DIETROLOGIA DI FABRI FIBRA

Oggi facciamo un po’ di dietrologia con Dietrologia, testo di Fabri Fibra del 2011 che, per i temi trattati, potrebbe essere scritto (o riletto) oggi. Un vero e proprio manifesto politico, con cui il rapper più controverso d’Italia sostituisce la sua metrica musicale con quella del linguaggio letterario, rendendolo più attaccabile, ma senza dubbio ancor più libero.

SCHEDA LIBRO

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DIETROLOGIA – I SOLDI NON FINISCONO MAI

  • Autore: Fabri Fibra
  • Editore: Rizzoli
  • Collana: 24/7
  • Data di uscita: 2 Novembre 2011
  • Pagine: 349 p.
  • Prezzo: 16,00 €
  • Genere: Narrativa
  • EAN: 9788817051996EAN

TRAMA

Non un romanzo né l’ennesima inutile autobiografia di un vip. Chi lo ha scritto è il protagonista indiscusso della scena rap nel nostro Paese, Fabri Fibra, pluri-disco di platino. Lo ha scritto per dire che il rap, musica della ribellione e dell’emancipazione ovunque, da noi risuona a vuoto, trovando un terreno sterile per il proprio messaggio. Perché? Il problema è l’Italia, Paese che ha la delirante pretesa di paragonarsi ad altre realtà socialmente avanzate, come la Francia, l’Inghilterra o gli Stati Uniti, ma è dominato da una generazione di vecchi che hanno schiacciato i giovani, hanno ucciso la creatività, hanno ipnotizzato le menti. È un “matrix”, come lo definisce Fibra, una palude nella quale gli italiani sono felicemente intrappolati. I settantenni che non mollano il potere. Il mercato del lavoro blindato: o fai il mestiere di tuo padre (che faceva quello di suo padre), o non fai nulla. Una generazione persa nel web, le mamme che rovinano le figlie pensando che l’unica strada possibile passi per la seduzione, o meglio per la prostituzione. I grandi tabù: parlare di soldi, fare soldi, avere successo. La passione nostrana per le scorciatoie e per la contraffazione. In Italia basta apparire. Un unico sport, il calcio, canzoni e film tutti uguali, uomini e donne come clonati dalla tv. Nessuna possibilità di scegliere davvero. Prefazione di Marco Travaglio.

RECENSIONE

La gente perde la possibilità di sapere veramente chi è perché non si mette alla prova nella vita. Tutti concentrati su come va la vita degli altri. La frustrazione è come l’urina, non puoi tenerla, devi tirarla fuori.

Una delle abitudini irrinunciabili di molti lettori, è leggere più volte lo stesso libro, cosa che confesso, non ho mai capito fino in fondo, perché pensavo banalmente che rileggere un testo che già si conosce, togliesse tempo alla possibilità di dedicarsi ad un altro.

Ma come in tante cose, l’eccezione può essere sempre dietro l’angolo, che in questo caso ho tradotto col recupero di un libro letto qualche anno fa, ma che ho voluto riapprofondire perché più che al godimento che sono in grado di rilasciare certe letture, a volte si ha bisogno di racconti che per quanto non facili da digerire, è giusto che i loro contenuti trovino collocazione tra le nostre consapevolezze.

Colui che ha avuto questo bel coraggio è una figura molto in vista e di peso nel mondo della musica rap italiana, il milanese Fabri Fibra, pseudonimo di Fabrizio Tarducci, che con “Dietrologia – I soldi non finiscono mai”, sin dalla copertina provocatoria e cinica come solo chi sa che ciò che pensa smuoverà delle coscienze e non sempre per trovarsele in accordo, fa intuire il tema attorno cui ruota l’urgenza della sua scrittura: i soldi e il potere che ne deriva o che crediamo sia giusto attribuirgli. Il successo o ciò che crediamo dovremmo reputare tale.

Con una ricca e lucida prefazione del giornalista Marco Travaglio, che pensa che Fibra faccia benissimo a uscire dal linguaggio immediato, bidimensionale del rap, per misurarsi con quello più meditato, tridimensionale del libro. E a dare così la scossa al suo pubblico, tanto numeroso quanto giovane e sprovvisto di strumenti di riflessione, perché reagisca.

In realtà raggiungi la felicità quando sai cosa scegliere tra tutte le mille opzioni e ti accorgi di aver fatto la scelta giusta per te. Come fai a sapere cosa scegliere? Quando succede? Quando sai chi sei. Tu vai a cercare quello che ti serve in base a quello che sai di essere e il novanta per cento della gente oggi non sa chi è, perché segue i modelli degli altri, segue modelli inesistenti, finti, costruiti. È come provare a imitare un’ombra.

E riesce a fotografare nella maniera giusta e per questo senza sconti e paura di non unire, quella che è la situazione della società italiana, che a distanza di 10 anni dalla stesura del libro, risulta essere perfettamente attuale.

La situazione di un paese che brama di evolvere ma è ferma a retaggi culturali antichi e di comodo. Comodo per via di una società che passeggia sul tappeto morbido delle proprie certezze, senza curarsi che le comfort zone, sono il primo passo per rimanere dove si è e questo vale in ogni ambito: familiare, lavorativo, sentimentale e nel suo caso, anche musicale.

Ambito quest’ultimo che ha sempre coltivato con la coerenza degli artisti che mettono al primo posto la verità delle proprie intenzioni e che pur conoscendo agi e vantaggi della fama (quando arriva) non ne ha mai assecondato le finte carezze o le altezze passeggere. Un libro non classificabile e per questo godibile per tutto quello che vi è dentro. Vero e necessario, come lo è l’arte, quando è priva di sovrastrutture e si mostra nel modo più nudo possibile.

NOTE SULL’AUTORE

FABRI FIBRA

Rapper

fabri fibra

Senigallia,
17 Ottobre 1976

 Fabri Fibra, pseudonimo di Fabrizio Tarducci (Senigallia, 17 ottobre 1976), è un rapper italiano. Fratello maggiore del cantautore Nesli, Fabri Fibra esordisce nell’ambiente dell’hip hop underground a metà degli anni novanta con il nome Fabbri Fil, facendo parte per diversi anni degli Uomini di Mare e dei gruppi derivati da questi ultimi: i Qustodi del tempo e il collettivo Teste Mobili.

Debutta come solista con il nome d’arte di Fabri Fibra nel 2002 con l’album Turbe giovanili. Significativo per la svolta della sua carriera è invece l’album Mr. Simpatia, pubblicato nel 2004, con cui lascia il suo marchio indelebile nella scena musicale di allora e con cui spiana il terreno al contratto, nel 2006, con la major discografica Universal, con la quale pubblica nello stesso anno l’album Tradimento, il passo decisivo verso la notorietà di critica e di pubblico.

Nella sua carriera ha venduto oltre 1 milione di copie certificate dei suoi dischi, guadagnando numerosi dischi d’oro, di platino e multiplatino. Il 18 marzo 2022 ha pubblicato il decimo album Caos, il primo a distanza di cinque anni dopo Fenomeno; contemporaneamente ha reso disponibile anche il primo singolo Propaganda, realizzato insieme ai Colapesce e Di Martino. Il disco si caratterizza per la presenza di svariati artisti, tra cui Gué, Neffa e Salmo, e produttori, come Low Kidd, Ketama126 e Dardust.

CANZONE SIMBOLO di FABRI FIBRA  ► TRANNE TE, secondo estratto dal sesto album in studio Controcultura, pubblicato il 19 novembre 2010. Con questo brano (scritto dal rapper stesso e prodotto dai Medeline insieme a Michele Canova Iorfida), il rapper intende ridicolizzare il rap di massa, da lui ritenuto sempre più scadente col passare degli anni. Infatti, la voce fuoricampo all’inizio del video, rappresenta la massa, i fan di Fibra che gli chiedono di fare il «rap futuristico», ovvero quello più di tendenza all’epoca. Fabri Fibra finge di accontentare i propri fan e inizia così la canzone, appunto, ispirata alle varie hit house degli anni 2010 con lo scopo di prenderli in giro.

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