RECENSIONE DI SPATRIATI DI MARIO DESIATI

«A volte si leggono romanzi solo per sapere che qualcuno ci è già passato».

TRAMA:

Claudia è solitaria ma sicura di sé, stravagante, si veste da uomo. Francesco è acceso e frenato da una fede dogmatica e al tempo stesso incerta. Lei lo provoca: lo sai che tua madre e mio padre sono amanti? Ma negli occhi di quel ragazzo remissivo intravede una scintilla in cui si riconosce. Da quel momento non si lasciano più. A Claudia però la provincia sta stretta, fugge appena può, prima Londra, poi Milano e infine Berlino, la capitale europea della trasgressione; Francesco resta fermo e scava dentro di sé. Diventano adulti insieme, in un gioco simbiotico di allontanamento e rincorsa, in cui finiscono sempre per ritrovarsi. Mario Desiati mette in scena le mille complessità di una generazione irregolare, fluida, sradicata: la sua. Quella di chi oggi ha quarant’anni e non ha avuto paura di cercare lontano da casa il proprio posto nel mondo, di chi si è sentito davvero un cittadino d’Europa. Con una scrittura poetica ma urticante, capace di grande tenerezza, dopo “Candore” torna a raccontare le mille forme che può assumere il desiderio quando viene lasciato libero di manifestarsi. Senza timore di toccare le corde del romanticismo, senza pudore nell’indagare i dettagli più ruvidi dell’istinto e dei corpi, interroga il sesso e lo rivela per quello che è: una delle tante posture inventate dagli esseri umani per cercare di essere felici. «A volte si leggono romanzi solo per sapere che qualcuno ci è già passato». Claudia entra nella vita di Francesco in una mattina di sole, nell’atrio della scuola: è una folgorazione, la nascita di un desiderio tutto nuovo, che è soprattutto desiderio di vita. Cresceranno insieme, bisticciando come l’acqua e il fuoco, divergenti e inquieti. Lei spavalda, capelli rossi e cravatta, sempre in fuga, lui schivo ma bruciato dalla curiosità erotica. Sono due spatriati, irregolari, o semplicemente giovani. Un romanzo sull’appartenenza e l’accettazione di sé, sulle amicizie tenaci, su una generazione che ha guardato lontano per trovarsi.

Spatriati - Mario Desiati

SPATRIATI

  • Autore: Mario Desiati
  • Editore: Einaudi
  • Collana: Supercoralli
  • Data di uscita: 27 Aprile 2021
  • Pagine: 288
  • Prezzo: 20 €
  • Genere: Narrativa contemporanea
  • EAN:9788806247416
Recensione

Mi faceva orrore riassumere in poche parole la vita.

Dicono che gli amori non corrisposti siano i più romantici, i più veri. Perché dove si prova struggimento e sofferenza, alberga sempre l’autenticità, e quindi la vera bellezza. Leggendo questo romanzo, io invece ho provato un po’ di amarezza, riflettendo sulla storia di questi due ragazzi, che attraversano decenni facendo parte l’uno della vita dell’altro.

Il cuore è una casa con due camere da letto: una è quella del dolore, l’altra quella della gioia. Non si può ridere troppo fragorosamente, altrimenti il dolore si risveglia. Purtroppo, non può accadere il contrario, perché la gioia è sorda. Loro due si erano trovati in quel rifugio che è il silenzio. Una gioia silenziosa dura piú di una fragorosa, ma trattenerla troppo a lungo fa male all’anima.

La voce di cui conosciamo pensieri e azioni più dettagliate, è Francesco. Un casino d’uomo, che ama un’ancor più incasinata donna, Claudia. Amarezza, nel rendermi conto di come ci siano uomini, ma anche donne ovviamente, che si ritrovano a desiderare da sempre e per sempre, una persona, anche (sopratutto?), quando è chiaro fin dal principio che non ci vedrà mai come noi vediamo lei, vivendo due vite in una, la nostra e la nostra senza averla con noi, dentro di noi, in ogni senso, che viaggiano parallele.

A pochi è dato capire cosa significhi piangere per un amore che resta, invece che per un amore perduto. Il pericolo scampato, l’essersi salvati da un precipizio. Solo a pochi eletti capiterà di piangere insieme: dopo un orgasmo, dopo pagine di romanzi lette ad alta voce, dopo aver ascoltato l’Intermezzo della Cavalleria Rusticana. Non sono uno di quegli eletti, davanti a lei trionfava il languore dell’insoddisfazione.

Mario Desiati tratteggia con chirurgica maestria, tutti i picchi e gli atterraggi crudeli, che il sogno instancabile di questa donna gli fa compiere, al prezzo forse di una insoddisfazione – un Veleno, per citarne il cognome che è tutto dire – che si autoinfliggerà per sempre, decidendo che quando ami qualcuno, non lo sceglierai mai in virtù di cosa l’altro sente per te, ma rispettando il sentire del cuore, anche quando batte senza il rintocco dell’altro sul tuo, facendoci sentire sentimentalmente Spatriati, ma inevitabilmente vivi.

NOTE SULL’AUTORE MARIO DESIATI

Mario Desiati

Mario Desiati, nato a Locorotondo (provincia di Bari), il 13 maggio 1977, è uno scrittore, poeta e giornalista italiano. In seguito alla laurea in giurisprudenza, conseguita a Bari nel 2000 ha lavorato in uno studio legale in Valle d’Itria e pubblicato saggi sulla responsabilità civile. Nel 2003 si è trasferito a Roma, dove è stato caporedattore della rivista Nuovi Argomenti ed editor junior della Arnoldo Mondadori Editore. Dal 2008 a ottobre 2013 si è occupato della direzione editoriale di Fandango Libri. Ha scritto e pubblicato poesie, antologie, saggi e romanzi. Collabora con La Repubblica e L’Unità. Da un suo romanzo è stato tratto il film Il paese delle spose infelici, opera a cui non ha collaborato come sceneggiatore.

  • Neppure quando è notte (Pequod, 2003)
  • Vita precaria e amore eterno (Mondadori, 2006) – Premio Volponi
  • Il paese delle spose infelici (Mondadori, 2008) – Premio Ferri-Lawrence e Premio Mondello
  • Foto di classe. U uagnon se n’asciot (Laterza, 2009)
  • Ternitti (Mondadori, 2011) – Finalista Premio Strega
  • Il libro dell’Amore proibito (Mondadori, 2013)
  • Mare di zucchero (Mondadori, 2014)
  • Con le ali ai piendi (Mondadori, 2015)
  • La notte dell’innocenza (Rizzoli, 2015)
  • Candore (Einaudi, 2016)
  • Spatriati (Einaudi, 2021)