RECENSIONE DI “COME IL MARE IN UN BICCHIERE” DI CHIARA GAMBERALE

«L’intenzione di questo mio breve libro, che preferirei chiamare quaderno, non è quella di tediarvi con il diario della mia quarantena, ognuno ha il suo ed è quello il più prezioso. La mia intenzione è quella di arrivare a riflettere insieme su un protocollo di autodifesa psicologica ed emotiva che questa incredibile tragedia ci potrebbe suggerire.»

Come il mare in un bicchiere

COME IL MARE IN UN BICCHIERE

  • Autore: Chiara Gamberale
  • Editore: Feltrinelli
  • Collana: I Narratori
  • Data di uscita: 25 Giuigno 2020
  • Pagine: 128
  • Prezzo: 13 €
  • Genere: Narrativa contemporanea
  • EAN: 9788807034114

TRAMA:

Fuori di testa. Che senso ha questa espressione? Semmai, le persone che nella vita di tutti i giorni si sentono strette come il mare in un bicchiere sono Dentro di Testa. Barricate nei loro pensieri, nelle loro emozioni esagerate. Proprio come Chiara, la protagonista di queste pagine, e come quegli amici che lei chiama gli Animali dell’Arca Senza Noè. Che però, quando la tragedia del Coronavirus impone di chiudersi in casa, hanno una reazione misteriosa. Contrariamente a chi di solito è capace di stare al mondo e si ritrova disorientato, Chiara e Daniela e Pierantonio e Gollum sembrano fin troppo capaci di sopportare la quarantena. Ma doveva ammalarsi il mondo, per permettere a loro di sentirsi meglio? Che cosa c’è, nelle restrizioni a cui sono chiamati, che li rassicura? Chiara Gamberale, sempre così pronta a inventarsi modi originali per dare voce a ciò che sentiamo, nell’epocale primavera 2020 scrive una testimonianza che è allo stesso tempo un urlo e un abbraccio (senza mascherina). Parole forti, nuove, che portano ognuno di noi a chiedersi se, “finito quest’incubo, potremo rendere interiori e spirituali i gesti che per proteggerci abbiamo dovuto imparare.” Perché quel metro di distanza dagli altri, sia quando si infrange sia quando si rispetta, è comunque un potere nelle nostre mani.

Recensione

L’ultimo libro di Chiara Gamberale è una sorta di quaderno quarantenale, e chi ha vissuto in questo mondo negli ultimi mesi, capirà subito l’uso di questa parola fino a poco tempo fa per noi così ignorata.

È poco comune che una scrittrice decida di aprire così tanto lati di sé a un vasto pubblico, è nero su bianco infatti, che ha voluto cucire tutta la sua percezione del periodo che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo. Per cui tutto quello che si trova, il disagio, i sensi di colpa, le scoperte, i sollievi, i timori, le gioie, in una parola, le emozioni, restituiscono un quadro molto più chiaro a chi, e sono certa che siamo in tanti, ha fatto le sue stesse riflessioni, ma per mille motivi tende a lasciarle scivolare via insieme al pacchetto di innumerevoli ormai, giorni tutti uguali, e che grazie a questo susseguirsi di “denunce animaLI” – denunce dell’anima, ha ripercorso se stesso in rapporto a questo strano, assurdo, irripetibile, si spera, periodo del coronavirus.

Mi lascia questa frase, che sento più mia tra tutte e che mi fa cogliere l’occasione per ringraziare una volta di più per la sua autenticità, questa meravigliosa scrittrice.

Un sole che brucia i sassi potrebbe farti male quanto un acquazzone che gela le ossa. Allora l’importante è cercare attorno ai bordi bianchi e spugnosi della nuvola, che cosa resta della persona che sei abituato a chiamare io, e ricominciare dai pezzi che trovi. Con la consapevolezza che proprio grazie alla nuvola, anche se non sopporti il plumbeo che si trascina dietro, può tornare la luce giusta per capire dove diavolo ti eri andato a nascondere stavolta.

NOTE SULL’AUTRICE CHIARA GAMBERALE

Laura Imai Messina

Chiara Gamberale è nata nel 1977 a Roma, dove vive. Partita come giovanissima speaker radiofonica, ha collaborato con «Il Giornale» e nel 1996 ha vinto il Premio di giovane critica Grinzane Cavour, promosso da «La Repubblica». È inoltre autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici come Quarto piano scala a destra su Rai Tre e Io, Chiara e L’Oscuro su Radio Due. Collabora con «La Stampa» e «Vanity Fair» e ha un blog sul sito di «Io Donna» e del «Corriere della Sera». Ha diretto a Roma il laboratorio di scrittura creativa “Il calamaio”. I suoi romanzi sono tradotti in quattordici paesi e sono stati a lungo in vetta alle classifiche in Spagna e America latina. È stata sposata con Emanuele Trevi, vincitore del Premio Strega 2021.

  • Una vita sottile (Marsilio, 1999)
  • Color lucciola (Marsilio, 2001)
  • Arrivano i pagliacci (Bompiani, 2002)
  • La zona cieca (Bompiani, 2008)
  • Una passione sinistra (Bompiani, 2009)
  • Le luci nelle case degli altri (Mondadori, 2010)
  • La luce quando c’era (Mondadori, 2012)
  • Quattro etti d’amore, grazie (Mondadori, 2013)
  • Per Dieci minuti (Feltrinelli, 2013)
  • Avrò cura di te (Longanesi, 2014)
  • Adesso (Feltrinelli, 2016)
  • Qualcosa (Longanesi, 2017)
  • L’isola dell’abbandono (Feltrinelli, 2019)
  • Come il mare in un bicchiere (Feltrinelli, 2020)
  • Il grembo paterno (Feltrinelli, 2021)