NELLA VITA DEGLI ALTRI di MICHELE BRAVI

Una canzone non finita e l’urgenza creativa di continuare a scrivere quelle parole rimaste in bilico. Nasce così il primo libro del giovane cantautore italiano Michele Bravi. Un romanzo da leggere tutto d’un fiato, “Nella vita degli altri”, in cui chiunque si ritroverà a chiedersi se pensarle migliori delle nostre, non sia solo la scusa per non cambiare ciò che non và. 

SCHEDA LIBRO

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NELLA VITA DEGLI ALTRI

  • Autore: Michele Bravi
  • Editore: Mondadori
  • Collana: Novel
  • Data di uscita: 23 ottobre 2018
  • Pagine: 126 p.
  • Prezzo: 17,00 €
  • Genere: Narrativa
  • EAN: 9788804683735

TRAMA

Quanto c’è di noi nella vita di chi ci sta attorno? Quanto c’è degli altri nella nostra vita? Qual è la distanza che intercorre tra il modo in cui noi ci vediamo e quello con cui gli altri ci guardano? Domande che riguardano il gioco degli specchi e che prendono forma in questo romanzo, che racconta, con una consapevolezza e una poesia inedite, i temi dell’identità e dell’immedesimazione. Al piano terra di una palazzina di cemento squadrata e piena di finestroni e di inferriate, c’è la panetteria del signor Bisacco. L’odore del suo pane si infiltra tra le fessure strette dell’intonaco crettato e gli spiragli degli infissi da sostituire, profumando e amalgamando la vita delle persone che abitano il condominio. L’edificio ha cinque piani e accoglie e racconta molte storie. Quella di Angelo, un uomo spaventato che vive la sua passione per la fotografia con gravità e sofferenza. Quella della signora Vera, che viene da Padova ma sogna Parigi e lussi impossibili. Di Achille, un uomo complesso che cerca nel cibo la sua vendetta contro il mondo. Quella della signorina Eco, la cui bellezza nasconde una sottile punta di coraggio verso la Vita.

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Cinque storie memorabili che si intrecciano e si rispecchiano tra immagini slegate e suoni sfarinati, descrivendo il caos di un uomo smarrito nelle sue profondità. Questo di Michele Bravi è un esordio singolare il cui racconto somiglia più a una canzone da leggere a voce alta. Così come suona la sua lingua: ariosa, empatica, immaginifica, ritmica. Un romanzo che racconta il viaggio di un uomo dentro la vita degli altri e degli altri dentro la sua. Storie attorcigliate che si infrangono come uno specchio rotto e che si ricompongono in una progressione di azioni potenti come fucilate al petto.

RECENSIONE

Molti di noi vivono notti senza sonno. Alcuni dormono, ma non sognano o non se ne ricordano. I più fortunati, sognano alla grande, con l’unico neo di realizzare ogni volta che, quanto vissuto, non era la realtà. E che dire poi, di chi è perseguitato da sogni che mettono di fronte a paure, angosce, limiti che viviamo, quelli si realmente, nella nostra quotidianità?

Sarebbe bello non aver bisogno di contare sull’inconscio che produce per noi altri mondi, per sentirci felici e realizzati come spesso non sentiamo di essere nella vita, ed il risultato di questa scarsa compiutezza, la immaginiamo risolta invece, in chi incrociamo per strada o in chi crediamo di conoscere, solo perché ci vive intorno o accanto.

La convinzione che chiunque, sia o viva meglio di lui, è il tarlo che attanaglia il signor Bisacco, protagonista dell’esordio letterario di uno dei giovani cantanti più sensibili ed eclettici della nostra musica italiana, Michele Bravi, che “Nella vita degli altri”, costruisce una short story (126 pagine), che strizza l’occhio ad un moderno melò e che sa destare la stessa curiosità di chi si sente raccontare un sogno un po’… strano.

Se fosse stato possibile spostare le nostre vite di un giorno, di un minuto, di un istante, saremmo sempre noi? La risposta era sempre la stessa: no. Noi non siamo altro che il risultato di ciò che casualmente ci è toccato di vivere e le nostre scelte, perfino quelle consapevoli, sono condizionate dal caos in cui esse si rendono, di volta in volta, possibili.

Un uomo che, studiando da lontano ma non troppo, le vite dei suoi cinque condomini, una sera li raduna insieme rendendoli testimoni/vittime, di una inverosimile tragedia, che fa sperare in chi legge, che tutto ciò che accade sia frutto dell’immaginazione di chi per colpa di condizionamenti interiori, prodotti da vecchie insicurezze e crediti con la vita mai assaporati, dà sfogo nel peggiore dei modi alla sua frustrazione, illudendosi di guadagnare così rispetto e considerazione.

Ma come spesso accade in alcuni sogni, anche nella vita, ad un istante da una cosa brutta, c’è la possibilità di fermarsi in tempo per non farla succedere e per dare agli altri la possibilità di perdonare qualcosa che non inizia con le migliori intenzioni, ma che può avere il potere di insegnare anche qualcosa di buono, perché c’è sempre un po’ di noi nella vita degli altri, e cercare di afferrarne le complessità che ognuna ha, può aiutare a comprenderle meglio, ma anche ad amare un po’ di più la nostra.

Perché se il mondo lo spaventava così tanto lo fotografava di continuo? Quella per la fotografia, in effetti, era diventata più un’ossessione che una passione. Poter cristallizzare alcuni attimi della vita in scatti fotografici gli permetteva di dare ordine al caos del mondo e di non sentirsi schiacciato dal peso delle paure che lo accompagnavano ogni giorno. Vedere la realtà sulla pellicola di un rullino gli dava la possibilità di analizzare le cose e capirle senza perdercisi dentro. Nella camera oscura poteva decidere i colori delle nuvole e la nitidezza del paesaggio, il bagliore dei soggetti. la saturazione di un tramonto. L’idea di un mondo immobile dove le onde non si infrangono e le macchine restano ferme ai semafori, dove i baci degli innamorati diventano eterni e gli schiaffi dei violenti non fanno male perché arrestati un attimo prima di colpire, era necessaria per convivere con la paura che gli corrodeva l’anima e gli impediva il sonno. Ridurre le cose a un fermo immagine rendeva quelle cose perfette e dettagliate allo stesso tempo, come guardare l’inferno da lontano senza mai prenderne parte.

 

NOTE SULL’AUTORE

MICHELE BRAVI

Cantautore, attore

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Città di Castello,
19 dicembre 1994

Michele Bravi è un cantante, cantautore e attore italiano. È diventato famoso dopo aver vinto la settima stagione di X Factor italiano. La sua canzone dell’incoronazione, “La vita e la felicità”, è stata scritta da Tiziano Ferro e ha raggiunto il primo posto della classifica dei singoli italiani . L’album di debutto di Bravi, A passi piccoli , è stato pubblicato nel giugno 2014.

Nel 2015, dopo essersi separato da Sony Music, pubblica l’EP I Hate Music, che entra nella classifica degli album italiani al numero 3. Nel 2017 Bravi partecipa al Festival di Sanremo , con il brano “Il diario degli errori”, anticipazione del suo album di debutto numero uno Anime di carta . Dopo aver recitato nella serie tv italiana La compagnia del Cigno, ha pubblicato il suo secondo album  La geografia del buio nel 2021, ottenendo un gran successo con il singolo “Mantieni il bacio”.

Nel 2022 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con il brano “L’inverno dei fiori”, classificandosi al decimo posto. Nello stesso anno debutta al cinema con un film presentato al Festival del Cinema di Venezia 79 con il film “Amanda”, per la regia di Carolina Cavalli, con Benedetta Porcaroli, in cui ha un piccolo ma importante ruolo.

Dal suo debutto in carriera Bravi ha venduto oltre 400.000 copie in Italia raggiungendo sei volte la Top ten delle classifiche, di cui due numero uno. Ha ricevuto due MTV Italian Music Awards , ha collaborato con numerosi artisti italiani, tra cui Giorgia, Gué Pequeno, Federica Abbate, Elodie, Tiziano Ferro  e con il cantante britannico James Blunt .

CANZONE SIMBOLO di MICHELE BRAVI IL DIARIO DEGLI ERRORI. Singolo pubblicato il 9 febbraio 2017 come primo estratto dal secondo album in studio Anime di carta. Il brano è stato scritto da Federica Abbate, Giuseppe Anastasi e Cheope. Presentato in gara in occasione del Festival di Sanremo 2017, classificandosi quarto.

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