BAGAI di Samuele Cornalba
L’esordio di Samuele Cornalba avviene con “Bagai”, un racconto sulle mille incertezze dei giovani, la ricerca di sé e del proprio posto nel mondo, i dubbi sul futuro nati dal sentire una profonda differenza tra ciò che si cerca e ciò che viene invece offerto e, infine, i grandi problemi da affrontare con un nuovo spirito, più maturo ma anche più spaventoso. Lo spaesamento, la paura, il desiderio. Il libro dei vent’anni.
SCHEDA LIBRO
BAGAI
- Autore: Samuele Cornalba
- Editore: Einaudi
- Data di uscita: 5 marzo 2024
- Pagine: 184 p.
- Prezzo: 16,50 €
- Genere: Narrativa
- EAN: 9788806251369
TRAMA
Elia non è molto bravo a provare sentimenti. Se ne va in giro con il pollice sulla rotella dello Zippo e dentro ha un dolore che non finisce mai. Poi arriva Camilla, che si avvicina «come se lui le dovesse una spiegazione, un posto vicino sul pullman, un po’ d’affetto». E arrivano dal passato dei segni che sono come schiaffi, o carezze. Forse dall’inquietudine e dalla provincia non ci si salva neanche con l’amore travolgente dei vent’anni; a volte, però, ci sono persone e pensieri e dettagli che possono rendere il futuro un luogo meno spaventoso. “Bagai” è l’esordio di uno scrittore nato nel 2000, ma non è un romanzo generazionale: è un urlo potentissimo. La dimostrazione che il talento non aspetta, esiste e basta. Di cose da offrire a un ragazzo di diciott’anni, Pandino non ne ha poi molte: novemila abitanti, quindici bar, dieci parrucchieri, cinque pizzerie d’asporto, una torre dell’Enel dove s’intrecciano i graffiti d’intere generazioni, due chiese, un santuario, neanche una libreria. Elia vive da sempre nei confini di questo perimetro: la scuola, qualche festa, il migliore amico attivista che cerca invano di scuoterlo con le sue battaglie politiche, il padre che ce la mette tutta anche se non basta mai. Quando all’improvviso fa capolino nella sua vita, Camilla può sembrare un lampo di luce, ma con lui – e con la sua apatia, con il muro che anno dopo anno ha costruito tra sé e il mondo – è tutto più difficile. Perché dentro gli brucia un dolore incontrollabile, che pulsa sempre. Una sofferenza che sommerge ogni cosa, anche le poche a cui tiene davvero. Elia è uno che ferisce chi gli è vicino, inavvertitamente; vorrebbe aprirsi, ma non sa da dove iniziare. E Camilla, con le sue unghie smangiate, con il suo sguardo che è «come un’infezione», con la musica, con i libri, questo ghiaccio prova a scioglierlo: la fine della scuola però è dietro l’angolo, e subito dopo bisognerà inventarsi un futuro lontano da lì, perché in fondo nessuno «sprecherebbe tutta la vita in una merda di palude». Difficile, comunque, immaginare il dopo: «Metà di noi finirà in un’università olandese, l’altra metà a servire in un pub a Londra, che adesso esce pure dall’Europa… vabbè, facciamo Berlino». Samuele Cornalba ha poco più di vent’anni e nel suo primo romanzo ha semplicemente raccontato ciò che conosce meglio: come funziona la testa di un ragazzo nato nel 2000. Ci trascina nella storia di Elia con naturalezza, a colpi di immagini poetiche e dialoghi di un’autenticità spiazzante. Basta un attimo per specchiarci tutti, giovani o meno, nella sua scrittura. Per riconoscerci.
RECENSIONE
Esistono vite non destinate a portarsi i legami di sangue nel percorso della propria crescita, cordoni che si spezzano troppo presto per vicissitudini avverse e che segnano inesorabilmente il cuore e l’anima di chi subisce lo strappo più lacerante da immaginare per chi è solo un bambino e non ha gli strumenti per orientarsi nel mondo pratico, ma soprattutto affettivo, con cui si confronterà. Ma per quanto sia drammatico rimanere orfano dei propri genitori o anche solo di uno di essi, quando hai un’età in cui le premure, le coccole, gli aiuti, la protezione, sono gli assi immancabili nelle maniche delle tue giornate, c’è un momento ancor più delicato in cui quello strappo ti mostra tutte le scorie che possono derivare dalla perdita precoce di chi ti ha donato la vita ed è l’adolescenza. Quel periodo in cui è già un casino capire il perché sei al mondo, cosa devi farne del tuo tempo qui, quale sia il modo più giusto o più stupido per impiegarlo, il motivo per cui si sceglie tra il bene e il male, perché oggi ti ami e domani ti odi, ed è già difficile capirlo quando hai qualcuno con cui “prendertela” (solo per il fatto che a quell’età è così che funziona) o al contrario, qualcuno che ti “ripara” i pensieri più storti, figurarsi quando si vive non solo in un contesto piccolo e chiuso, geograficamente e mentalmente, ma senza neanche più una madre e con un padre vedovo e succube del lavoro, in una parola, quando sei solo.
Elia è colui che questo strappo l’ha vissuto sulla propria pelle, ed è il protagonista, oggi ad un passo dalla maturità scolastica, raccontato da “Bagai”, il sorprendente romanzo d’esordio del giovane scrittore Samuele Cornalba, poco più grande dei ragazzi confinati all’interno di questo libro e di un paese che parla della realtà di coloro che sentono il futuro bussare alla porta, consapevoli che il tempo ha più fretta di farti crescere rispetto agli strumenti che senti di avere in mano per “difenderti”. Perchè a volte, è proprio così che ci si immagina il futuro a quell’età: qualcosa da cui scappare, piuttosto che da accogliere. Semplicemente perché ciò che si aspetta, non è fornito da mezzi per viverselo al meglio. E spesso non è solo questione di luoghi universitari o lavorativi, lontani da raggiungere per chi ogni giorno guarda il cielo da un paese di poche anime, ma è anche una confusione interna dettata dal non avere sempre in sé il quadro chiaro di cosa si vorrebbe fare nella propria vita.
Bagai sono i ragazzi di Pandino, della provincia, quelli a cui sono stati cancellati futuro e ricordi, quelli che corrono senza direzione, che scappano da un mondo incendiato.
Il dolore profondo allontana dalla certezza e dall’indifferenza, che sono sentimenti improduttivi. Eppure Elia, pur riconoscendo in sé dosi di apatia verso ciò che lo circonda e quel che è peggio, verso se stesso, che alterna ad un perverso piacere nel cercare la solitudine più spesso di quanto non si dovrebbe fare alla sua età – ma chi l’ha deciso poi – compie pian piano un cambiamento, ostacolando quel lato di sé che lo vorrebbe spettatore di giornate adeguate al contesto, spente e prive di stimoli, ed allora eccolo approfittarsi di quelle cose che sembrano essergli capitate per caso, come la conoscenza con Camilla – “sguardo accanito come un’infezione” – che prova a scalfire la ritrosia di Elia, il “dopo” (dopo la maturità, dopo l’orizzonte costretto del paese) che si avvicina inesorabile e nessuno riesce a immaginare che forma avrà ma che a guardarlo insieme forse, inizia a fare meno paura. Ed è proprio dagli scaffali impolverati di una libreria in cui lui e Camilla danno una mano, che conoscerà Fausto, un uomo che rivelerà dettagli preziosi sulla vita di sua madre, che lo aiuteranno a chiarire molti dubbi mai affrontati con suo padre e che forse laveranno via dei sensi di colpa che, attribuitosi da bambino, possono falsarne le origini e le reali intenzioni.
Con una scrittura incredibilmente matura e profonda, Cornalba esplora tantissime delle dinamiche che abitano gli adolescenti e che si ritroveranno facilmente in questi personaggi, la lettura scorre con la limpidezza di un fiume di provincia non ancora contaminato dall’inquinamento cittadino, e i personaggi, proprio perché provengono da una realtà ristretta, possono trasmettere la genuinità della loro anima in modo più naturale, arrivando direttamente al cuore del lettore. Ho trovato questo libro molto interessante anche io, che i vent’anni li ho passati da poco più del doppio, ma che da buona nostalgica, mi piace tornare ad indagare su cosa muove la mente e un cuore ancora puro da delusioni (seppur convinto di averne già viste di ogni…) e con tutta la propria storia ancora da capire, un’età in cui fa più presa ricordare che alcune volte le cose vanno fatte prima di aver trovato il coraggio di farle e che non sempre ciò che perdiamo lascia un vuoto. Alcune volte crea lo spazio per rinascere.
NOTE SULL’AUTORE SAMUELE CORNALBA
Samuele Cornalba è nato nel 2000, studia Lettere all’università e vive a Pandino. Ha frequentato l’edizione 2019-2020 della Scuola Annuale di scrittura. Bagai (Einaudi 2024) è il suo primo romanzo.
Grazie mille per la recensione, felicissimo che Bagai ti sia piaciuto!
Grazie a te Samuele, per avere scritto una storia così attuale, vera e ricca di mille sfumature caratteriali.
Mi piace sapere che un giovane scrittore descriva il suo mondo, quello dei giovani, che racchiude, in fondo, tanti misteri per un adulto, seppur attento alle problematiche giovanili. Spero sia letto da molti di tutte le generazioni.
Grazie Antonella, del tuo parere sempre super attento e partecipativo.
Ad oggi, per le notizie fornite dai media, si fa presto ad additare, criticare, giudicare il mondo giovanile per come si evolve, la frase che più mi fa incazzare è sentire “ai miei tempi non…” senza pensare che quanto succede è frutto di ciò che i gap generazionali hanno creato e posto in eredità ai successori.
La cosiddetta generazione X, a mio avviso non ha proliferato in meglio rispetto ai precedessori e leggere di un figlio di quella generazione che dopo aver frequentato il corso di scrittura e continuando a studiare, traendo spunto dal modus vivendi della propria generazione, ne ha raccolto i vari aspetti in un libro, mi lascia ben sperare per il futuro. Complimenti all’autore Samuel Cornalba che ha scelto la via del sapere, ponendosi controtendenza rispetto ai coetanei legati ai social dai quali vorrebbero ricavarne guadagno perdendo spesso di vista dignità e valori. Anche se il sistema scolastico è traballante, spero che i giovani abbiano sempre sete di sapere, il mondo ha bisogno di persone di cultura e non di influencer, spero che tanti leggano “Bagai” (mi ricorda i ragazzi della via Pal) per trarne anche un mezzo di confronto. Nuovamente complimenti all’autore ed a te Manu per avermelo fatto conoscere attraverso questo articolo.
Che profonda e bella analisi che ne hai fatto, Peppe. Concordo con quanto dici e sono contenta che attraverso le mie letture, a volte, allargo la possibilità di conoscenza per autori che magari, tra grandi e più noti nomi, non verrebbero scelti. Bagai è una piccola perla.