STORIA DEI MIEI SOLDI di Melissa Panarello

Un libro di successo che diventa un film, una scrittrice che incontra l’attrice che la interpreta sul grande schermo. La prima è Melissa, la seconda è Clara. Clara era bellissima, aveva una promettente carriera cinematografica davanti, ma ha perso tutto, soprattutto ha perso i suoi soldi.  In “Storia dei miei soldi”, (già presente nella nostra lista di consigli di febbraioMelissa Panarello mette in fila i movimenti del conto corrente di Clara per ricostruirne la storia. Perché quello che facciamo dei nostri guadagni racconta molto di noi stessi.

SCHEDA LIBRO

nuovi-libri-da-leggere-voltare-pagina-ester-viola-einaudi-10-gennaio-2023

 STORIA DEI MIEI SOLDI

  • Autrice: Melissa Panarello
  • Editore: Bompiani
  • Data di uscita: 14 febbraio 2024
  • Pagine: 208 p.
  • Prezzo: 18 €
  • Genere: Narrativa
  • EAN: 9788830110052

TRAMA

A raccontarci questa storia è una scrittrice, resa famosa quando era molto giovane da un audace romanzo nel quale metteva in scena sé stessa. Adesso è una donna adulta, ha costruito una famiglia e le sembra di avere compreso che scrivere per lei è stato il frutto di un’urgenza ora sopita. Ma la vita si incarica di dimostrarle che per conoscersi veramente bisogna trovare lo specchio in cui guardarsi e mette sul suo cammino Clara, l’attrice che quindici anni prima è stata il suo doppio nel film tratto da uno dei suoi romanzi. Clara è ancora bella ma i suoi grandi occhi verdi a tratti diventano laghi di vergogna; Clara ha fame ma deglutisce con fatica; Clara non ha più soldi, e trova il coraggio per chiederli a chi incontra. Più di tutto, Clara ha bisogno di raccontare la sua storia e improvvisamente questa diventa una missione che le riguarda entrambe. Per le due protagoniste comincia un viaggio che si dipana sulle tracce del solo alimento che – insieme alla passione – può consentirci di diventare chi siamo: i soldi. Dopo aver osato mettere al centro delle sue pagine il desiderio femminile, Melissa Panarello scrive il suo romanzo più autentico e intenso che si propone di indagare un altro grande tabù: quello del denaro fra le mani di una donna. La figura di Clara T. si staglia in queste pagine come una antica divinità divorata dal suo stesso amante, e con voce ferma racconta le ustioni che il successo e la ricchezza lasciano sulla pelle di chi li attraversa, le trappole che la giovinezza tende a chi è più fragile, il privilegio e la dannazione del talento.

LIBRO PROPOSTO AL PREMIO STREGA 2024

CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE:

«Vent’anni fa una scrittrice ha pubblicato un romanzo che era una favola sull’amore, sulla solitudine, sulla ricerca di sé attraverso il corpo. Era adolescente, ed era anche una scrittrice: non lo si diventa a un’età, lo si nasce – però, siccome era giovane, quel romanzo testimoniava la sua gioventù. Scatenò clamore perché testimoniava anche un’epoca in cui si riteneva inaccettabile che gli adolescenti avessero una vita sessuale che sfuggiva alle proiezioni degli adulti, fu definito immorale e scandaloso, allora non andavano di moda hashtag o cordoni contro le aggressioni misogine, e la scrittrice tradotta in tutto il mondo attirò le peggiori, cavandosela sempre senza lagne e con eleganza. Vent’anni dopo, la scrittrice è sempre una scrittrice, e a differenza di tanti che smaniano per il successo non ha mai dovuto inseguirlo, piuttosto si è concessa il lusso di non abbandonare l’unica avventura realmente audace della sua vita: essere sé stessa. […] Così, Storia dei miei soldi risulta un romanzo magnifico, scivoloso e sapiente, che gioca con il grottesco, con il doppio letterario, con l’autofinzione, scritto dalla voce saggia di una donna capace di abbracciare la bambina che non smetterà mai di portare dentro. Una voce insieme millenaria e infantile, e perciò, senza necessità di pose o travestimenti, semplicemente e naturalmente magica.»

Nadia Terranova

Scrittrice

RECENSIONE

Ci sono verità che ci dispiace riconoscere, impegnative da affrontare, rivelatrici di ciò che siamo nel profondo, indicative di colpe, quasi mai assolutorie o, più in breve, scomode, perché non ci permettono di nasconderci dietro al loro contrario, le bugie. E se c’è una cosa che può falsare molto le nostre verità, gettandoci addosso un’aura di perfetta apparenza, che ci regala più vite e modi di goderla, è di certo questa: il denaro. Che a volte ci sembra vero e degno di considerazione, solo se posseduto in abbondanza.

Intorno a questo scottante e solitamente poco indagato tema, ruota il nuovo libro di Melissa Panarello, autrice nel 2003 del libro diaristico “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” in cui non ancora maggiorenne metteva a nudo, tra le altre cose, le sue esperienze legate al sesso con un linguaggio che scandalizzò per la sua audacia e per la giovane età, dimostrando altresì una maturità rara, specie nel gestire le gogne mediatiche che seguirono, con al centro l’accusa di aver inventato tutto per puro marketing, o peggio, di essere una poco di buono nel caso si stesse trattando di una testimonianza reale, per la serie: “in ogni caso hai sbagliato.” In “Storia dei miei soldi”, capiamo subito che al centro della trama c’è un altro tabù, se così si può dire, che ancora una volta potrebbe far storcere il naso ai soliti benpensanti: i soldi. In particolar modo, di ciò che succede ad una ragazza che li ha visti entrare nella sua vita inaspettatamente, e forse proprio per questo, ha visto  allontanarsi la visione della vita che conservava prima di averli, e soprattutto assiste al cambiamento del rapporto con gli altri, a partire proprio da chi le sta più vicino, ma non col cuore.

Ti porto i miei estratti conto. Altro che romanzi, è lì che trovi le storie della gente. È così che conosci le persone, da cosa scappano e da cosa si sono fatte sedurre, se vuoi conoscere il passato e il futuro di qualcuno è lì che devi guardare, lascia perdere le stelle, le carte, le linee della mano. Fidati solo delle loro tasche.

A pronunciare queste provocatorie parole è Clara, protagonista del libro insieme a Melissa, voce narrante che decide di rimettersi in contatto con chi, ai tempi dell’uscita al cinema del film tratto dal già citato libro d’esordio dell’autrice, interpretò lei e la sua storia, per capirne le conseguenze emotive e materiali sul suo vissuto. L’esigenza forse, di chiudere un cerchio tracciato molti anni prima, di condividere con l’ altra lei, i baci e gli schiaffi del successo, con l’idea di scardinare un altro argomento che, come il sesso un tempo, si fa fatica ancora oggi a tirar fuori e che riguarda il denaro in mano ad una donna. Quando la rintraccia, ritroviamo Clara a distanza di 15 anni dal successo che la travolse con un bagno di popolarità e denaro appunto, e nel frattempo sono successe tante cose. In primis a Melissa che vive con un compagno, il padre dei suoi due figli, spesso citati nel libro, con la scrittura sempre amica del suo tempo, ora più sacrificato ma sempre scelto, e a cui nel frattempo ha affiancato la figura di agente letteraria, trovando in qualche modo un suo centro, un equilibrio che sembrava giustamente lontanissimo ai tempi delle prime discutibili scelte sentimentali.

I soldi erano la vergogna massima e non solo perché si tende a non parlarne se non con versi di schifo o di eccessiva brama, ma ancor di più perché le donne non ne parlano e, collettivamente, è un argomento che si fa fatica ad associare ai discorsi femminili, quando si è più propensi a immaginare due amiche discutere di scarpe o mariti. Come avevo fatto a ignorare per così tanto tempo che il tabù più grande del mondo, in qualsiasi latitudine e in qualsiasi società, è il denaro? Compresi che ero stanca di fare la scrittrice perché non avevo più battaglie da portare avanti e, mi piaccia o no o non piaccia agli altri, io sono quel tipo di persona che ha bisogno di scrivere contro qualcuno, sempre contro qualcosa e non per trasgredire, ma perché se non ho motivi per alzarmi infuriata dalla sedia, io preferisco rimanere seduta.

Clara ha avuto la fortuna di continuare nel cinema, per anni registi famosi hanno creduto in lei, facendola crescere e migliorare, ma non riuscendo mai a far accadere l’unica cosa a cui aspira più di tutto: credere più in sé stessa, non aspettare il brava di un regista alla fine di un ciak, anche nella vita reale, famiglia e amori compresi. Una famiglia, raccontata per lo più nella figura materna che fa capire tanto di quanto a volte il denaro esasperi i giudizi, le aspettative, le pretese di chi vede in chi lo ha, un mezzo per sanare le crepe dei propri fallimenti, senza aver mai fatto nulla per arginarli, minando la speranza di ricredersi, in chi fa di tutto per non convincersi che è solo al denaro che puoi puntare per sentirti più benvoluto e considerato.

Quanto doveva essere importante per lei fare a meno di quella cosa che tutti si ostinano a chiamare dignità, e invece è soltanto la vergogna di mostrarsi vulnerabili. Come se i soldi facessero da scudo, fossero una corazza pronta a difenderti dallo sguardo implacabile di chi è abituato a misurare il mondo e le persone a seconda di quello che si ha o non si ha. Se hai i soldi non è detto che sei felice, ma sei un poco più imbattibile di chi non ne ha. Senza soldi, sguarnita di tutto, ogni pietra ti precipita addosso e ti offende, e per quanto l’amore sia capace di grande protezione, dell’amore a molti non interessa perché nemmeno lo vedono.

Senza entrare troppo nelle conseguenze che una vita diretta verso il giusto, almeno quello economico, può avere nei confronti di una donna che sa cosa ha ma non sa ancora chi è, ho trovato interessante dar voce, attraverso i confronti di queste due donne con un’esperienza così forte in comune, alla riflessione personale che viene fuori sul rapporto con i propri guadagni, sul fatto che ancora oggi se ad una donna va bene, ci si chiede con un filo di sospetto come ci sia arrivata e che genera l’inevitabile domanda: come nasce l’invidia? L’invidia nasce quando vedi delle cose ma non capisci come fare per ottenerle. Una persona che ha fatto un suo percorso, lottando, che ha ottenuto onestamente dei risultati, che sa di essersi meritata quei risultati, riesce a capire il valore delle cose, dei traguardi, quindi riesce a capire anche quello che hanno raggiunto gli altri. Se hai lottato poco, ti sei meritato poco, è logico che non hai gli strumenti per capire chi ha ottenuto di più, invidierai e basta.

Quando manca il successo allora questo diventa un tabù? Forse, ma credo invece che il più grande tabù abbia a che fare ben poco col parlare del denaro in sé o se nel corso della propria vita lo si è guadagnato in grandi cifre o si sia rimasti per lo più sulla soglia del vivere per il necessario, ma ci si vergogna piuttosto di quelle che sono le ragioni che ci tengono lontani da ciò che avremmo voluto fare o essere realmente. Perché è dare un nome al motivo delle nostre rinunce, a volte necessarie pur non volendo, che più del conto corrente, rivelano il valore e il reale prezzo che diamo a noi stessi.

NOTE SULL’AUTRICE MELISSA PANARELLO

matteo-b-bianchi-scrittore

Melissa Panarello (Catania, 1985) è autrice di romanzi e saggi e agente letterario.
A diciassette anni esordisce con Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire e il libro diventa subito un caso letterario che Luca Guadagnino trasforma in un film di successo.
Ha pubblicato tra gli altri i libri L’odore del tuo respiro, In nome dell’amore, Tre e Il primo dolore. Ha scritto e interpretato i podcast “Love Stories”, “C’era una volta e c’è ancora” e “Pornazzi”. Collabora con diverse testate, dal 2011 ha una rubrica fissa sul settimanale Grazia. Vive e lavora a Roma.

Se ti è piaciuta questa recensione, oltre a condividerla sui tuoi canali, tramite gli appositi pulsanti social (presenti all’inizio e alla fine dell’articolo), puoi anche assegnare un TUO voto, grazie al nostro sistema di valutazione con le stelline (da 1 a 5, valgono anche i mezzi voti) posizionato più sotto. In questo modo aiuterai altri lettori ad orientarsi meglio tra i contenuti più apprezzati presenti sul nostro sito e noi a scriverne di nuovi dello stesso tipo.
Lascia un commento
9 Commenti
  1. Peppe

    Melissa P. un nome, un libro, un film, che anni fa come detto nell’articolo, suscitò non poche polemiche per il linguaggio spiccio usato per descrivere ancora in età adolescenziale, le proprie esperienze sessuali… al tempo tutti moralisti scandalizzati che più che esprimere un’opinione secondo il proprio punto di vista, addirittura sentenziavano sull’accaduto come se la persona fosse finita… Sebbene personalmente non approvo alcune scelte, tanto di cappello per chi si è esposta con consapevolezza alle vissute esperienze sessuali ed a quelli che sarebbero stati i giudizi dei tanti una volta rese pubbliche.
    Contrariamente a quanti la davano per spacciata, riecco Melissa P. che penso in questo libro”Storia dei miei soldi” abbia usato un personaggio di fantasia per descrivere qualche aspetto del suo vissuto usando la schiettezza che la contraddistingue per descrivere alcune situazioni di vita, certamente la maturità raggiunta le consente di approcciare diversamente alla quotidianità…
    Questo un mio pensiero… il titolo del libro potrebbe essere fonte d’ispirazione per descrivere tutti le proprie esperienze in questo campo… grazie all’articolo, sempre esaustivo, il libro incuriosisce…

    Rispondi
  2. Rosa

    Come rendere ineluttabile l’acquisto di un libro…Splendida!

    Rispondi
    • Manu Luna

      Ciao Rosa, fammi sapere cosa ne pensi se lo leggerai! Un bacio!

      Rispondi
  3. Tommaso Cutrì

    Storia e trama interessante, uno spunto per il prossimo libro da leggere

    Rispondi
    • Manu Luna

      Ottimo Tommaso, sono contenta ti abbia coinvolto.

      Rispondi
  4. Mario

    Sulla bilancia della Vita pesa, come saprete tutti, il vil denaro….in primis il titolo e poi la recensione, mi incuriosiscono ulteriormente. Complimenti…consideratelo acquistato e letto.
    Mario

    Rispondi
    • Manu Luna

      Lo consideriamo fatto allora! Grazie Mario, alla prossima!

      Rispondi
  5. Antonella Valentini

    Mi piace questa storia, originale direi, parla di debiti…lo segno come prossima lettura.

    Rispondi
    • Manu Luna

      Ciao Antonella, sono certa che ti piacerà!

      Rispondi
Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Gravatar per i suoi commenti. Se vuoi che il tuo commento sia associato ad un avatar o immagine a tua scelta, commetti la tua mail ad un profilo Gravatar. Altrimenti commenta normalmente ed in quel caso verrà usato un avatar standard scelto da Gravatar.