Tormentato, appassionato, senza filtri. Sotto un cielo caramello, tra verità e fantasia.
TRAMA
Ho sempre scritto, riempito i miei diari e post-it colorati.
Allora nessuno mi leggeva, tranne il mio cuore che sapeva a memoria ogni lettera sbavata dal tempo. Ho cominciato a pubblicare l’anno appena scorso. Non so bene cosa mi spinse a farlo, ma coincise con il giorno di un fatto preciso.
A novembre fui operata in “ricovero diurno”, tornai a casa la sera stessa con la necessità di sputare fuori l’anestesia e le parole che mi frullarono nella mente dopo essermi svegliata da quel sonno indotto. Scrissi, scrissi talmente forte che mi sentirono in tanti e più mangiavano le mie parole, più io mi riempivo di queste. Non le cercavo, erano loro che inseguivano me. Salivano alla gola e le vomitavo subito dopo in appunti che fermassero quel pensiero. Cacciai rabbia, dolore e molti anni subiti all’ombra di un albero spoglio.
Arrivarono la primavera e il profumo dei tulipani a maggio.
L’estate appena accennata da onde fresche e ripari rigogliosi.
L’estate è veloce, è un alito di vento e ti ritrovi i rami secchi dell’autunno.
Continuo a scrivere nell’ombra della notte, quando il silenzio muove i miei fantasmi e le lettere non hanno suono.
La mia voce è tra le pagine di questo libricino e sono sicura che riuscirete a sentirla.
SOTTO UN CIELO CARAMELLO
- Autrice: Manuela Marino
- Editore: autopubblicazione (ed. indipendente)
- Data di uscita: 2014
- Pagine: 56
- Prezzo: –
- Genere: Racconti
Ho preso per mano la mia solitudine sotto un cielo caramello
e l’unico posto nel mondo che ho trovato, sono io.
Prima ancora delle storie che leggo, mi hanno sempre molto affascinato coloro che le storie le creano. Che si tratti di romanzi, di poesie o di brevi e lunghi racconti, credo che i mondi cui dia vita chi lega le emozioni alle parole e attraverso di esse, propaghi onde di sentimenti diversi in chi le trova, abbia qualcosa di raro e divino.
La scrittrice che colora queste preziose pagine, ci regala un ventaglio di capitoli, in cui già dai titoli è come se ci facesse entrare nelle sue stanze più intime. C’è quella in cui le sensazioni ti inondano di luce, di bellezza, per i luoghi descritti e i diversi cieli da lei abitati; quella in cui mastichi l’amaro sapore delle delusioni, delle disfatte, delle occasioni mancate, ma anche di treni presi, che poi ti rendi conto non essere sempre un peccato perdere. C’è quella in cui si respira passione, quella cieca, ma che ci rende più visivi che mai, grazie ai sensi che così poco ci tradiscono, ma che non sempre siamo disposti ad ascoltare.
Un piccolo viaggio, che con la sua narrazione, ci fa uscire da queste stanze avendoci mostrato non solo vari lati di chi ha donato un po’ di sè a chi legge, ma facendoci uscire da una casa che è come se appartenesse anche un po’ a noi.
NOTE SULL’AUTRICE MANUELA MARINO
Manuela Marino, nasce a Torino il 2 Febbraio 1980 e si trasferisce in Calabria nel 1993, dove ancora vive. Da sempre appassionata di arte e letteratura, autopubblica la raccolta di racconti Sotto un cielo caramello, nel 2014.
In effetti, condivido il tuo pensiero sul come già la scelta del titolo di un’opera sia un fattore fondamentale per “inquadrare” la storia in essa. Di lei mi piace il fatto che abbia deciso di pubblicare ciò che scrive con tanta passione. Di te mi piace il fatto che, senza strafare, riesci a mostrare tutto il tuo talento.
Pubblicare un proprio lavoro, è sempre un salto nel buio, che fa apprezzare ancora di più chi si cimenta a voler condividere una passione come la scrittura, facendola andare di pari passo con la necessità di far conoscere agli altri i propri mondi emozionali. Sono racconti molto delicati e autentici, grazie per la puntuale stima Mattia!
Grazie a Te, per questa "creatura" letteraria così preziosa 🙂
"Facendoci ritrovare tra le stanze di una casa che appartiene anche un po a noi"
Ecco. "LE MIE STANZE PIÙ INTIME".
Quelle che in pochi sono dimosti a mostrare e che contengono il mondo di ognuno di noi.
Perché i sentimenti ci appartengono tutti. Rabbia, paura, delusione, desiderio, delirio.
Chi scrive lo fa per liberarsene. Per condividere questa specie di "solitudine" con chi ti sta leggendo e che sai in qualche modo ti "comprende".
Grazie per aver recensito il mio libro con l'attenzione "rosa" di cui solo noi donne siamo capaci.