TRASLOCANDO di LOREDANA BERTÈ
Loredana Bertè, la rock star italiana più controversa di sempre, ripercorre in questa sua intensa autobiografia dal titolo “Traslocando”, la giostra di emozioni, successi e coni d’ombra che hanno caratterizzato la sua vita professionale e soprattutto privata.
SCHEDA LIBRO
TRASLOCANDO – È ANDATA COSÌ
- Autore: Loredana Bertè
- Editore: Rizzoli
- Collana: Best Bur
- Data di uscita: 30 Marzo 2017
- Pagine: 212 p.
- Prezzo: 12,00 €
- Genere: Narrativa
- EAN: 9788817093088
TRAMA
Una vita può iniziare già in fuga: da una stanza senza quadri alle pareti, da una casa senza dolcezza, senza amore, senza infanzia. E allora la voglia di libertà diventa più forte di tutto, più forte del ricatto e di qualsiasi convenzione. Così cominciano le bravate di chi, come Loredana, è costretta a rompere le regole con l’esagerazione. Finché arriveranno, inaspettati, i primi successi nella musica, gli incontri straordinari, il grande amore per un bel tennista svedese. Voli e sogni destinati a infrangersi, a precipitare nel buio della solitudine, nel dolore che spezza il fiato. Se la vita non ha fatto sconti a Loredana Bertè, lei non fa sconti in questo libro, in cui restituisce tutta la brutalità e l’esuberanza della sua esistenza in perenne ribellione. Un’esistenza che Loredana racconta con la fierezza di chi ha sempre guardato il destino in faccia, a testa alta.
Visita il mio sito di fotografia per dare un’occhiata alla gallery dedicata a Loredana Bertè, ripresa durante un suo concerto del Manifesto Summer Tour 2022.
RECENSIONE
Quando da bambina mi chiedevano cosa avrei voluto fare da grande, rispondevo sempre: “La Regina”. “Non si può” mi dicevano.
Esistono canzoni, libri e film che non sempre trovano il momento giusto per essere apprezzati come si deve. Colpa del tempo, che spesso giustifica la superficialità che gli dedichiamo, figlia della distrazione che intasa sovrana le nostre menti. Altre volte invece, il momento giusto non si trova perché siamo consapevoli che certi contenuti, quando profondi e di un certo “peso”, non si è predisposti a volerli affrontare.
Non è un mistero infatti, che nulla come certi testi musicali, o storie di libri e film, turbino non poco la nostra sensibilità, anche quando il vissuto che vi troviamo, non è specchio del nostro, ma possedendo il dolore, il linguaggio universale della sofferenza, ha in sé anche la capacità di far empatizzare la gente, perché il dolore può cambiare la sua matrice, ma non come ci fa sentire e questo non sempre si è disposti a volerlo provare.
È il caso di un libro che leggo a qualche anno di distanza dalla sua uscita e non a caso: la biografia della cantante italiana Loredana Bertè, che ho visto in concerto di recente e che mi ha acceso la voglia di scoprirne di più di una vita che, sono certa, molti pensano di conoscere tramite le storie raccontate con la sua musica o per le generose confidenze che negli anni ha rilasciato in molti passaggi televisivi.
Se questo in parte è vero, è solo leggendo le 200 pagine di questo libro, che ho trovato in questa interprete dalla carriera pluridecennale, l’acuto più alto e lungo, graffiante e sincero, ribelle e coraggioso.
Aggettivi che descrivono bene una donna dal talento innegabile, e sopravvissuta ad una storia familiare che è altrettanto innegabile poter definire drammatica.
Non ho mai pensato a che tipo di donna fossi nelle canzoni che cantavo, al messaggio che mandavo, all’idea che davo di me. Ma le mie canzoni sono sempre autobiografiche e quando le interpreto, anche se le ho cantate per anni, mi riportano alla mente moltissime cose che credevo sepolte.
Ripercorrendo ciò che più di tutto nella sua vita lo è stata, l’infanzia, la Bertè fa un lungo viaggio nei ricordi, descrivendo con invidiabile lucidità e distacco i terremoti peggiori e collocando nel suo lavoro, i momenti più luminosi, che hanno reso stellare un percorso professionale in cui lei per prima non credeva fino in fondo, ma consapevole del merito di aver nutrito con i giusti ingredienti una determinazione fuori dal comune, cresciuta insieme a lei per smentire, a sé stessa e a chi non ci avrebbe scommesso, un destino iniziale che non la rappresentava in nulla.
Per scegliere di fare diventare mia una canzone, mi deve piacere. Devo divertirmi e sentirmi a mio agio perché, senza divertirmi e riconoscermi, non potrei mai interpretare niente.
Il rapporto con la sorella Mia Martini, i suoi amori non sempre scelti bene, le amicizie con grandissimi nomi della musica italiana, l’oblio durato anni, come in ogni lunga carriera può succedere, e la riconquista di una ribalta che da qualche anno l’ha fatta tornare più forte di prima, grazie a nuove collaborazioni musicali, hanno reso più reale che mai nel suo caso, l’emblema di una fenice, che nonostante le batoste della vita, sa sempre come risorgere e in questo libro, Loredana c’è davvero, ma solo per chi è pronto ad ascoltarla davvero.
NOTE SULL’AUTRICE
Loredana Bertè
Cantautrice, Attrice
Bagnara Calabra,
20 Settembre 1950
Loredana Bertè è una cantautrice e attrice italiana, sorella minore di Mia Martini. Sin dagli anni settanta è ritenuta una delle interpreti più note e poliedriche del panorama musicale italiano. Assai discussa anche per le complesse vicissitudini personali, vanta una lunga carriera musicale durante la quale ha pubblicato 17 album in studio, 5 album dal vivo, 2 EP e 4 raccolte ufficiali, vendendo oltre 9 milioni di dischi e collezionando oltre 150 milioni di visualizzazioni in streaming con i suoi brani recenti. La sua discografia vanta importanti collaborazioni con alcuni fra i maggiori artisti e produttori italiani. Ha partecipato complessivamente a dodici edizioni del Festival di Sanremo, venendo premiata nel 2008 con il “Premio alla carriera città di Sanremo”.
CANZONE SIMBOLO di Loredana Bertè ► SEI BELLISSIMA, con questo brano, scritto da Claudio Daiano per il testo e da Gian Pietro Felisatti per la music, la cantante ha partecipato a Un disco per l’estate nell’edizione del 1975, venendo tuttavia eliminata. Di contro, la canzone ha ottenuto un buon successo di vendite, risultando una delle canzoni più conosciute e di maggior successo della Berté. Fu il primo 45 giri della cantante a raggiungere la top 10 e, nel contempo, a superare la soglia delle centomila copie.
Nel 1985 è stata inserita all’interno della colonna sonora del film La messa è finita di Nanni Moretti. Nell’autobiografia di Loredana Bertè, Traslocando – È andata così, scritta con Malcom Pagani, la cantautrice afferma che scrisse il testo ispirandosi alla storia d’amore con Adriano Panatta, ma che, non essendo ancora iscritta alla S.I.A.E. all’epoca, non poté firmare il brano, che fu registrato a nome Daiano/Felisatti.
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Ciao Manu! Grazie per questa bellissima recensione che ridà la giusta luce a una grande artista quale è stata Loredana Berté. Me la ricordo bene, grintosa e sexy, esuberante e sempre originale. A me piacevano le sue canzoni, cantate con quel timbro graffiante che la contraddistingueva. Ha avuto gioie e dolori, è vero, ma alla fine dei conti, ha vissuto da protagonista. Ricordi così, non tutti se li possono permettere.
Ciao Diane, è bello rileggerti! Concordo con il tuo pensiero finale, credo anch’ io infatti che, seppur con tante cadute, la vita della Bertè resta un esempio straordinario di come da un destino in parte già segnato, si possano rimescolare delle carte a sfavore e a far sì che nulla e nessuno, possa farci credere che un’altra vita, “non si può”.
Recensione del libro, presentazione e commenti esaurienti ma discreti, sulla persona e artista Loredana Bertè che pur non celandosi sul suo vissuto, ha sempre offerto di che dire a chi evidentemente ha sempre da commentare, non considerando lo stato emozionale di una persona, pronti a sentenziare come se il vissuto fosse loro e non di chi porta le cicatrici nel suo essere…
Della Bertè hai fatto pure una parentesi fotografica durante il suo concerto Reggino…
Complimenti per la delicatezza nella descrizione del tutto, non mi sento di commentare se non solo l’artista che rivive una seconda giovinezza musicale, segno di chi intelligentemente ha saputo rimettersi in discussione, risalendo il baratro nella quale era caduta o al quale tanti l’avevano destinata.
Ciao Peppe, grazie per questa bella chiave di lettura non solo del personaggio di spessore musicale come la Bertè, ma anche della persona che, come ben dici tu e come sottolineo io stessa nella mia recensione, non ha mai risparmiato a chi la segue, le sue luci e le sue ombre, forse queste ultime più numerose delle prime, ma che ha saputo trasformare spesso in bellezza, grazie al suo talento.
Un’artista dal carisma e talento indubbi.
Voce tra le più intense dell’intero panorama internazionale.
La prima è forse unica donna davvero Rock della nostra musica.
Un’esistenza costantemente passata sul filo del rasoio. Coerente a sé stessa. E senza sconti al dolore e alle ferite che ancora, sicuramente, sanguinano.
D’altronde l’Arte, quella vera ed onestà, deve essere così. Caustica e lancinante.
Ciao Michele, concordo con la tua lettura di questa immensa e iconica artista, capace di rinnovarsi come poche e mantenendo il suo timbro unico, qualunque sia il genere di sound che presenta al suo pubblico.
Bellissima Recensione..Complimenti Manu 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻 Sei una Grande 🙌
Grazie mille Giorgia, sono contenta tu abbia apprezzato questa recensione a cui tengo particolarmente!