Recensione de “I baci” di Manuel Vilas

Manuel Vilas sorprende il lettore ancora una volta a partire dal titolo, di retrogusto romantico, proposto nella forma del plurale a indicare un’azione ripetuta, espressione della forza rigenerante dell’amore”

I-baci-Manuel-Vilas-Copertina

I BACI (LOS BESOS)

  • Autore: Manuel Vilas Vidal
  • Traduttore: Bruno Arpaia
  • Editore: Guanda
  • Collana: Narratori della Fenice
  • Data di uscita: 30 Settembre 2021
  • Pagine: 432, brossura
  • Prezzo: 19 €
  • Genere: Narrativa straniera
  • EAN: 9788823528529

TRAMA:

Una storia d’amore intensa, improvvisa e travolgente è quella che esplode tra Salvador e Montserrat. Lui è un professore cinquantottenne che ha ottenuto il pensionamento anticipato perché in classe era assalito da inspiegabili attacchi di mutismo, lei la seducente quarantacinquenne che gestisce l’unico spaccio di alimentari del paese dove lui si è rifugiato, in mezzo ai boschi non lontano da Madrid. È il marzo del 2020, e poco dopo il suo arrivo la Spagna proclama il lockdown. L’incontro con quella donna sola, di una bellezza selvaggia, nutrito anche dalla lettura del Don Chisciotte, diventa l’innesco di un sentimento assoluto, puro e al tempo stesso profondamente carnale, esaltato dal forzato isolamento, quasi una ribellione, un’affermazione potente dell’istinto e della fisicità di fronte alla carica distruttiva del virus. La minaccia della routine incombe, così come l’ombra lunga del passato e dei legami precedenti, eppure a quell’amore bisogna aggrapparsi con tutte le forze, perché «quando usciamo da noi stessi e andiamo incontro all’altro lo facciamo avvolti in una gioia e in una speranza che giustificano la vita, il senso della vita».

Recensione

Lei cercava un amore nel tempo, e io una bellezza senza tempo. Lei cercava un essere umano e io un archetipo. Lei cercava il sole e io una stella.

Sono sempre stata convinta che ogni musicista, per quanto possa sentire la sua mente come un pozzo inesauribile di idee, suoni, melodie innovative, accordi che aspettano solo la sua fantasia per essere congiunti, si trovi spesso di fronte il timore del momento in cui una di queste cose o tutte, cessino di trovare in lui, il modo e la chiave giusta per venir fuori e creare poesia, arte, bellezza, in una parola: musica. E ancor più convinta, sono del fatto che quando alla luce, viene fuori qualcosa che è passata attraverso un processo di ricerca, costante, profonda, non lasciata al caso, ma stanata fino ai minimi dettagli che avremmo voluto tirar fuori da lei, questo non possa non arrivare a chi ci ascolta, ci legge, ci accoglie. Perché quando gli altri riconoscono verità in ciò che raccontiamo, siamo andati ben oltre l’aver creato arte.

Ne I Baci, il poeta e scrittore spagnolo Manuel Vilas, si dà un compito non da poco: ambientare la storia d’amore tra Salvador e Monsterrat, ai giorni nostri, in cui ancora la scia di tutto il periodo del Covid, non ha abbandonato completamente le nostre vite, mentalmente e per molti, troppi, anche fisicamente.

Il presente è come una specie di gladiatore che ha mozzato la testa al passato e ha conficcato la spada nel cuore del futuro. Il passato non ha testa e il futuro non ha cuore.

Attraverso ciò che lui stesso fa analizzare al suo personaggio, ci regala vere e proprie perle, una generosità di pensiero e onestà intellettuale, che dovrebbero essere oggetto di discorsi nelle piazze per arrivare alle orecchie di più persone possibili, un’analisi talmente chirurgica di com’è cambiata la società del passato con quella di oggi, in tempi anche di pandemia, che ha reso questa lettura, uno stato d’animo variante dalla realtà che è la nostra realtà, e la sensazione di privilegio, quella di entrare in punta di piedi nei sogni che lo animano verso la sua Monsterrat, personaggio femminile tra i più forti e delicati in cui io mi sia mai imbattuta. Sogni che suscita in lui e la cui realizzazione è diventata il rifugio, metaforico e letterale, perché trascorreranno il lockdown insieme isolati da tutto, in cui far trionfare battiti, laddove il ritmo del mondo pare voglia arrendersi, passione, dove chiunque deve stare lontano da chiunque, vita, dove ci viene negato di poterne godere appieno.

I poveri li alimenta soltanto l’illusione dell’amore, del sesso, e delle carezze. Ai ricchi piacciono gli indici di borsa, i grandi uffici nei grattacieli, l’industria, i jet privati, le ville con cento stanze e cinquanta bagni. Ai poveri, allora, resta soltanto il sesso, e con un po’ di fortuna l’unione mistica di sesso e amore. 

Un racconto che svela tutto il coraggio che ci vuole a non farsi vincere da come il mondo cambia intorno a noi, senza chiedersi mai se siamo d’accordo o no, ma anche di come noi, proviamo a cambiarlo – rovinandolo – senza che anche lui possa fare nulla per impedirlo.

 Si può fucilare a poco a poco un essere umano, lentamente, adesso fucilano così, con una lentezza che dura trent’anni. Prima lo Stato fucilava i suoi nemici in tre secondi, ora in trent’anni.

NOTE SULL’AUTORE MANUEL VILAS

Manuel Vilas

Manuel Vilas Vidal (Barbastro, 19 luglio 1962) è uno scrittore e poeta spagnolo, che collabora regolarmente con varie testate giornalistiche. Ha pubblicato raccolte di poesie e romanzi, tra cui España, indicato dalla rivista Quimera come uno dei dieci romanzi in lingua spagnola più importanti del primo decennio del secolo. In tutto c’è stata bellezza (Guanda 2019) è il suo primo libro pubblicato in Italia, eletto da El País e El Mundo come miglior libro del 2018. Altre sue pubblicazioni: La gioia, all’improvviso, Amor e I baci