RECENSIONE DE “GLI AFFAMATI” DI MATTIA INSOLIA

Una grande, nuova narrazione contemporanea che sa illuminare la nostra rabbia e la nostra solitudine, che lo fa attraverso una lingua precisa e scarna, uno sguardo maturo e senza paura. Un desiderio autentico di denudare la realtà per comprenderla e forse, domani, trasformarla – IBS

li affamati (Mattia Insolia) - Copertina

GLI AFFAMATI

  • Autore: Mattia Insolia
  • Editore: Ponte alle Grazie
  • Collana: Scrittori
  • Data di uscita: 2 Luglio 2020
  • Pagine: 176 p., Brossura
  • Prezzo: 14
  • Genere: Narrativa italiana
  • EAN: 9788833313665

TRAMA:

Antonio e Paolo sono fratelli, diciannove e ventidue anni. Vivono soli da quando il padre è morto e la madre è andata via di casa. Insieme hanno costruito una quotidianità che, seppur precaria, parrebbe funzionare. Vivono alla giornata, tirano avanti in un presente che non concede di elaborare progetti futuri. E abitano in un paese minuscolo, una periferia immaginaria nel centro Sud che sembra quasi un confino, degradato e gretto. È un’estate torrida. Antonio cerca un lavoro, Paolo di tenersi stretto il proprio. L’esistenza dei due procede senza grandi avvenimenti, tra notti allucinate, feste con gli amici, giornate al mare e serate di sesso, alcol e droga. Finché poi, un giorno di quiete apparente, qualcosa si spezza, e vecchi scheletri saltano fuori dall’armadio, mostri del passato seppelliti in malo modo. La madre, fuggita anni prima dal marito violento, torna da loro, un amore quasi dimenticato bussa alla porta di uno dei due fratelli e crimini di cui non è mai stata scontata la pena si affacciano all’orizzonte dell’altro. E tutto dev’essere rimesso in discussione. Una nuova narrazione contemporanea che sa illuminare la nostra rabbia e la nostra solitudine, che lo fa attraverso una lingua precisa e scarna, uno sguardo maturo e senza paura. Un desiderio autentico di denudare la realtà per comprenderla e forse, domani, trasformarla.

Recensione

Non lo capiva manco lui, cosa gli prendeva certe volte. Vomitava pensieri indigesti che germinavano dai cumuli di piccoli, insensati dolori che ingurgitava ogni giorno.

Dissacrante, scomodo, crudo, irritante, coerente. Reale. Questo è un libro che incollanerebbe una sequenza infinita di aggettivi. E forse sarebbe l’unico modo per parlarne, riuscendo a non svelare qualcosa di più della storia a chi non lo ha ancora letto, perché mi viene più difficile che per altri, per quanto mi riguarda, parlare di queste due anime dannate, che vivono attraverso le identità di Paolo e Antonio, fratelli di sangue e che il sangue ce lo mettono in ogni cosa che fanno, dicono, celano, affrontano, desiderano, negano, patiscono e godono.

Mi ha salvato la vita, ma in principio mi pareva il contrario e alla fine questa è stata la cosa che mi ha sorpreso di più. Il fatto che chi ti sta accanto possa farti credito di forza e di amore, aspettando, poi, che tu restituisca quella forza e quell’amore, ma senza mai chiederle indietro per davvero.

Un elenco di stati d’animo che continuerebbe anch’esso per molto, perchè molto, è ciò che suscita dentro, questo racconto, in cui il giovanissimo, ma già così talentuoso autore, Mattia Insolia, riesce a impregnare la storia di una disperata umanità, a cui viene gettata addosso una coltre di violenza che spesso non è che la voce che guida le azioni di due giovani che non sanno come altro affermare che le carte sfavorevoli che ha dato loro la vita, non le meritano, ma sbagliando – in fondo lo sanno anche loro – nel pretendere che la mano vincente da loro attesa, arrivi dai modi con cui provano ad ottenere un cambiamento, un posto nel mondo, che non è scomodo solo dalle sedie sghembe da cui lo guardano nella loro casa, ma lo è soprattutto per quello che c’è fuori per due come loro, ed è il fuori, inteso come tutto ciò che vivranno loro malgrado, attraverso incontri ed esperienze, che li unirà, li allontanerà, li formerà, li peggiorerà o migliorerà, li riunirà ancora, e quel che è certo, in un modo che buca l’anima, per sempre.

NOTE SULL’AUTORE MATTIA INSOLIA

mattia insolia

Mattia Insolia è nato a Catania nel 1995. Si è laureato in Lettere a La Sapienza di Roma con una tesi sul movimento letterario dei Cannibali italiani. Dopo aver vinto, a soli 19 anni, il Concorso Nazionale di narrativa breve “Liberestorie”, nel 2015 pubblica Grand Fillmore Hotel, cui segue Gli affamati, del 2020. Oggi collabora con L’Indiependente, per cui si occupa di critica letteraria e cinematografica.