Tornano le interviste di Librangolo che stavolta ha incontrato la scrittrice Eleonora C. Caruso, in libreria con “Doveva essere il nostro momento”. Con lei abbiamo parlato dei nostri tempi (troppo) connessi, di contaminazioni musicali e della sua passione che unisce il fumetto alla rilfessione.

NOTE SULL’AUTRICE ELEONORA C. CARUSO

Eleonora C. Caruso è nata nel 1986 in provincia di Novara. Nel 2012 è uscito il suo primo romanzo Comunque vada non importa (Indiana Editore). Nel 2018 ha pubblicato con Mondadori Le ferite originali, ristampato nel 2022 dopo un passaparola entusiastico dei lettori su TikTok; nel 2019, sempre per Mondadori, è uscito Tutto chiuso tranne il cielo. Collabora con varie riviste e case editrici di fumetti. Vive a Milano con il marito e la sua collezione di manga.

INTERVISTA

5 DOMANDE A… ELEONORA C.CARUSO

1. CAMBIO VITA

Ciao Eleonora e grazie per questo incontro. Sei milanese d’adozione ma novarese di origine. A che età e perché, hai deciso il passo provincia – grande città?

A ventisette anni. In realtà non sono neanche novarese, perché vengo dalla provincia, un paese di tremila abitanti. Sarei andata via molto prima, se ci fossero state le possibilità economiche. Non che dopo ce ne siano state granché, in effetti, ma ormai era fatta!

2. DOVEVA ESSERE IL NOSTRO MOMENTO

La scorsa estate è uscito il tuo ultimo romanzo “Doveva essere il nostro momento”. Colpisce subito la scelta del verbo imperfetto, che suggerisce qualcosa di incompiuto ma che si desiderava potesse accadere. Più che il momento, in senso letterale, questa storia si può intendere come una presa di coscienza collettiva per qualcosa che ci è sfuggito di mano?

DOVEVA ESSERE IL NOSTRO MOMENTO
  • Autrice: Eleonora C. Caruso
  • Editore: Mondadori
  • Collana: Scrittori italiani e stranieri
  • Data di uscita: 20 giugno 2023
  • Pagine: 396 p.
  • Prezzo: 20 €
  • Genere: Narrativa italiana
  • EAN: 9788804761068

Credo di sì. Non ho mai la pretesa di parlare della società in toto, ma sicuramente in questa storia ho cercato di allargare lo sguardo sulla mia generazione. Questo perché mi sembra che, date le  – numerose – ingiustizie e traumi collettivi che abbiamo subito, siamo in un momento della nostra vita in cui tendiamo a essere troppo autoindulgenti. Ma io penso che nessun discorso sulla colpa altrui possa prescindere da una riflessione sulle proprie.

3. SCELTE MUSICALI

Il terzo compagno di viaggio dei tuoi ragazzi è la musica, in particolare quella degli anni ’90, periodo che tanto spazio ha nel libro. Qual è la canzone o il genere di quel periodo che ami riascoltare?

Vado di shuffle selvaggio, o mi prendono delle fissazioni che durano parecchio. Mentre scrivevo il romanzo ho ascoltato moltissimo OK, Computer dei Radiohead, adesso invece mi sto accanendo sugli Smashing Pumpkins. Ma è la musica pop che mi riporta veramente a quei tempi.

4. INTERNET

La connessione digitale da cui siamo più o meno tutti dipendenti, e di cui parli anche nel libro, causa al contempo una disconnessione da tante altre cose. Secondo te, c’è una cosa impossibile da recuperare in quest’era e una che avremmo voluto avere prima?

Ho paura che non recupereremo mai la nostra capacità di attenzione. Forse non possiamo più recuperare la beata inconsapevolezza di come appariamo in ogni minuto, ci siamo troppo abituati a rivederci. Quello che avremmo voluto prima sono sicuramente le comodità pratiche. Io sono una che si perde sempre, la vita con Maps è molto più facile!

5. MANGA

Sei una collezionista di manga e fumetti in generale. Cosa ti appassiona così tanto di questo mondo?

Ti cito Tanizaki:

“V’è, forse, in noi Orientali, un’inclinazione ad accettare i limiti, e le circostanze, della vita. Ci rassegniamo all’ombra, così com’è, e senza repulsione. La luce è fievole? Lasciamo che le tenebre ci inghiottano, e scopriamo loro una beltà. Al contrario, l’Occidentale crede nel progresso, e vuole mutare di stato. È passato dalla candela al petrolio, dal petrolio al gas, dal gas all’elettricità, inseguendo una chiarità che snidasse sin l’ultima parcella d’ombra.”

IL LIBRO DELLA VITA DI ELEONORA C. CARUSO ► Ti dico la verità, non saprei indicartene uno. Ci sono stati libri più o meno importanti per me, di solito quelli che hanno segnato qualcosa nella mia scrittura, come “Carne e sangue” di Michael Cunningham. Ma se penso a qualcosa che abbia segnato profondamente la mia persona, che mi accompagnerà sempre, mi viene in mente un anime: Neon Genesis Evangelion.

Un grazie a Eleonora C. Caruso per la cortese disponibilità e, da parte di Librangolo, un in bocca al lupo speciale per i suoi progetti futuri.

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2 Commenti
  1. Peppe

    Un’intervista molto variegata con domande mirate per conoscere meglio la vita, gli interessi, i pensieri di questa autrice che dalla provincia è passata alla grande città, molto in linea con i tempi nonostante, per alcuni temi, i rewind agli anni 80-90.
    Nel libro “Doveva essere il nostro momento”, note di disappunto sulla persona in quanto tale ed una vena di contestazione verso la propria generazione che tra le righe, più che sistemare o rivoluzionare dei modus operandi ereditati, sta operando su più fronti rivelandosi per lo più inconcludente…
    Un libro ed un’autrice che dovrebbe essere di monito per tanti, grazie Manu per avercela fatta conoscere meglio…

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    • Manu Luna

      Grazie a te per la consueta attenzione ed analisi sempre attenta!

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