Protagonista del post n. 50 di Librangolo è Nicola Calathopoulos.
Con lui abbiamo parlato dei “DANNATI PER SEMPRE“, misantropia, critica letteraria, letteratura sportiva e tutto quello di cui si poteva discutere con 5 domande.

Nicola-Calathopoulos

Nato il 17 ottobre 1960 ad Alessandria d’Egitto, Nicola Calathopoulos è un giornalista e conduttore televisivo italiano. Laureato in Filosofia presso l’Università Statale di Milano, con una tesi in storia delle dottrine politiche dal titolo La critica del marxismo nel pensiero di Raymond Aron,  comincia la sua carriera giornalistica collaborando con la sede RAI di Bologna e con la Gazzetta di Parma. Nell’agosto 1989 arriva in Fininvest. Nei primi anni fa l’inviato e segue, tra l’altro, i mondiali di Italia ’90 e gli europei del 1992 in Svezia; ha inoltre condotto le trasmissioni sportive Italia uno Sport e Studio Sport su Italia 1 e Calcio mercato su Rete 4.

Successivamente comincia un percorso interno alla redazione in un programma di organizzazione del lavoro, che lo porta ad essere vice-direttore della testata Sport Mediaset. Partecipa alla nascita di tutte le iniziative della redazione: il telegiornale sportivo Sport Mediaset (precedentemente noto come Studio Sport) in onda su Italia 1 e Italia 2, Controcampo (di cui è stato uno dei curatori assieme ad Alberto Brandi e Matteo Dotto), Guida al Campionato, il giornale Controcampo e la creazione del sito Sportmediaset.it. Nel 2011 vince il premio giornalistico “Coni-Ussi” e l’anno successivo il ” Maestrelli”. Dal mese di luglio del 2013 passa da Sportmediaset al canale all news Tgcom24 dove ricopre il ruolo di vicedirettore. Da gennaio 2015 è vicedirettore di NewsMediaset. Nel maggio 2021 fa il suo esordio nella letteraura con Dannati per sempre (Minerva Edizioni).

Nicola-Calathopoulos-scrittore
intervista

5 DOMANDE A… NICOLA CALATHOPOULOS

LE ORIGINI

Ciao Nicola, cognome greco, ma nato ad Alessandria d’Egitto e cresciuto in Italia ed esordisci con una storia ambientata tra Spagna, Italia e Francia. Volevi aprire un’agenzia di viaggi o scrivere un libro?… Perdona la battutaccia, e raccontaci invece un po’ delle tue origini e di quanto queste abbiano influenzato, se lo hanno fatto, il tuo romanzo.

Alessandria d’Egitto, prima che il presidente Nasser, nel 1960, decidesse di espellere i cittadini europei dal paese, era il crocevia di culture e nazionalità diverse. Italiani, francesi, inglesi, greci convivevano con gli egiziani e davano vita, senza saperlo, a una specie di esperimento sociale in cui le lingue, le abitudini e le tradizioni si fondevano. Era una società aperta alle esperienze, ai viaggi, agli altri. Pensa poi al ruolo di Alessandria nella storia e nella cultura, alla sua biblioteca. In più la mia è una famiglia di musicisti: lo sono stati mio nonno, mio padre, mio zio, mio cugino Demis Roussos che gli italiani non più giovani hanno conosciuto. I musicisti, si sa, sono girovaghi; fin da piccolo, quando le scuole erano chiuse, raggiungevamo mio padre in giro per l’Europa per trascorrere le vacanze con lui. Insomma, sono cresciuto con un concetto della geografia e delle lingue molto personale. Non esisteva solo l’Italia ma il mondo. Viaggiare, non solo in Europa, è una mia passione. Mi sento nel senso pieno del termine cittadino del mondo. La risposta è sì, le mie origini, come quelle di qualsiasi persona, hanno sicuramente influenzato la scelta dei luoghi del mio romanzo. Che mi si sono manifestati senza che facessi chissà cosa per andarli a cercare.

IL TEMA DEL ROMANZO

In “Dannati per sempre” (la cui recensione trovate qui), oltre il racconto di un’identità da svelare che tiene ben alta la curiosità del lettore fino alla fine, il tema centrale riguarda la solitudine e in generale, l’idiosincrasia al contatto fisico con le persone. Sei stato troppo abile nel descrivere le convinzioni di chi fa dello starsene per conto proprio, l’unico modo di stare al mondo, per non farci pensare che sia anche un po’ un tuo anelito…

Ogni mattina, prima di uscire, guardo nello spioncino della porta per vedere se la strada verso l’ascensore è libera o se ci sono pericoli. Come dice uno dei protagonisti di Dannati per sempre, Gonzalo Carbonell, non bisogna mai sottovalutare gli umani e le loro inaspettate reazioni. Detesto i luoghi affollati dove il concetto di massa diventa una categoria filosofica. Rigetto l’ignoranza generalizzata che pervade ampi strati della nostra società. Mi sento del tutto affine ai personaggi del mio romanzo: sono anch’io un misantropo selettivo. Cosa significa? Che amo stare in compagnia delle persone che scelgo io, adoro uscire con esse, frequentare luoghi non necessariamente deserti ma popolati di essere rispettosi, che ragionano, leggono, amano il bello. Detesto la massa scomposta e il fanatismo.

I DANNATI PER SEMPRE

Mauro Delgado, il critico letterario presente nel tuo libro, che per testardaggine ed autostima, farebbe “invidia” al grande critico-filologo Gianfranco Contini, nel perseguire un obiettivo solo inizialmente facile, firma in realtà la sua condanna con la frustrazione, che nel suo caso lo anima anche in camera da letto (e che ce lo rende simpaticamente più umano!) Nella società odierna, secondo te chi potrebbe appartenere ai dannati senza speranza, i dannati per sempre, per dirla come te?

DANNATI PER SEMPRE

  • Autore: Nicola Calathopoulos
  • Editore: Minerva Edizioni (Bologna)
  • Collana: Egida
  • Data di uscita: 26 Maggio 2021
  • Pagine: 372, brossura
  • Prezzo: 18 €
  • Genere: Narrativa italiana, Giallo
  • EAN: 9788833243610

Contini è stato un gigante della critica letteraria e pur non pensando a lui quando ho creato Mauro Delgado, devo dire che il tuo paragone è per palati fini! Nello studio della genesi dei testi dello scrittore misterioso che Delgado fa, c’è molto dell’ossessione dei lavori di Contini. Venendo alla domanda: chi sono i dannati per sempre? Sono quelle persone che non trovano pace, costantemente in bilico tra quello che vorrebbero e quello che sono costretti ad essere. Perennemente in lotta con un mondo che non capiscono e di conseguenza non accettano. Si è dannati per sempre nel momento in cui, prendendo atto di questa distonia, si decide di arrendersi, di non combattere più. Non è necessariamente una sconfitta ma è una fuga su un livello esistenziale superiore. Preso atto che le mie forze non mi consentono d’incidere nel cambiamento della società, preferisco non sprecare risorse e abbandonarla. Via dalla meschinità e dalla banalità, dall’ignoranza e dai luoghi comuni, via verso luoghi più alti in cui non ci si mischia con chi non ti può capire. Sarai dannato per sempre se sarai costretto a fare un lavoro per sopravvivere ma scapperai da esso appena possibile per vivere. Finalmente.

PROGETTI FUTURI

Dedicando del tempo alla stesura di questo romanzo, hai staccato un po’ dalla routine – ma anche dalla comfort zone – creata in te da tanti anni di giornalismo e dal tuo attuale impegno con NewsMediaset. Non è che i tuoi colleghi dovranno preoccuparsi sempre più a non vederti intorno, perché la creazione di nuove storie avrà la meglio?

Posso dirti che la testa non si è fermata e che non ho mai smesso di scrivere, perché è ciò che amo fare e che mi salva ogni giorno. Vedremo cosa ci riserveranno i prossimi mesi… I tempi che stiamo attraversando e la pandemia mi hanno insegnato ancor più a non dare nulla per scontato e a godere di quello che arriva al momento giusto.

I CONSIGLI DI LETTURA (SPORTIVA) DI NICOLA CALATHOPOULOS

Il personaggio sportivo che ammiri di più e 3 titoli da consigliare tra quelli che consideri i must-read della letteratura in questo ambito.

Queste sono domande difficilissime! Per quello che ha fatto e continua a fare, per la sua simpatia e anticonformismo dico Federica Pellegrini. La vicenda si complica ancora di più sui titoli. Storie di calcio di Osvaldo Soriano è un viaggio nel Sud America che attraverso le storie di personaggi indimenticabili, da Maradona a oscuri comprimari del tutto sconosciuti, ti fa scoprire un mondo fantastico e lontano. Febbre a 90° di Nick Hornby è diventato presto un libro cult, qualcuno dice il miglior romanzo di sport mai scritto. Di certo offre uno spaccato di come il tifo influenzi la vita, le relazioni e le scelte senza paragoni. Per finire dico Open di Andre Agassi. La scrittura del premio Pulitzer J.R. Moehringer dovrebbe portare questo romanzo ad essere adottato come libro di testo nelle scuole di giornalismo: ecco come dovete scrivere! La confessione insospettabile di Agassi che straccia i veli dell’ipocrisia del mondo dorato del tennis e mette in piazza la sua stessa esistenza, offre alla penna dell’autore un materiale umano unico.

Un grazie a Nicola Calathopoulos per la cortese disponibilità e, da parte di Librangolo, un sentito in bocca al lupo per i suoi progetti futuri! 

Mentre con voi lettori, l’appuntamento con “5 domande a…” è al prossimo venerdì, quando, possiamo già anticiparvi, parleremo di erotismo, con una scrittrice la cui vera identità rimane un mistero…

NOTE SULL’AUTORE NICOLA CALATHOPOULOS

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Nicola Calathopoulos, nato ad Alessandria d’Egitto nel 1960, giornalista, vicedirettore di NewsMediaset, è laureato in Filosofia all’Università Statale di Milano, dove vive e lavora. È stato vicedirettore di Sportmediaset, TG4 e TGcom 24. Nel 2011 ha vinto il premio giornalistico Coni-Ussi e l’anno seguente il Maestrelli. Nel maggio 2021 pubblica con Minerva Edizioni Dannati per sempre, tra i finalisti del Premio Internazionale di Letteratura Città di Como 2021.