Ho avuto il piacere d’intervistare Mattia Insolia, in libreria con “Gli affamati”.

intervista

5 DOMANDE A… MATTIA INSOLIA

1. IL MOMENTO DI MATTIA INSOLIA

Ciao Mattia e grazie per aver accettato questo incontro. L’anno non è ancora finito e tra la ripresa dei tour promozionali in presenza per il tuo libro “Gli affamati” (la cui recensione trovate qui) e la sua imminente pubblicazione in Germania, ti sarà sembrato di viverlo molto intensamente. Alla luce di tutto questo, in che momento personale sei?

Sarò sincero, sono molto felice di come siano andate le cose dall’uscita del libro in poi, ma è anche tutto parecchio confuso. Gli affamati è stato tanto ben accolto, non potrei essere più contento, ma sento di avere molta carne al fuoco, ora, e sto cercando di cuocerla sia senza bruciarla sia senza tirarla via dalla griglia quand’è ancora troppo cruda.

2. I LUOGHI DEL LIBRO

Citando il tuo libro, ambientato in una periferia del profondo Sud, troviamo una realtà urbana e umana soprattutto, che ben descrive la percezione che hanno di sé e del mondo circostante, i due fratelli protagonisti, Paolo e Antonio, che non fanno sconti alla propria coscienza, nè agli altri, con conseguenze purtroppo allarmanti. Quanto credi che il luogo in cui nasciamo influenzi le nostre vite, o ciò che lo fa, è indissolubilmente più legato al nostro sangue?

GLI AFFAMATI

  • Autore: Mattia Insolia
  • Editore: Ponte alle Grazie
  • Collana: Scrittori
  • Data di uscita: 2 Luglio 2020
  • Pagine: 176 p., Brossura
  • Prezzo: 14
  • Genere: Narrativa italiana
  • EAN: 9788833313665

I luoghi, in cui nasciamo e cresciamo ci influenzano enormemente, secondo me. E parlo di luoghi, al plurale, perché non intendo riferirmi unicamente alla città, o in questo caso al paesello, che ci dà i natali, ma anche al contesto famigliare e sociale. Ci influenzano, appunto, ci formano, ci modificano, e spesso lo fanno in sordina… È chiaro, non siamo i luoghi che ci hanno generati, ma sono convinto che ne siamo molto influenzati.

3. LETTERATURA CANNIBALE

Rimanendo in tema di influenze, il termine “cannibali” fu un’etichetta attribuita dai media a una serie di scrittori dopo l’uscita dell’antologia Gioventù cannibale, curata da Daniele Brolli e che oltre alcuni libri, alla fine degli anni ’90, ha riguardato anche un certo cinema “tarantiniano” per l’uso di linguaggi e temi trattati. Da quale delle due correnti nasce la tua voglia di renderlo il tema della tua laurea e perché?

Entrambe, credo. Ho divorato sia la letteratura cannibale sia il cinema di Tarantino, amandoli entrambi. Il fatto è che si tratta di opere artistiche che credo abbiano una fortissima attinenza con il contemporaneo, con la realtà nuda e cruda. E io, personalmente, sono sempre stato tanto attirato da ciò che cerca di denudarla, la realtà.

4. LA PASSIONE PER LA SCRITTURA

Come hai scoperto la tua passione per la scrittura? Come l’hai coltivata?

Credo di averla sempre avuta, la passione per la scrittura. Da bimbo, dovevo essere in quarta o quinta elementare, ricordo di aver scritto, a penna su un quadernone a righe, una storia, una sorta di giallo. Raccontava la sparizione di un uomo, ma non ricordo granché. Ecco, quello è il primo ricordo che ho della scrittura, pure se, a conti fatti, lego quest’esperienza, quella delle storie, più alla lettura. L’ho coltivata leggendo. Leggendo, leggendo, leggendo.

5. I CONSIGLI DI BUONA LETTURA DI MATTIA INSOLIA

Consigliaci 3 libri, variando anche il genere se vuoi, di cui personalmente ti diresti sempre “affamato”?

Vi dico “Come Dio comanda” di Niccolò Ammaniti (Mondadori). “Una vita come tante” di Hanya Yanagihara (Sellerio) e “Il cardellino” di Donna Tartt (Rizzoli).

Un grazie a Mattia Insolia per la cortese disponibilità e, da parte di Librangolo, un sentito in bocca al lupo per i loro progetti futuri! 

NOTE SULL’AUTORE MATTIA INSOLIA

Mattia Insolia scrittore

Mattia Insolia è nato a Catania nel 1995. Si è laureato in Lettere a La Sapienza di Roma con una tesi sul movimento letterario dei Cannibali italiani. Dopo aver vinto, a soli 19 anni, il Concorso Nazionale di narrativa breve “Liberestorie”, nel 2015 pubblica Grand Fillmore Hotel, cui segue Gli affamati, del 2020. Oggi collabora con L’Indiependente, per cui si occupa di critica letteraria e cinematografica.