Nella giornata di venerdì 5 aprile sono stati annunciati i 12 libri candidati alla vittoria del Premio Strega 2024. Annunciati anche i 5 finalisti del XI Premio Strega Europeo e i 12 candidati al II Premio Strega Poesia

L’edizione 2024 del Premio Strega

Con l’annuncio dei 12 libri semifinalisti che, mercoledì 5 giugno, si contenderanno al Teatro Romano di Benevento un posto nella cinquina (o sestina/settina) dei finalisti, inizia ufficialmente la seconda fase del Premio Strega 2024, che dopo l’edizione dello scorso anno vinta da Ada D’Adamo, decreterà il vincitore (o la vincitrice) n. 78 della storia del Premio durante la serata finale del concorso (giovedì 4 luglio) che verrà trasmessa anche da Rai 3.

Per capire meglio come si approderà all’annuncio del vincitore, vi rimando al nostro speciale sulla storia e maccanismo regolamentare del Premio.

LE 82 PROPOSTE E GLI ESCLUSI

L’edizione n. 78 del concorso ritocca intando il precedente record, appartenente alla scorsa edizione del concorso, quando erano stati ben 80 i libri proposti. Quest’anno saliamo a 82, il più alto dall’edizione 2018, anno in cui il Comitato direttivo ha modificato il regolamento, facendo sì che per essere proposti bastasse anche una sola candidatura, rispetto alle almeno 2 richieste fino al 2017.

In tutto questo, non sono mancate come sempre le bocciature in grado di generare grandi polemiche: su tutte hanno già fatto molto discutere le esclusioni di Michela Marzano (e chissà se il suo Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa pubblicato da Rizzoli, riceverà mai le scuse del Comitato…) e Fabio Genovesi (Oro puro, presentato da Concita De Gregorio).

Per completare il quadro aggiungiamo qualche altra bocciatura inattesa: non passano Christian Raimo e Alessandro Coltré (Willy. Una storia di ragazzi. Il delitto di Colleferro: inchiesta su un massacro, Rizzoli); Antonio Rezza (Il fattaccio, La nave di Teseo); Marco Lodoli (Tanto poco, Einaudi), Raffaele Simone (Jazz Café, La nave di Teseo); Evelina Santangelo (Il sentimento del mare, Einaudi). Esclusi anche Fulvio Abbate con Lo Stemma (La nave di Teseo) e Laura Massacra, L’ultima spiaggia di Carmen Laterza, autopubblicato tramite Amazon Kindle Direct Publishing.

Clicca qui per vedere un elenco completo degli 82 libri proposti al Premio Strega 2024

IL FATTORE STREGA

Prima dell’annuncio una slide spiegata da Stefano Petrocchi ha mostrato quale è l’attrattiva dello Strega. Il fattore Strega, lo sapevamo ma i numeri lo confermano, sono le vendite. Come d’aria di Ada d’Adamo, il libro vincitore dello Strega 2023, ha incrementato le vendite del 521%. Si capisce perfettamente perché gli editori sono disposti a tutto per conquistare quel podio e perché una sconfitta non è solo una ferita all’orgoglio personale ma anche al portafoglio.

COSA CAMBIA QUEST’ANNO

Se non ci sono grandi cambiamenti per quanto riguarda il premio ufficiale (che mantiene lo stesso direttivo presieduto da Melania G. Mazzucco dell’edizione precedente), la novità più importante riguarda la giuria.

Crescono ulteriormente i votanti del premio passando da 660 a 700, per l’aumento dei voti collettivi dei circoli di lettura delle Biblioteche di Roma (da 15 a 20) e degli Istituti italiani di cultura nel mondo (da 30 a 35), che contribuiscono alla formazione della giuria esprimendo ciascuno 7 votanti, per un totale di 245 studiosi, traduttori e appassionati della nostra lingua e letteratura residenti all’estero. Gli aventi diritto di voto sono dunque così suddivisi: 400 voti degli Amici della domenica, 245 voti dall’estero, 25 voti collettivi espressi da scuole, università e circoli di lettura delle Biblioteche di Roma, 30 voti di lettori forti scelti nel mondo delle professioni e dell’imprenditoria.

Tornerà inoltre lo scrutinio dal vivo degli ultimi 100 voti, che verranno letti in diretta per dare corpo allo spettacolo della gara.

Entrano a far parte degli Amici della Domenica Roberto Andò, Alessandro Baricco, Anna Bonaiuto, Giulia Caminito, Giordano Bruno Guerri, Mauro Mazza, Antonella Polimeni, Loretta Santini e Roberto Vecchioni.

L’IMMAGINE DI QUEST’ANNO

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L’immagine che accompagnerà la LXXVIII edizione è stata realizzata da Andrea Tarella, uno dei più conosciuti artisti attivi nella moda e nell’editoria, che ha spiegato così la sua scelta:

“un immaginario composito di idee, storie e personaggi germoglianti da una testa immersa in un sogno notturno.

I 12 LIBRI CANDIDATI AL PREMIO STREGA 2024

Ricordiamo che i 12 libri selezionati dal comitato direttivo del Premio per l’edizione di quest’anno sono stati scelti tra quelli pubblicati dal 1° marzo del 2023 al 29 febbraio del 2024.

L’ordine dei titoli che segue non è quello di preferenza, nè quello alfabetico, ma solo quello con cui compaiono anche sul sito del premio, che da quest’anno è stato anche rinnovato, con un restyling dei loghi e delle varie sezioni del sito affidato a Riccardo Fidenzi e Giampaola Marongiu, dello studio Alter Adv, puntando sulla continuità e riconoscibilità del marchio Strega.

01.NELLA STANZA DELL’IMPERATORE di Sonia Aggio,

Editore: Fazi | Data di uscita: 30 gennaio 2024

TRAMA: Giovanni Zimisce, cresciuto con gli zii materni, i Foca, è diventato con il tempo un valoroso condottiero e combatte con coraggio per l’Impero bizantino accanto a Niceforo, il generale più brillante della sua epoca, e a Leone Foca. La guerra è tutto ciò che gli rimane: sua moglie è morta di parto e i parenti del padre, i Curcuas, lo considerano un traditore. Quando ormai sembra che Giovanni non abbia più altro scopo se non combattere al fianco dei Foca, tre streghe gli profetizzano che diventerà imperatore. Ma come è possibile, visto che sul trono ora siede Niceforo, il suo mentore, l’uomo che l’ha cresciuto e per cui darebbe la vita? Quando proprio Niceforo gli volterà le spalle e l’affascinante Teofano busserà alla sua porta, Zimisce dovrà decidere che cosa fare in futuro: restare fedele all’imperatore, assecondando i principi con cui è cresciuto, o prenderne il posto, accettando definitivamente il suo destino?
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Guerre, omicidi, congiure e tradimenti: dopo l’esordio con Magnificat, Sonia Aggio torna in libreria con un romanzo avvincente e denso di colpi di scena, ripercorrendo le vicende di un uomo straordinario che, partendo da semplice soldato, riuscì a cambiare le sorti del suo Impero conquistando inaspettatamente la corona. In questo libro, l’autrice ricostruisce la parabola esistenziale di Giovanni Zimisce attraverso il racconto epico della sua ascesa al trono, descrivendo la realtà quotidiana di una delle dominazioni più estese che il mondo abbia mai conosciuto.
Proposto al Premio Strega 2024 da Simona Cives con la seguente motivazione:
«Sono lieta di proporre all’attenzione del Premio Strega un romanzo ambizioso e robusto scritto da un’autrice giovane e piena di talento, Sonia Aggio, che con la stessa passione che nutre nei confronti della Storia, lavora in biblioteca con grande dedizione ed entusiasmo. Il libro, dalla lingua ricca, curata fin nel dettaglio, e una trama complessa e piena di sviluppi narrativi, si inserisce appieno nel filone del romanzo storico nella sua accezione più alta. “Nella stanza dell’imperatore“ ricostruisce la parabola esistenziale dell’imperatore bizantino Giovanni Zimisce che, da semplice soldato, riuscì ad ascendere al trono di uno degli imperi più vasti e potenti mai esistiti. Una prova letteraria pregevole, che affronta temi universali importanti, con un testo dallo stile sontuoso, raffinato ed elegante, per una narrazione ricca di inventiva e colpi di scena continui.»

02. ADELAIDA di Adrián N. Bravi

Editore: Nutrimenti | Data di uscita: 9 febbraio 2024

TRAMA: Una donna, una artista, una madre. Adelaida Gigli è stata una delle figure femminili più sorprendenti dell’Argentina del secolo scorso. Pronta a nascondere armi e dissidenti nella sua casa, a ridere in faccia al potere, a ribellarsi alle convenzioni, a mostrarsi esuberante e dissacrante, Adelaida ha espresso sempre sé stessa fino in fondo e ha dovuto pagare sulla propria pelle l’orrore della censura, della dittatura e della perdita. Il ritratto che ne fa Adrián N. Bravi è appassionato e vivo, irrinunciabile.
Proposto al Premio Strega 2024 da Romana Petri con la seguente motivazione:
«[…] La scrittura mirabile di Bravi è come uno specchio. Lui scrive guardandoci dentro, ma non trova sé stesso. Flaubertianamente indentificato con Adelaida è lei che fa muovere, rivivere, soffrire, ma avere ancora qualche fondamentale, fugace appuntamento di felicità nell’ultima parte della sua vita solitaria. È da quello specchio che Bravi si accorge, nei funerali di Adelaida, di come sia inutile, a volte, chiudere gli occhi dei morti. Chi l’ha detto che non possano vederci? Un’opera di rara bellezza (molto più di una biografia). Bravi, con “Adelaida”, ci offre in dono la vita di una donna unica, che nessun lettore potrà mai dimenticare.»

03. ROMANZO SENZA UMANI di Paolo Di Paolo

Editore: Feltrinelli | Data di uscita: 19 settembre 2023

TRAMA: Un uomo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all’improvviso, dopo avere provocato una serie di “incidenti emotivi”, come lui stesso li definisce. È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo. Ha risposto a email rimaste lì per quindici anni, facendo domande fuori luogo. Ha provato a riannodare fili spezzati. Mauro Barbi, storico di professione, cerca di aggiustare i ricordi degli altri – le persone che ama e ha amato – proponendo la sua versione dei fatti. Cerca di costruire una “memoria condivisa” che lo riguarda. Ma che impresa è? Forse c’entra una Piccola era glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza. Dove sono Fiore, Arno, il vecchio Cardolini, Meri, la Ragazza belga di Madrid? Dov’è Anna? Dove sono tutti? Forse il lago a cui ha dedicato anni di studio può dargli le risposte che cerca. Vede, anzi immagina, l’immensa lastra di ghiaccio che lo copriva da sponda a sponda quattro secoli e mezzo prima. Il sole pallido su una catasta di uccelli morti.
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Un lunghissimo inverno che travolse l’Europa con i suoi venti polari, le grandinate furiose, le inondazioni. Una remota stagione estrema che faceva battere i denti, perdere la speranza, impazzire. Come se ne uscì? Come se ne esce? Le immagini del passato ci ingannano sempre. Barbi prova a rientrare nel presente, con tutta l’ansia e la fatica che richiedono i gesti semplici. Uno in particolare potrebbe cambiare tutto. In questo suo “Romanzo senza umani”, dove gli umani sono a fuoco più che mai, Paolo Di Paolo interroga i disastri climatici delle nostre singole vite. Gli anni senza estate, i desideri furiosi come acquazzoni tropicali, le secche della speranza, il gelo che intorpidisce e nasconde. E poi il disgelo, che finalmente riporta alla luce. Che cosa ricordano, gli altri, di noi?
Proposto al Premio Strega 2024 da Gianni Amelio con la seguente motivazione:
«La Storia può diventare romanzo? Mauro Barbi, storico di professione, ha dedicato anni di studio allo stesso, remoto evento: la piccola era glaciale che nel tardo Cinquecento ha investito il territorio del lago di Costanza, in Germania. Nel frattempo, nell’era del grande caldo, è come se lui stesso si fosse congelato, e congedato dalle persone che hanno popolato la sua esistenza. È così che intraprende un viaggio: torna dopo anni proprio lì, su quel lago. Senza un vero motivo, se non quello – forse inconsapevole – di essere di nuovo presente a sé stesso. Con una lingua letteraria che colpisce per intensità, nel suo Romanzo senza umani Paolo Di Paolo affronta ancora una volta, e in modo molto originale, le domande fondanti della sua narrativa, a partire dal valore e dalla sostanza della memoria: “Cosa ricordano, gli altri, di noi?”.

Un romanzo stratificato, denso e ironico, che riesce ad attraversare, lungo un viaggio, i nodi di un’intera vita, e un po’ di tutte le vite. Il rapporto con i maestri, con il corpo che si riscopre nella nudità, in un centro termale che fa pensare a Thomas Mann. E ancora, gli atti mancati che paralizzano. I pomeriggi che restano, come il presente, che è l’unica ricchezza. E anche il rapporto con ciò che studiamo, con lo scopo che diamo alla nostra esistenza, fino a dimenticarci di viverla. Al protagonista capita di raccontare – in pagine esilaranti – quella remota era glaciale nello spazio di pochi secondi di un affollato talk show televisivo. Tante domande e tanti incontri umanissimi, a dispetto del titolo. Fino a scoprire, sul piano del metaromanzo, che la possibile via di uscita, il vero gesto di coraggio, è l’atto stesso di scrivere.»

04. L’ETÀ FRAGILE di Donatella Di Pietrantonio

Editore: Einaudi | Data di uscita: 28 novembre 2023

TRAMA: Non esiste un’età senza paura. Siamo fragili sempre, da genitori e da figli, quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta. Ma c’è un momento preciso, quando ci buttiamo nel mondo, in cui siamo esposti e nudi, e il mondo non ci deve ferire. Per questo Lucia, che una notte di trent’anni fa si è salvata per un caso, adesso scruta con spavento il silenzio di sua figlia. Quella notte al Dente del Lupo c’erano tutti. I pastori dell’Appennino, i proprietari del campeggio, i cacciatori, i carabinieri. Tutti, tranne tre ragazze che non c’erano più.
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Amanda prende per un soffio uno degli ultimi treni e torna a casa, in quel paese vicino a Pescara da cui era scappata di corsa. A sua madre basta uno sguardo per capire che qualcosa in lei si è spento: i primi tempi a Milano aveva le luci della città negli occhi, ora sembra che desideri soltanto scomparire, si chiude in camera e non parla quasi. Lucia vorrebbe tenerla al riparo da tutto, anche a costo di soffocarla, ma c’è un segreto che non può nasconderle. Sotto il Dente del Lupo, su un terreno che appartiene alla loro famiglia e adesso fa gola agli speculatori edilizi, si vedono ancora i resti di un campeggio dove tanti anni prima è successo un fatto terribile. A volte il tempo decide di tornare indietro: sotto a quella montagna che Lucia ha sempre cercato di dimenticare, tra i pascoli e i boschi della sua età fragile, tutti i fili si tendono. Stretta fra il vecchio padre così radicato nella terra e questa figlia più cocciuta di lui, Lucia capisce che c’è una forza che la attraversa. Forse la nostra unica eredità sono le ferite.
Proposto al Premio Strega 2024 da Vittorio Lingiardi con la seguente motivazione:
«L’età fragile non è un’età della vita, è la vita stessa. La memoria che non può nascondere il dolore, la solitudine dopo la separazione, la colpa per la sopravvivenza. La vita dura come un sasso che Donatella Di Pietrantonio riesce a levigare con le mani sicure della sua scrittura. “L’età fragile” è la storia di una famiglia sospesa nel segreto del trauma, parole mai dette rinchiuse nel cuore di una montagna d’Abruzzo che è insieme psiche e paesaggio. “L’età fragile” è il romanzo di una madre che non trova respiro, stretta tra la severità del padre e il silenzio della figlia. Un libro che raccontando il dolore lo cura, perché a scriverlo è una donna che conosce il miracolo delle parole e il sangue delle ferite. Per questo è il mio candidato al Premio Strega.»

05. AUTOBIOGRAMMATICA di Tommaso Giartosio

Editore: Minimum Fax | Data di uscita: 2 febbraio 2024

TRAMA: L’Autobiogrammatica che avete tra le mani è un gioco sorprendente e vertiginoso: il racconto di un’esistenza – unica e comune – come la storia di un linguaggio. Esiste un legame segreto tra le due linee sinuose lungo cui si snoda la nostra vita: da una parte l’apprendistato dell’alfabeto, dei nomi, del lessico famigliare, dell’insulto, dello scherzo, delle lingue straniere, dei codici segreti, della poesia; dall’altra l’invadente amore per i genitori, la scuola che è un viaggio nell’ignoto, le seduzioni e dilazioni dell’amicizia e del desiderio, la contrattazione di un posto nel mondo – in un’Italia in cui regnano il privilegio, il pregiudizio, la violenza politica e privata. Tommaso Giartosio traccia tutti i legami che connettono questa doppia elica, e sa che imbarcarsi in un’impresa del genere significa chiedersi: quali lettere hanno il sapore dello zucchero sulle nostre labbra, e da dove nasce questo godimento? Qual è l’abbecedario dei nostri amori? Quali parole racchiudono le nostre paure?
Proposto al Premio Strega 2024 da Emanuele Trevi con la seguente motivazione:
«La lingua, e il rapporto intimo che ogni scrittore instaura con le parole della sua vita, quelle che lo hanno formato e ne hanno scandito il percorso intellettuale e umano, sono stati per lungo tempo confinati al mondo della saggistica e della critica letteraria. In “Autobiogrammatica”, con la sapienza e la profondità che da sempre connotano la sua scrittura, Tommaso Giartosio li trasforma nel cuore e nel motore di un testo che è al contempo romanzo di formazione e memoir, cronaca famigliare e autoritratto, dizionario pubblico e privato: un’impresa che a me sembra preziosa quanto necessaria.»

06. COSE CHE NON SI RACCONTANO di Antonella Lattanzi

Editore: Einaudi | Data di uscita: 14 marzo 2023

TRAMA: Non è mai il momento giusto per fare un figlio. Prima vogliamo vivere, viaggiare, lavorare. Antonella vuole diventare una scrittrice: la sua è un’ambizione assoluta, senza scampo. Per questo a vent’anni, per due volte, interrompe volontariamente la gravidanza. Quando anni dopo si sente invece pronta, con un compagno a fianco, è il suo fisico a non esserlo. E così inizia l’iter brutale dell’ostinazione, dell’ossessione, della medicalizzazione. Certi supplizi, le aspirazioni inconfessate, la felicità effimera e spavalda, la sofferenza e la collera. Si direbbe una storia già scritta, ma qui non c’è nulla di consueto: è come raccontare da dentro una valanga, con la capacità incredibile, rotolando, di guardarsi e non crederci, e sfidarsi, condannarsi, sorridersi per farsi coraggio.
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In un crescendo di indicibile potenza narrativa, Antonella Lattanzi descrive (sulla sua pelle) la forza inesorabile di un desiderio che non si ferma davanti a niente, ma anche i sensi di colpa, l’insensibilità di alcuni medici, l’amicizia che sa sostenere i silenzi e le confidenze più atroci, il rapporto di coppia sempre sul punto di andare in frantumi, la rabbia ferocissima verso il mondo (e le donne incinte). Tenendo il lettore stretto accanto a sé, incollato alla pagina, con un uso magistrale del montaggio, capace di creare una suspense da thriller. La cosa strabiliante è che pur raccontando una storia eccezionale, e cruda, questo romanzo riesce in realtà a parlare in modo vero, e profondamente attuale, di tutte le donne – madri e non madri – che in un punto diverso della loro vita si sono chieste: desidero un figlio? qual è il momento giusto? dovrò rinunciare a me stessa, alle mie ambizioni? e perché tutte restano incinte e io no?

«Ho una diga nella testa dove stanno nascoste tutte le cose che fanno davvero troppo male. Quelle cose, io non voglio dirle a nessuno. Io non voglio pensarle, quelle cose. Io voglio che non siano mai esistite. E se non le dico non esistono».

Proposto al Premio Strega 2024 da Valeria Parrella con la seguente motivazione:
«Credo che l’anno trascorso sia stato ricco di bei libri, eppure io non ho dubbi, per una volta, su quello che secondo me ha meglio rappresentato la nostra letteratura ed è il romanzo di Antonella Lattanzi “Cose che non si raccontano” edito da Einaudi. È un romanzo rappresentativo di un momento privato che però sa raccontare di quanto esso sia condizionato dallo sguardo altrui, di quanto, cioè, non una società qualunque ma proprio la nostra, quella italiana degli anni 2020, quella post pandemica, possa essere giudicante e richiestiva davanti alla materia più complessa e preziosa dell’esistenza: il corpo delle donne. “Cose che non si raccontano” è un romanzo sul desiderio, anzi su due desideri da cui questo corpo delle donne molto spesso viene straziato: il desiderio di autoaffermazione, di ambizione, di realizzazione lavorativa che si scontra inesorabilmente contro un altro desiderio totalizzante: la maternità. Quando è troppo tardi per provare a fare un figlio? Vi è inoltre, secondo me, il superamento dell’ormai abusata tecnica dell’autofiction, con un felice ritorno all’ autobiografia dichiarata, pura: quella, per intenderci, che viene da Natalia Ginzburg e dai più riusciti racconti di Anna Maria Ortese. Per tutti questi motivi e, non ultimo, perché credo che Antonella sia arrivata a una maturità formale compiuta, vorrei avere l’onore di presentarlo al Premio e agli Amici della domenica.»

07. DALLA STESSA PARTE MI TROVERAI di Valentina Mira

Editore: SEM | Data di uscita: 12 gennaio 2024

TRAMA: Questa storia comincia una sera d’inverno, il 7 gennaio 1978. Davanti a una sede del Movimento sociale italiano nel quartiere Appio Latino, a Roma, vengono uccisi a colpi d’arma da fuoco due attivisti di destra. Da quel momento, i morti di Acca Larentia diventano icone intoccabili del neofascismo. Questa storia ricomincia il 30 aprile 1987, quando viene arrestato Mario Scrocca, un militante di estrema sinistra. Secondo gli inquirenti, Scrocca avrebbe fatto parte del commando che colpì ad Acca Larentia. Lo troveranno cadavere ventiquattro ore più tardi, impiccato in una cella di Regina Coeli. Ma troppe cose non tornano… Questa storia senza fine ricomincia – una volta ancora – un pomeriggio di giugno del 2021. Due donne si incontrano sotto il cielo di Roma. Rossella ha sessant’anni ed è la vedova di Mario Scrocca. Valentina, di anni, ne ha trenta, è cresciuta dalle parti di Acca Larentia, in passato ha frequentato dei neofascisti e si porta dentro le cicatrici di quelle frequentazioni. “Dalla stessa parte mi troverai” è il racconto di un amore vissuto a mille nei giorni in cui tutto era ancora possibile e di una vita spezzata al tempo del disincanto collettivo, prima di essere consegnata all’oblio.
Proposto al Premio Strega 2024 da Franco Di Mare con la seguente motivazione:
«In anni di celebrazione dell’oblio, in nome di un pur comprensibile desiderio di voltare pagina e arrivare a una memoria condivisa, a una pacificazione, al superamento degli anni di piombo e dunque al miracolo del perdono che unisce le vittime nel dolore, irrompe con la potenza di uno tsunami Valentina Mira con Dalla stessa parte mi troverai. Da quale parte? Da quella del giusto (che non coincide sempre con la giustizia) da quella della Storia (che non sempre la racconta com’è andata) da quella delle vittime (che non possono condividere le responsabilità dei carnefici). In questo potente romanzo Valentina Mira racconta la storia di Acca Larentia e degli anni di piombo che seguirono, gli omicidi, i processi, un clima mefitico e velenoso che avvolgeva i cuori e le menti del Paese. E lo fa intingendo la penna “nel latte e nel sangue” con cui Roma ha scritto la sua storia millenaria e raccontando una storia d’amore e del suo potere salvifico. Non basterà a trovare una ragione delle cose. Valentina però una spiegazione ce l’ha. Ma non sarò io a svelarla. Leggetela. Mi ringrazierete.»

08. STORIA DEI MIEI SOLDI di Melissa Panariello

Editore: Bompiani | Data di uscita: 14 febbraio 2024

TRAMA: A raccontarci questa storia è una scrittrice, resa famosa quando era molto giovane da un audace romanzo nel quale metteva in scena sé stessa. Adesso è una donna adulta, ha costruito una famiglia e le sembra di avere compreso che scrivere per lei è stato il frutto di un’urgenza ora sopita. Ma la vita si incarica di dimostrarle che per conoscersi veramente bisogna trovare lo specchio in cui guardarsi e mette sul suo cammino Clara, l’attrice che quindici anni prima è stata il suo doppio nel film tratto da uno dei suoi romanzi. Clara è ancora bella ma i suoi grandi occhi verdi a tratti diventano laghi di vergogna; Clara ha fame ma deglutisce con fatica; Clara non ha più soldi, e trova il coraggio per chiederli a chi incontra. Più di tutto, Clara ha bisogno di raccontare la sua storia e improvvisamente questa diventa una missione che le riguarda entrambe. Per le due protagoniste comincia un viaggio che si dipana sulle tracce del solo alimento che – insieme alla passione – può consentirci di diventare chi siamo: i soldi. 
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Dopo aver osato mettere al centro delle sue pagine il desiderio femminile, Melissa Panarello scrive il suo romanzo più autentico e intenso che si propone di indagare un altro grande tabù: quello del denaro fra le mani di una donna. La figura di Clara T. si staglia in queste pagine come una antica divinità divorata dal suo stesso amante, e con voce ferma racconta le ustioni che il successo e la ricchezza lasciano sulla pelle di chi li attraversa, le trappole che la giovinezza tende a chi è più fragile, il privilegio e la dannazione del talento.
Proposto al Premio Strega 2024 da Nadia Terranova con la seguente motivazione:
«Vent’anni fa una scrittrice ha pubblicato un romanzo che era una favola sull’amore, sulla solitudine, sulla ricerca di sé attraverso il corpo. Era adolescente, ed era anche una scrittrice: non lo si diventa a un’età, lo si nasce – però, siccome era giovane, quel romanzo testimoniava la sua gioventù. Scatenò clamore perché testimoniava anche un’epoca in cui si riteneva inaccettabile che gli adolescenti avessero una vita sessuale che sfuggiva alle proiezioni degli adulti, fu definito immorale e scandaloso, allora non andavano di moda hashtag o cordoni contro le aggressioni misogine, e la scrittrice tradotta in tutto il mondo attirò le peggiori, cavandosela sempre senza lagne e con eleganza. Vent’anni dopo, la scrittrice è sempre una scrittrice, e a differenza di tanti che smaniano per il successo non ha mai dovuto inseguirlo, piuttosto si è concessa il lusso di non abbandonare l’unica avventura realmente audace della sua vita: essere sé stessa. […] Così, Storia dei miei soldi risulta un romanzo magnifico, scivoloso e sapiente, che gioca con il grottesco, con il doppio letterario, con l’autofinzione, scritto dalla voce saggia di una donna capace di abbracciare la bambina che non smetterà mai di portare dentro. Una voce insieme millenaria e infantile, e perciò, senza necessità di pose o travestimenti, semplicemente e naturalmente magica.»

09. IL FUOCO INVISIBILE. STORIA UMANA DI UN DISASTRO NATURALE di Daniele Rielli

Editore: Rizzoli | Data di uscita: 28 febbraio 2023

TRAMA: Si può raccontare un dramma ecologico e sociale come se fosse un incalzante romanzo a più voci? È quello che fa Daniele Rielli in questo libro in cui, cercando di capire cosa sta uccidendo gli ulivi della sua famiglia, ricostruisce le vicende legate all’arrivo in Puglia di Xylella, un batterio che ha causato la più grave epidemia delle piante al mondo.Tutto inizia a Gallipoli, quando gli ulivi cominciano a seccare e morire in un modo mai visto prima. Si mette in moto un vortice di avvenimenti che prende velocità fino a diventare inarrestabile. L’ulivo è l’albero simbolo della civiltà mediterranea ed è ritenuto immortale, le piazze si riempiono di manifestanti che protestano contro le misure di contenimento e la magistratura mette sotto accusa gli scienziati che hanno scoperto la malattia: è la tempesta perfetta. Oggi almeno 21 milioni di ulivi – tra cui molti alberi secolari e millenari, un patrimonio insostituibile – sono morti, è come se l’intera provincia di Lecce fosse stata bruciata da un gigantesco fuoco invisibile. L’epidemia si muove inesorabile verso Nord e rimane aperta una domanda: come è stato possibile?
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Daniele Rielli segue questa vicenda sin dall’inizio, per anni parla con gli scienziati che studiano il batterio, incontra i negazionisti che non credono alla malattia, ascolta gli agricoltori e i frantoiani che cercano di salvare le loro aziende, studia i documenti, interroga le persone, percorre migliaia di chilometri dentro un territorio che da paradiso terrestre si sta trasformando in un gigantesco cimitero vegetale, perdendo così la sua identità più profonda. Durante questo lungo viaggio Rielli indaga l’antico legame con gli ulivi della sua famiglia, scopre i segreti dell’industria dell’olio, riflette sugli aspetti più paradossali del nostro rapporto con la natura e sull’enorme potere delle storie.

 

Proposto al Premio Strega 2024 da Antonio Pascale con la seguente motivazione:
«Candido il libro di Daniele Rielli, “Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale” (Rizzoli), perché Rielli è riuscito a sfruttare tutte le enormi ma poco utilizzate potenzialità del romanzo. Utilizzando vari strumenti narrativi, dal reportage d’autore, all’inchiesta giornalistica, all’autobiografia, alla riflessione saggistica, al racconto narrativo vero e proprio, Rielli costruisce così facendo un magnifico romanzo corale, una narrazione che mostra da subito una filiazione diretta con modelli alti, come “A sangue freddo” di Truman Capote. Concentrandosi sulla più grave epidemia batterica, e cioè la Xylella (che ha devastato la coltura degli olivi in una vasta area del Salento) storia dopo storia, vicenda dopo vicenda, un personaggio dietro l’altro, Rielli ci regala attraverso un commovente senso di pietas, tenendo a bada ironia e sarcasmo, una mappa per orientarci nel mare magnum della modernità. Un territorio pieno di contraddizioni, illusioni, nostalgie del tempo che fu, cattive letture, complottismi. Insomma Il fuoco invisibile è la mappa di noi esseri umani, un bellissimo romanzo che alimenta la conoscenza e dà un senso alla nostra vita che altro non è che un tentativo di analizzare l’enigma dell’io.»

10. AGGIUSTARE L’UNIVERSO di Raffaella Romagnolo

Editore: Bompiani | Data di uscita: 29 agosto 2023

TRAMA: Ottobre 1945. L’anno scolastico inizia in ritardo. È il primo dell’Italia liberata e non è semplice ripartire dalle macerie. La maestra Gilla guarda con angoscia quei muri che fino a poche settimane prima alloggiavano nazisti. È arrivata a Borgo di Dentro per sfuggire alle bombe che martoriavano la sua Genova, e come tanti giovani ha combattuto e ha rischiato la vita, scommettendo sulla costruzione di un futuro migliore che altri compagni non vedranno. Ma ora non vuole pensare a quello che la guerra le ha tolto, e le ventitré allieve di quinta elementare che ha di fronte sono una ragione sufficiente per tenere a bada la tristezza. Al suono della campanella è rimasto un posto vuoto, in prima fila. La bambina a cui è destinato raggiunge la classe poco dopo, accompagnata dalla bidella e da un biglietto del direttore.
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Si chiama Francesca e arriva dal vicino orfanotrofio. È preparata, diligente, ma non parla e Gilla nei suoi occhi riconosce subito la tristezza di chi si trova solo in un mondo cui non appartiene. Per entrambe c’è stato un prima e c’è stato un dopo. Ma se Gilla del passato vorrebbe liberarsi, per Francesca è l’unico posto in cui desidera tornare. Perché lì sta la sua famiglia, quella per cui il suo nome era Ester e con cui viveva a Casale Monferrato, prima che i “provvedimenti per la difesa della razza” impedissero a suo padre di insegnare, a suo nonno di vendere stoffe, a lei e sua madre di condurre una vita degna di questo nome. L’ultimo ricordo felice di Ester è una gita sul Po. Dopo, solo la colpa di essere ebrei. Ora dei genitori non sa più nulla, e la speranza che tornino a prenderla, come le hanno promesso, l’abbandona un po’ ogni giorno. Gilla ha intuito cosa nasconde l’ostinato silenzio della bambina, e sa che per riparare ciò che si è rotto servono calma e pazienza. Le stesse che usa con un vecchio planetario meccanico che la sera aggiusta sul tavolo della cucina, formulando lezioni immaginarie per le sue allieve.

 

Proposto al Premio Strega 2024 da Lia Levi con la seguente motivazione:

«[…] Pagine e pagine di eccellente letteratura scorrono per arrivare a districare il drammatico segreto che ha spezzato una famiglia negli anni della guerra e della persecuzione contro gli ebrei. E Raffaella Romagnolo è perfettamente riuscita in un lavoro di ricerca meticoloso e originale. Non è questo però l’unico merito del romanzo, quello che colpisce ancora di più è la suggestiva tecnica che l’autrice adotta per “raccontare”. La storia è narrata da una moltitudine di personaggi ma non, come quasi sempre succede, come punti di vista differenti di uno stesso avvenimento. No, ognuno di loro ci offre uno scorcio di sé su episodi e tempi diversi. Non si afferrerà il collegamento se non alla fine, con i fili che cominciano a intrecciarsi in una storia affascinante in cui la piccola muta è perno centrale. E sarà nientemeno che un gatto la chiave che permetterà di riemergere dal dramma. Sono tutte queste motivazioni che mi spingono ad appoggiare un libro secondo me riuscitissimo e meritevole della massima attenzione.»

11. CHI DICE E CHI TACE di Chiara Valerio

Editore: Sellerio | Data di uscita: 20 febbraio 2024

TRAMA: Un golfo dalla linea morbida, una lunga spiaggia di sabbia che corre parallela alla via Appia tra due colline, il Monte d’Oro e il Monte d’Argento. Un lungomare pieno di oleandri scandito da stabilimenti colorati e a volte sbiaditi, ognuno diverso dall’altro: la Tintarella, il Lido Delfini, il Lido del Pino, il Lido Maria, e molti altri. E poi la pizzeria Lu Rusticone, il bar Luccioletta, due chiese, una sola vera piazza. Poco più a sud scorre il fiume Garigliano e inizia la Campania. Subito a nord ci sono Formia, Gaeta, Sperlonga; in meno di due ore si arriva a Napoli e a Roma. Scauri, nel Lazio, sul Tirreno, seimila residenti nei mesi invernali e centomila nei mesi estivi. Un paese né bello né brutto, ma con una sua grazia scomposta. 
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Qui ha scelto di vivere Vittoria, che è morta nella sua vasca da bagno. È stato uno stupido incidente. L’avvocato Lea Russo, un marito e due figlie, è sempre stata affascinata da Vittoria. Una donna distante ma curiosa, accogliente ed evasiva; nel parlare ha un fatalismo che lascia sgomenti. Era arrivata a Scauri con la sua risata che cominciava bassa e finiva acuta, aveva comprato una casa nella quale tutti potevano entrare e uscire, non aveva mai litigato con nessuno, non aveva mai cambiato taglio di capelli. Viveva con Mara, forse l’aveva adottata, forse l’aveva rapita, si dicevano tante cose. Ora Vittoria è morta per uno stupido incidente in una vasca da bagno, e Lea Russo non ne è convinta. Lea non vuole più accontentarsi di ciò che ha avuto sempre davanti agli occhi. Vuole capire come è morta Vittoria, e chi era davvero. Il primo romanzo per Sellerio di Chiara Valerio segna una traiettoria narrativa inedita.

 

Proposto al Premio Strega 2024 da Matteo Motolese con la seguente motivazione:
«Delle persone che ammiriamo, che desideriamo, anche prossime, non sappiamo che quello che vediamo. Pochissimo, quindi. È così anche per Vittoria, una donna piena di angoli bui che negli anni Settanta arriva a Scauri, un paese del basso Lazio dove sa che non incontrerà persone della sua vita precedente. Vittoria a Scauri arriva accompagnata da una ragazza, Mara, che è così giovane da poter essere sua figlia ma che sua figlia non è. Con lei Vittoria convive per vent’anni. Aprendo una pensione per cani, nuotando ogni mattina, passando con leggerezza il tempo in una vita che sembra al di sotto delle sue qualità. Ma quante persone così capita di incontrare? Tutti la osservano, in paese; negli anni, la sua figura elegante diventa familiare, le domande si quietano. Poi un giorno Vittoria viene trovata morta nella sua vasca da bagno. Una fine improbabile, che il paese accetta perché sa capire le disgrazie e tace. È da qui che inizia il romanzo. Dalla telefonata che l’avvocata Lea Russo riceve nel suo studio mentre è alle prese con un piccolo caso di rissa tra minori. Chiara Valerio sceglie la forma dell’inchiesta, dell’indagine per scrivere un romanzo di rara intensità, ritmato con straordinaria sapienza narrativa, sull’ambiguità dei nostri desideri, su come ciò che sappiamo degli altri – quelli che ammiriamo, che amiamo – ma anche di noi stessi sia un orizzonte sfuggente, parziale, sempre in movimento. Per queste ragioni sono lieto di presentare questo romanzo per l’edizione 2024 del Premio Strega.»

12. INVERNALE di Dario Voltolini

Editore: La Nave di Teseo | Data di uscita: 20 febbraio 2024

TRAMA: Il padre spacca gli animali, entra nelle loro viscere, separa i muscoli dalle membrane, estirpa gli organi e le ossa. Il padre vende pezzi di animali. Il padre si immerge nella voragine biologica e ne tira fuori bistecche. I tagli di carne sono il suo mestiere e la sua arte. Il padre è un macellaio. Il padre ha il compito di inoltrarsi nella carne morta e di uscirne porgendola ai vivi, perché la vita continui la sua catena vorace. È un traghettatore fra le due sponde della carne, fra la viande e la chair, fra meat e flesh. Al banco di vendita del mercato serve i pavidi che non affrontano i corpi che mangiano, non ne vogliono sapere, delegano il lavoro sporco ai macellai. Un giorno qualcosa va storto nella coreografia perfetta delle lame e un taglio sghembo quasi gli mozza un pollice. È l’inizio di un’altra discesa nella carne, questa volta la sua. Al lavoro, un batterio lo ha contaminato. 
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Comincia con un’infezione, prosegue con la spossatezza, una diagnosi ferale, i protocolli sanitari, i viaggi in clinica all’estero. Il figlio Dario, ventenne, immerge lo sguardo nella carne del padre che si deteriora, e nella malinconia del congedo. Un’intimità fortissima li avvolge, come succede quasi solo nel rapporto tra figlie e madri. Entriamo nello sguardo del figlio, prensile ed esatto, che vede accasciarsi il padre. La precisione è la forma che assumono la sua devozione e la sua sofferenza.

 

Proposto al Premio Strega 2024 da Sandro Veronesi con la seguente motivazione:
«Ci sono libri così belli da sbalordire. Cos’hanno in più degli altri? Magari l’autore ha già scritto altri libri molto belli, è una figura nota, apprezzata, i suoi punti di forza sono ben conosciuti e la qualità della sua scrittura non dovrebbe sorprendere nessuno: eppure in quei libri lo fa, sorprende, sbalordisce. Perché? Perché tutt’a un tratto sembra che quell’autore sia nato per scrivere quel determinato libro, e che tutti gli altri che ha scritto prima non siano stati altro che un passo per arrivare a scriverlo? Io non so rispondere a queste domande, ma so che ogni volta che apro un libro, ogni santa volta, in cuor mio spero che si tratti di uno di quei libri, così da ritrovarmi ancora una volta sbalordito per la bellezza e confuso in questo mistero. “Invernale” di Dario Voltolini è uno di quei libri. La bravura di Voltolini è nota. La luminosità della sua scrittura è nota. La genialità del suo modo di raccontare il mondo è nota. Eppure nessuno dei suoi libri precedenti mi aveva sbalordito come questo – ed è per condividere il mio sbalordimento che ho deciso di presentarlo per l’edizione 2024 del Premio Strega.»

 I 5 CANDIDATI AL PREMIO STREGA EUROPEO 2024

In occasione dell’annuncio della dozzina di candidati al Premio principali sono stati annunciati anche i cinque finalisti del Premio Strega Europeo 2024, l’XI edizione del  premio riservato ai cinque scrittori recentemente tradotti e pubblicati in Italia che hanno vinto nei Paesi di provenienza un importante riconoscimento nazionale. Questi i titoli candidati:
  • Shida Bazyar, Di notte tutto è silenzio a Teheran (Fandango), tradotto da Lavinia Azzone
  • Paul Lynch, Il canto del profeta (66thand2nd), tradotto da Riccardo Duranti
  • Tore Renberg, La mia Ingeborg (Fazi), tradotto da Margherita Podestà Heir
  • Neige Sinno, Triste tigre (Neri Pozza), tradotto da Luciana Cisbani
  • Rosario Villajos, L’educazione fisica (Guanda), tradotto da Roberta Arrigoni
Le autrici e gli autori selezionati presenteranno anche quest’anno al Salone internazionale del libro di Torino i rispettivi libri in gara, ciascuno in un incontro individuale. Annalena Benini, presente alla conferenza, fa notare che c’è un filo in queste narrazioni selezionate: sono romanzi molto forti, storie di sopraffazioni, ma anche di ribellione e di desiderio di libertà.

 I 12 CANDIDATI AL PREMIO STREGA POESIA 2024

Arrivato alla sua seconda edizione anche il Premio Strega Poesia arriva alla scrematura partendo da una lista monstre: 134 opere segnalate dagli editori, alle quali il comitato scientifico del premio non contento ha aggiunto altri dieci libri. Ecco la dozzina, il vincitore verrà proclamato ad ottobre.

  • Alida Airaghi, Quanto di storia, Marco Saya.
  • Alessandro Anil, Terra dei ritorni, PordenoneLegge-Samuele Editore.
  • Gian Maria Annovi, Discomparse, Aragno
  • Daniela Attanasio, Vivi al mondo, Vallecchi Firenze.
  • Alessandro Baldacci, Il dio di Norimberga, Pequod.
  • Antonio Bux, Mappe senza una terra, RP libri.
  • Roberto Cescon, Natura, Stampa 2009.
  • Stefano Dal Bianco, Paradiso, Garzanti.
  • Giovanna Frene, Eredità ed Estinzione, Donzelli.
  • Rosaria Lo Russo, Tande, Vydia Editore.
  • Tommaso Ottonieri, Cinema di sortilegi, La Vita Felice.
  • Enrico Testa, L’erba di nessuno, Einaudi.
Andrea Cortellessa a nome del Comitato scientifico, descrive così la scelta: “la selezione della dozzina, nell’estrema eterogeneità delle proposte, ci mostra una volta di più la ricchezza e la varietà frastornanti, ma sempre vitalissime, della poesia italiana contemporanea”

PRONOSTICI

Anche quest’anno non ci sono veri Big (intesi come nomi altisonanti) tra i 12 candidati, il che rende ancora più difficile lanciarsi in pronostici, soprattutto da quando, nel 2018, è stata introdotta una clausola a salvaguardia dei piccolo-medi editori, che ha reso il Premio molto più aperto, anche grazie alla sempre più crescente nascita di nuovi editori che si affacciano al Premio per la prima volta.

L’edizione vinta lo scorso anno da Ada d’Adamo portando sul podio un piccolo editore come Elliot o qualche anno prima con Emanuele Trevi vincitore con Neri Pozza (quest’anno assente) ha aperto la porta a ciò che in passato si credeva impossibile: una casa editrice indipendente che batte le corazzate, che comunque rispondono con i loro cavalli di battaglia.

Se Storia dei miei soldi (Bompiani) di Melissa Panariello, da noi anche da poco recensito, ha i nostri cuori, Chiara Valerio rimane senza dubbio tra le vere favorite con Chi dice e chi tace, un libro ancora fresco di stampa, visto che è stato pubblicato da Sellerio appena 1 mese fa. L’autice tra l’altro aveva sempre pubblicato il suoi precedenti lavori con Einaudi. Vincere in trasferta contro la sua casa madre sarebbe a dir poco clamoroso.

La casa dello struzzo d’altra parte risponde con ben 2 candidate, schierando Antonella Lattanzi con Cose che non si raccontano, storia di una maternità fallita e della rabbia che si porta dietro, ma soprattutto con l’altra grande favorita Donatella Di Pietrantonio per L’età fragile. Su tutti, queste 2 autrici, la Valerio e la Di Pietrantonio, possono essere indicate come le 2 teste di serie pronte alla scalata tra i dodici.

Farebbe inoltre gioco alla Fondazione, sempre in cerca di un modo per dare un po’ di adrenalina alla gara. Senza duello, vero o apparente che sia, non c’è Strega. E poi i due libri hanno qualcosa che li lega. Un filo rosso di mistero, la provincia, la curiosità per l’animo umano. Non sottovalutiamo a proposito di animo umano l’altro grande concorrente, Paolo Di Paolo che potrebbe conquistare consensi tra i 700 votanti grazie a un libro, Romanzo senza umani, altro finalista in dozzina, che è un viaggio tra glaciazioni ambientali e interiori.

Se riuscisse il colpo, Paolo Di Paolo avrebbe il merito di riportare al centro dei giochi Feltrinelli, scottata dalla delusione dell’anno scorso per il libro della Postorino, dato alla vigilia come grande favorito, ma che poi dovette arrendersi in finale col libro della compianta Ada D’Adamo. Questo per dire che insomma i pronotici non sono mai facili e tutt’altro che scontati…

Vi terremo comunque aggiornati anche quest’anno, quindi continuate a seguirci per saperne di più!

E voi? Quale di questi 12 libri candidati vorreste vedere vincere o semplicemente vi intriga? Quale di quelli esclusi avreste voluto invece vedere nell’elenco? Come sempre, se vi va, discutiamone nei commenti.
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2 Commenti
  1. Peppe

    Articolo molto esaustivo che passa in rassegna il premio letterario più ambito per autori ed editori, scopriamo quindi i titoli dei libri candidati al Premio Strega, Premio Strega Europeo e Premio Strega Poesia ce n’è veramente per tutti i gusti…
    Dalla lettura della presentazione, la mia attenzione è stata catturata dal libro di Antonella Lattanzi “Cose che non si raccontano” di cui certamente fai bene tu Manu, un analisi del mondo privato e lavorativo della donna correlato alla gravidanza.
    Quale possa essere il momento giusto per diventare madre non è dato saperlo, nonostante la scienza abbia fatto passi da gigante nel settore, un ruolo ben più importante lo gioca la natura che spesso si scontra con la scienza e ci ricorda di essere madre di tutti i processi vitali senza distinzione.
    Tra i tanti titoli proposti, sicuramente il Premio andrà al più meritevole, certamente avremo modo di restare aggiornati grazie a te Manu che segui e sviluppi il tutto con passione e professionalità.

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    • Manu Luna

      Continua a seguirci e vedrai che non tarderemo ad aggiornarvi su questo e non solo! Un bacio Peppe!

      Rispondi
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