RECENSIONE DI “PERDENTI – LA PRIMA INDAGINE DELL’AVVOCATO LIGAS” DI GIANLUCA FERRARIS

 

Perdenti Ferraris Copertina

PERDENTI

  • Autore: Gianluca Ferraris
  • Editore: Piemme
  • Data di uscita: 13 aprile 2021
  • Pagine: 320
  • Prezzo: 19
  • Genere: Noir, Legal Thriller
  • ISBN: 978-8856679373

Trama:

L’omicidio di un poliziotto, gli agenti pronti a tutto pur di sbattere in galera il colpevole, e un indiziato che ha minacciato di morte la vittima poche ore prima del delitto e che, soprattutto, non ha un alibi. Non c’è niente che l’avvocato milanese Lorenzo Ligas ami di più di un caso impossibile con un finale già scritto dagli inquirenti. Una sfida giocata sul filo del rasoio è tutto ciò che chiede in uno dei momenti peggiori della sua vita. Ligas è un eccellente professionista, ma ormai l’esistenza serena che gli pareva di avere di fronte si è irrimediabilmente ingarbugliata.

Guardandosi indietro non sa dove siano andati a finire il marito innamorato, lo studente brillante divenuto socio di uno studio legale avviato, il padre presente. Forse in fondo all’ultimo bicchiere che si è scolato o nell’ennesimo incontro su Tinder che lo ha lasciato ancora più solo. Ora, però, ha la possibilità di riscattarsi: difendere Jack Zero, ex popstar e meteora della televisione italiana, cocainomane e colpevole ideale, è il modo per dimostrare alla ex moglie e ai suoi soci, ma soprattutto a se stesso, che vale ancora qualcosa. Una serie di false piste, di testimoni inattendibili e una Milano tutt’altro che ospitale lo porteranno a smontare i pregiudizi che la polizia ha costruito intorno al suo cliente e a scavare più a fondo. E, per una volta, quella fragilità che da anni mina la sua vita sarà la chiave per scoprire l’amara verità che si cela dietro al delitto.

Gianluca Ferraris ha creato un grandissimo nuovo personaggio, una voce caustica e dissacrante, un uomo pieno di contraddizioni e schiacciato dai rimorsi, ma anche un’anima con una sua purezza che resta con noi a lungo dopo aver chiuso il libro.

Recensione

Ho sempre pensato che uno degli aspetti più belli e difficili del lavoro di un avvocato penalista, sia l’arringa che svolge durante i processi, perché essendo finalizzata a cercare di portare la visione di chi ti ascolta, per come la esponi, a diventare anche la loro e pensare che da questo dipenda l’ipotetica libertà di un essere umano – colpevole realmente o meno che sia – è un’indubbia impresa, e in quanto tale solletica interesse, ammirazione, e in certi casi, sdegno, perché ci sono vicende in cui cercare di “salvare” qualcuno da situazioni scomode e che potrebbero far soffrire delle persone a seconda del loro esito, lascia il posto dell’ammirazione ad un profondo fastidio ma, va riconosciuto, c’è del talento anche in questo.

Noi ci aspettiamo strade dritte e loro si arricciano. Noi vogliamo che la vita ci risponda per come noi la sentiamo e lei tace per poi urlarti le cose fortissimo quando ormai vivi sott’acqua e ti pare di non riuscire più a sentire niente.

Il protagonista di questo libro è un avvocato, che non solo nelle aule di tribunale, grazie all’impeccabile scrittura di Gianluca Ferraris, ha destato in me tutto ciò che di solito provocano le arringhe fatte bene, in chi vi assiste: curiosità, seduzione, revisione delle proprie convinzioni, cervello in moto insomma.

Le sue vicende personali, intrecciate al caso professionale in cui si ritroverà coinvolto, hanno mantenuto per tutto il racconto, un ritmo costante di ironia, umorismo, introspezione, che fa maturare il personaggio in uno di quei modi in cui alla fine del libro, contesteremo lui un solo difetto. Che ha una fine.

Tutti questi tizi, almeno una volta nel corso della loro esistenza, hanno avuto delle speranze. Li rivedi ora, uomini o donne non importa, e tutti hanno sul viso i segni delle partite che hanno perso. E quando ne incontri uno che magari un paio di incontri ha la faccia di averli vinti è ancora peggio, perchè crede che quelle vittorie valgano davvero qualcosa. Ma in realtà è uno sfigato come gli altri, solo un pochino più bravo a nascondere le cicatrici.

Perché a Ligas ci si “lega”, e non c’è cosa più bella e frustrante per un lettore, che accettare un distacco da qualcuno di cui vorresti conoscere ancora altri lati, le sue future azioni, i suoi pensieri più intimi, perché è un intimo che mostra accennato e che potrebbe contenere un mondo per chi saprà scardinarlo, e su questa sfera, ce lo fa ben intuire il rapporto con la figlia, della quale teme in assoluto di più, giudizi e “arringhe”, anche se è bello notare come sul finale, inizi a capire che forse, ciò che conta di più e ci fa mostrare il meglio di noi a chi amiamo, è sapere che anche il nostro io più giudicante, non impedirà alle persone che ci conoscono davvero, di amarci anche quando siamo noi a metterci davanti delle sbarre immaginarie, che sono solo la misura della nostra paura di dare per timore di distacchi e patimenti. Una consapevolezza che lo renderà vivo e salvo, forse momentaneamente, dal timore che le fragilità siano peggiori delle manette sui colpevoli che si macchiano di ben altre debolezze.

NOTE SULL’AUTORE GIANLUCA FERRARIS

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Gianluca Ferraris è un giornalista e scrittore italiano. Genovese di nascita, vive e lavora a Milano, dove si occupa per “Donna Moderna” di attualità. Dal 2014 pubblica esclusivamente narrativa: oltre ai romanzi del ciclo di Gabriele Sarfatti editi dalla collana Calibro9 di Novecento Editore, suoi racconti gialli e noir sono comparsi in diverse antologie. Nel 2021, con Perdenti, ha dato vita per l’editore Piemme a un nuovo ciclo di romanzi noir che hanno per protagonista l’avvocato milanese Lorenzo Ligas.