ma vista anche la tipologia delle porte (uguale a quella dei film, non ci credevo ma è così), che sia aperta o chiusa non credo che faccia molta differenza..

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    • Bingewatcher

      Grazie a te, Luca, per il commento articolato. Potrei fare altrettanto per spiegare i motivi per cui questa Casa del Dragone meriterebbe almeno una chance, soprattutto se si è già visto GoT, ma invece non lo farò: ognuno ha i suoi generi di non-riferimento (a me succede lo stesso per il filone horror…) ed è giusto a volte anche assecondare quelli che possono essere alcuni pregiudizi, dando piuttosto maggiore priorità a storie più in linea con i propri gusti/interessi. A questo proposito, mi permetto invece di consigliare ancora più caldamente, dopo averlo già fatto nell’articolo, la visione di Dopesick. Avendo tu vissuto più da vicino la realtà americana, qui sviscerata davvero in ogni suo aspetto, non potrai che apprezzarlo. Grazie per la condivisione e se vorrai, alla prossima.

      Rispondi
  2. Manu Luna

    Bentrovato Bingewatcher! Lunga pausa, ma doverosa e che ci ricompensa, a mio avviso, visti i contenuti proposti per queste settimane, che vedono molti di noi, riabbracciare non più i ventilatori di casa, ma i ben più confortevoli divani, che sono l’ottima base fisica per godere comodamente delle proprie serie TV preferite e che anche questa volta ha compreso nelle tue scelte, tanta carne al fuoco! Personalmente mi intriga molto l’ambientazione di “Cinque giorni al Memorial”. Nonostante sia passato del tempo e sia successo in un posto lontano da noi, gli effetti dell’uragano Katrina e di come ha cambiato vita e sorti di popolazioni intere, non può non colpire.

    Tra le “altre” che consigli di recuperare, ha attratto la mia attenzione “Pistol”, e non è un caso visto che riguardando la storia di un gruppo musicale, ruota intorno a ciò che succede fuori e dentro un palco. Adoro!

    Grazie mille per il lavoro sempre egregiamente svolto e alla prossima!

    Rispondi
    • Bingewatcher

      Sì, sicuramente c’è parecchia roba interessante anche tra le serie “altre” di cui, per motivi di spazio (e di tempo!) non ho potuto occuparmi, a partire da quel “Pistol”, di cui magari sentiremo presto parlare in un’altra rubrica…

      Rispondi
  3. Teresa

    Grande!
    Hai individuato giusto le serie che mi intrigano di più… appena le avrò viste potrò vedere se le nostre impressioni coincidono…
    Grazie dei consigli
    Al prossimo articolo

    Rispondi
    • Bingewatcher

      Grazie a te per averli apprezzati questi consigli e sì, immagino che capiremo presto se coincidono… Alla prossima!

      Rispondi
  4. Peppe

    Bentornato a Bingewatcher ed alla sua rubrica di serie TV ispirate dai libri, che questo mese offre una serie di titoli che vanno dal fantasy a fatti reali e quest’ultimi mi intrigano parecchio, da Five days at Memorial, passando per In nome del cielo, a finire con Dopesick. Ci sarebbe davvero da riflettere sulle varie sfaccettature della natura umana di fronte ad una crisi che ti porta a scelte sofferte, passando per la psicologia manipolatrice delle sette e finendo con un grande dilemma: l’uso degli oppiacei in medicina, che se da un lato potrebbero lenire le sofferenze di tanti, per altri aspetti creano dipendenza e miliardi per le compagnie farmaceutiche non sempre limpide deontologicamente.
    Grazie per i consigli alla prossima…

    Rispondi
    • Bingewatcher

      Bentornato anche a te, Peppe. Mi fa piacere leggere che, dei titoli proposti, molti abbiamo catturato il tuo interesse, per cui continua pure a seguirci per scoprire cosa ci riserva il futuro televisivo!

      Rispondi
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