Qual è il colore delle persone che ami?

TRAMA:

Nero mezzanotte con una punta di luna, indaco che sa di mirtillo, giallo della pesca matura un attimo prima che si stacchi dal ramo: Mio sa cogliere e nominare tutti i colori del mondo. Ha appreso l’arte dei dettagli invisibili guardando danzare ago e filo sui kimono da sposa, e ora i colori sono il suo alfabeto, la sua bacchetta magica, il suo sguardo segreto. Aoi, invece, accompagna le persone nel giorno più buio: lui prepara chi se ne va e, allo stesso modo, anche chi resta. Conosce i gesti e i silenzi della cura. All’inizio sembra l’amore perfetto, l’incanto di chi scopre una lingua comune per guardare al di là delle cose. Ma il loro incontro non è avvenuto per caso. Laura Imai Messina torna al romanzo con una storia luminosa e potente come un talismano, che ha il dono di guarire tutte le ferite. Comprese quelle dell’anima.

Le vite nascoste dei colori - Laura Imai Messina

LE VITE NASCOSTE DEI COLORI

Autore: Laura Imai Messina

Editore: Einaudi

Data di uscita: 8 giugno 2021

Pagine: 328

Prezzo: 18,50 €

Genere: Narrativa contemporanea

Recensione

Uno dei miei più convinti amori letterari degli ultimi anni, lo ha scritto Laura Imai Messina, che con Tokyo Orizzontale, mi aveva fatto sfogliare, oltre che letteralmente tra le pagine, una rosa di originali e poetiche emozioni attraverso i suoi personaggi. Una rosa che ho avuto il piacere di riannusare anche in questo suo ultimo romanzo, che tinge dei colori più impensabili e sorprendenti. Non solo perché la protagonista, Moi, se ne riempie gli occhi e le mani per via del suo lavoro, ma perché è dotata di un dono che le fa filtrare tutto ciò che osserva, prova e vive, attraverso le miriadi di tonalità che attribuisce in modo quasi scientifico alle persone che incontra, salvo poi farsi sfuggire, ma solo inizialmente, proprio quella che riguarda l’uomo che le farà mettere in discussione tutti i propri credo e i mai più che sentiva probabili nella sua vita.

Se davanti alla morte lui era calmissimo, la vita al contrario lo confondeva. E, piú di tutto, proprio quel concentrato emotivo di vita che era l’amore.

Appassionandosi ai cambiamenti che vivrà Moi, avremo l’impressione di leggere tanti libri in uno, grazie anche alla storia relativa alle origini della propria famiglia, ma soprattutto al personaggio maschile, Aoi, che trascorre le sue giornate cercando di mettere in relazione i sopravvissuti alle perdite dei propri cari, col momento più crudo e delicato della vita di ognuno di noi: il distacco fisico da coloro che amiamo, dando origine ad una serie di verità sulla vita che continua e sul processo di elaborazione che ci tocca, in un modo così autentico e profondo, da fartelo quasi temere meno.

Tutto per lei era parziale e impreciso, l’approssimazione travolgeva il nome delle cose, e il nome era la linea di demarcazione tra quanto esisteva e quanto invece non c’era. Solo il colore, per lei era precisione. Ogni persona ne aveva uno addosso, e quello era la soluzione.

E forse con me non è stato poi così difficile perché ho sempre pensato che chi ha amato molto la vita, paradossalmente, non deve temere che finisca, perché considerato che è a quella purtroppo, che siamo destinati dal nostro ingresso nel mondo, bisognerebbe evitare di più semmai, il bianco anonimo di certi nostri giorni – in certi casi anni – che rischia di rendere incolore l’impronta che lasceremo dietro di noi a chi sempre vorrebbe sentire su di sé l’inchiostro lasciato dalle nostre esistenze.

Innamorarsi, in fondo, è una cosa che c’entra soprattutto con sé. Per amare, invece, si ha bisogno di sapere l’altro chi è.

Tra queste impronte, conta tanto l’amore che siamo riusciti a dare e a far crescere dentro qualcuno, e lo spiega molto bene l’autrice, in una nota finale scrivendo: L’amore non è qualcosa che si basa sul meglio di noi – possiamo essere amati profondamente per qualcosa che non esprimiamo nella maniera che ci pare migliore. L’amore non è mai qualcosa che ci si merita. L’ho capito da poco, ma con la sensazione definitiva delle cose che fondano una persona.

NOTE SULL’AUTRICE LAURA IMAI MESSINA

Laura Imai Messina

Laura Imai Messina è nata a Roma, dove si è laureata in lettere all’Università La Sapienza. A 23 anni si è trasferita a Tokyo dove ha conseguito un PhD presso la Tokyo University of Foreign Studies. Insegna in alcune delle più prestigiose università della capitale. Nel marzo 2011 ha fondato il blog “Giappone Mon Amour” e la relativa pagina facebook divenuti, nel tempo, punto di riferimento per gli appassionati del Sol Levante e finestra sulla vita quotidiana nella metropoli giapponese. La pagina ha ad oggi più di 100,000 iscritti. Collabora con diverse testate tra cui Tutto Libri di La Stampa e Repubblica, e insegna presso la Scuola Holden. Il suo stile raffinato e lo sguardo privilegiato sul Sol Levante, ne fanno una voce inconfondibile del panorama letterario italiano.

  • Tokyo Orizzontale (Piemme, 2014)
  • Non oso dire la gioia (Piemme, 2018)
  • WA. La via giapponese all’armonia (Vallardi, 2018)
  • Quel che affidiamo al vento (2020)
  • Tōkyō tutto l’anno – Viaggio sentimentale nella grande metropoli (Einaudi, 2020)
  • Le vite nascoste dei colori (Einaudi 2021)