Abbiamo avuto il piacere d’incontrare Silvia Bottani, giornalista e scrittrice milanese al suo esordio nella narrativa con “Il giorno mangia la notte” (Società Editrice Milanese), da noi recensito.  

InTERVIsTA

1. LA PASSIONE PER LA SCRITTURA

Ciao Silvia e grazie per aver accettato l’invito. Ti va di raccontarci come nasce la tua passione per la scrittura?

Da che ricordo i libri sono stati sempre la mia ossessione. Intendo anche letteralmente, un vero feticcio. Fino a pochi anni fa però mi sono dedicata quasi esclusivamente alla scrittura critica e giornalistica. Sono arrivata tardi alla narrativa per una forma di timore reverenziale verso tutti quegli autori che sono stati dei maestri. Più recentemente ho cambiato prospettiva e ho sentito di avere delle storie da raccontare, e in qualche modo ho avvertito la necessità di “sacrificare” quei padri e quelle madri così amati.

Ogni scrittura attinge dal vissuto personale ma personalmente non sono interessata all’autofiction, non è una strada che mi interessa percorrere. Per me scrivere significa dare corso a un processo di fermentazione di sedimenti profondi che si mescolano e danno vita in maniera sostanzialmente autonoma e imprevedibile alle storie che racconto. Il portato autobiografico c’è ma è decomposto e genera nuovi frutti. Oggi percepisco la scrittura narrativa come qualcosa di organico più che di intellettuale, di cui posso controllare la forma ma che conserva un nucleo di ineffabile.

2. IL GIORNO MANGIA LA NOTTE

Milano è la città che fa da sfondo a “Il giorno mangia la notte”, il tuo primo romanzo in cui si intrecciano vite apparentemente agli antipodi per origini e vissuti personali. È stato liberatorio costruire tante voci e di conseguenza tante piccole interpretazioni della realtà?

IL GIORNO MANGIA LA NOTTE

  • Autrice: Silvia Bottani
  • Editore: SEM
  • Data di uscita: 6 Febbraio 2020
  • Pagine: 277
  • Prezzo: 18 €
  • Genere: Narrativa italiana
  • EAN: 9788893902304

Scrivere una storia libera delle energie psichiche ed emotive contingenti alla stesura del testo, ma poi si tratta di avere a che fare con un legame che dura anche oltre l’ultima pagina. Le voci continuano a esistere, i miei personaggi vivono una vita propria e io posso disinteressarmene per dedicarmi ad altri romanzi, ma sono lì, da qualche parte, ne sento la presenza. Continuo ad ascoltarli. Ogni cosa che si mette al mondo attraverso un processo creativo diventa un soggetto autonomo, come un essere vivente, ed è destinato a rimanere legato a chi la crea indissolubilmente. Anche per questo credo che l’arte richieda responsabilità e un certo grado di incoscienza.

3. IL PREMIO KIHLGREN

Lo scorso giugno, “Il buio mangia la notte” si è classificato secondo nella ventiduesima edizione del Premio Letterario Edoardo Kihlgren Opera Prima – Città di Milano, che premia autori under 35 e ha tre le giurie, gli studenti di alcuni licei milanesi. Un premio che nasce dalla volontà di ricordare un ragazzo prematuramente scomparso e che tanto stava facendo per aiutare gli altri proprio nella tua città, che si è occupata di creare un centro sociale, Barrio’s, dove i giovani delle periferie possano incontrarsi e coltivare le proprie passioni. Che emozioni rimangono di quella serata?

Il Premio Kihlgren ha una storia molto bella ed è legato a un territorio, la periferia sud di Milano della cosiddetta Barona, che conosco bene e a cui sono affezionata. Mi ha fatto piacere parteciparvi, credo che la storia che ho raccontato in Il giorno mangia la notte fosse molto aderente ai temi e alla sensibilità del concorso e sapere che molti ragazzi hanno potuto così conoscere il mio romanzo è stata la restituzione più importante. Devo dire inoltre che le domande che mi sono state rivolte dai giovani giurati durante la serata di premiazione sono state tra le più brillanti che io abbia ricevuto da quando il romanzo è stato pubblicato.

4. PROGETTI FUTURI

Puoi anticiparci di cosa parlerà il tuo prossimo libro?

Sarà una storia ambientata a Milano ma con temi, personaggi e atmosfere completamente diversi da Il giorno mangia la notte. Si tratta di un libro maturato in periodo molto complesso di vita e sono curiosa di vedere come verrà accolto da chi lo leggerà.

5. ALTRE PASSIONI

Altre passioni oltre la scrittura?

L’arte, in prima battuta, di cui mi occupo da sempre. E poi le arti marziali, le moto e tutto ciò che ha che fare con gli animali: oggi sono l’orizzonte a cui guardo con maggiore interesse. Mentre le specie scompaiono sempre più velocemente per la catastrofe climatica in corso, credo che insieme alle piante e ai funghi rappresentino l’alterità a cui dobbiamo rivolgerci per poter trovare un nuovo paradigma della nostra umanità e del nostro modo di stare al mondo.

IL LIBRO DELLA VITA di SILVIA BOTTANI ► LIBRO ROSSO di Carl Gustav Jung

Un grazie a Silvia Bottani  per la disponibilità e, da parte di Librangolo, un sentito in bocca al lupo per i suoi progetti futuri! 

NOTE SULL’AUTRICE SILVIA BOTTANI

Silvia Bottani

Silvia Bottani è nata e vive a Milano. Giornalista, si occupa di arte contemporanea e collabora con diverse agenzie di comunicazione. Suoi interventi sono stati pubblicati da Doppiozero, Riga, Sapiens, Arte, Rivista Segno, CultFrameIl giorno mangia la notte è il suo primo romanzo.

Se ti è piaciuto questo articolo, oltre a condividerlo tramite gli appositi pulsanti social, puoi anche assegnare un voto/recensione grazie al sistema di valutazione con le stelline (da 1 a 5, valgono anche i mezzi voti) presente alla fine dell’articolo. In questo modo aiuterai altri lettori ad orientarsi meglio tra i contenuti più apprezzati presenti sul nostro sito e noi a scriverne di nuovi dello stesso tipo.

A questo proposito, non dimenticare di dare un’occhiata alla altre interviste

Lascia un commento

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Gravatar per i suoi commenti. Se vuoi che il tuo commento sia associato ad un avatar o immagine a tua scelta, connetti la tua mail ad un profilo Gravatar. Altrimenti commenta normalmente ed in quel caso il tuo avatar sarà quello standard scelto da Gravatar.