RECENSIONE DI VIOLA DI NOTTE DI ILARIA BIANCHI

Diari lasciati su una ruota panoramica in balia del destino in tempo di internet. Sono gli adolescenti silenziosi di Viola di notte, nel ritratto inedito (e romantico) della generazione Z dell’esordiente Ilaria Bianchi.

Viola di Notte - Copertina

VIOLA DI NOTTE

  • Autrice: Ilaria Bianchi
  • Editore: Bookabook
  • Anno edizione: 2019
  • Data di uscita: 20 Febbraio 2020
  • Pagine: 288
  • Prezzo: 14 €
  • Genere: Narrativa italiana, Young adult
  • EAN: 9788833232096

TRAMA

Viola si sente diversa dagli altri. I suoi occhi sono malati, la possibile perdita della vista la rende attenta a tutto quello che la circonda. La sua solitudine è così profonda da spingerla a scrivere i suoi pensieri in un diario per poi lasciarli in balia del destino sulla ruota panoramica di un luna park l’ultimo giorno d’estate.

Mattia ha una vita perfetta, ma la morte improvvisa di Matteo, il fratello gemello, apre una voragine all’interno del suo maniacale controllo su ogni cosa. È in una notte tra tante che salendo sulla ruota panoramica di un luna park trova il diario di una certa “Viola di notte”. Leggendolo, Mattia inizierà il suo primo viaggio dentro se stesso.

Viola di notte è un percorso dentro le debolezze e le paure che viviamo almeno una volta nella vita. È un viaggio all’interno di un amore diverso dagli altri, un amore che non si dimentica, un amore in cui essere quello che si è diventa l’unica regola da seguire per non sbagliare mai.

Recensione

Nessun dolore, nessuna sconfitta, nessun senso di tristezza doveva essere più forte della bellezza di andare incontro a ogni attimo. Trova il tuo battito, l’emozione che sa dirti chi sei.

Matteo e Mattia. Due fratelli, i loro nomi con sole due vocali a distinguerli e fisicamente, somiglianti da poter essere scambiati l’uno per l’altro. Per fortuna, nella vita, non ci definisce né un nome né l’aspetto esteriore, ma il carattere, che nella giovane età in cui li conosciamo in questo romanzo, scritto in questo debutto dall’autrice Ilaria Bianchi, viene fuori in sorprendenti sfaccettature che molti, in quella fase della vita, non hanno ancora saputo o dovuto tirar fuori, ma che qui si manifestano prematuramente e quasi con prepotenza, per lo schianto che sulla vita di uno dei due ha, la morte dell’altro.

Le perdite, improvvise o annunciate che siano, creano sempre un senso di impotenza, di smarrimento e in certi casi, più sfortunati, un enorme senso di colpa, quando il gesto di lasciare questo mondo, arma le iniziative di un ragazzo nel pieno della vita.

Non ti è mai capitato di non sentirti all’altezza? Di avere paura del giudizio fingendo indifferenza? Non ti è mai capitato di sentirti diverso dal gruppo, lontano dal mondo? Poco amabile, meno possibile? Siamo sempre in minoranza noi sopravvissuti, noi mezzi annegati. Ed è una fatica immensa credere di poter stare a galla ancora a lungo, convincersi di essere abbastanza forti, di dover esistere per diritto proprio come tutti gli altri

Vita che in Mattia, trova il modo di essere ancora affrontata, grazie a ciò che di solito spera anche chi è convinto di non praticare più la fede nella speranza, in un cambiamento: gli incontri. Quello che fa lui, inizialmente non è nei confronti di una persona, ma di un oggetto, un diario, attraverso le cui letture, compirà un magico, poetico, doloroso, necessario percorso, per arrivare a conoscere la vera natura che lo abita e che riguarda anche chi lo ama e vorrebbe offrirgli gli strumenti per scoprire che la paura di vivere , cela le fregature più comuni, più frustranti e più pericolose, specie per chi in quell’età vive invece tutto credendoci come a volte, più avanti è impossibile riuscire a fare.

Lo sapevi che le metafore a volte parlano più di ogni altra cosa? Le metafore allargano gli orizzonti. Scavano dentro noi stessi. Le metafore riescono a mettere insieme pensieri che tormentano e sono difficili da spiegare. Non ci accorgiamo mica che ci sono sensazioni che prendono la forma di quello che abbiamo attorno

La Viola del titolo è l’ascia con cui cercherà di abbattere la barriera più dura che possiamo riservare a noi stessi, la convinzione che ciò che proviamo quando soffriamo per qualcosa, sia univoca, non condivisibile da nessuno, l’idea di essere soli, o peggio, invisibili. E ci ricorda che è grazie al battito che anima le nostre emozioni, saremo in grado, se non di sconfiggerla la paura di vivere, di conviverci, rispondendo con il linguaggio della nostra determinazione a non lasciare che abbia il dominio sulla nostra vita.

NOTE SULL’AUTRICE ILARIA BIANCHI

Ilaria Bianchi scrittrice

Ilaria Bianchi, classe 1980, vive tra la Toscana e la Liguria. È cresciuta in un piccolo borgo sul mare, ha studiato Scenografia teatrale all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Scrive da dodici anni. Viola di notte è il suo romanzo d’esordio.