La prossima parola che dirai (Copertina)

LA PROSSIMA PAROLA CHE DIRAI

  • Autrice: Chiara Bottini
  • Editore: Centauria
  • Collana: I Falchi
  • Data di uscita: 21 Settembre 2017
  • Pagine: 187
  • Prezzo: 15 €
  • Genere: Narrativa contemporanea
  • EAN: 9788869212291

«Non c’è nessuna differenza tra virtuale e reale. Quel che entra, entra.»

TRAMA:

Livia ha perso la testa per Mattia, un collega più giovane. Giulia Maria è ossessionata da Riccardo, conosciuto online. Entrambe sono sposate. Entrambe sono abituate a esprimere su Twitter i loro pensieri profondi, leggeri, ironici o provocatori. Si leggono, si intuiscono, si scoprono. Poi iniziano a scriversi e la quotidianità di Livia si popola delle romanzesche mail di Giulia Maria, mentre le storie si complicano e dare fondo alle contorsioni del cuore diventa condizione della sopravvivenza. Non sanno bene quanto le esperienze che stanno vivendo siano simili. Sanno solo che quel sentire che ti spacca in due ha bisogno di venir fuori.

In una sinfonia di voci autentiche e appassionate, conversazioni virtuali ed eventi reali si intrecciano in un vortice che mette tutto in discussione. È più vero l’amore con una persona che puoi toccare, senza mai afferrarla, o quello con un’entità fatta soprattutto di parole, che però possiedi e ti possiedono fino in fondo? È più fedele chi nega la passione e tradisce con la mente, sul crinale sicuro del rifiuto, o chi vive la limpida crudeltà del sesso clandestino? Quale delle due realtà è più fittizia, più volatile: quella di carne o quella di byte? Difficile rispondere, perché l’amore è ovunque. Anche se non è detto che, alla fine, trionfi.

Recensione

Poiché la distanza non ci permetteva di fare l’amore fino a morire, parlavamo a lungo.  Dialoghi, mail, tweet, messaggi, spiegazione dei messaggi, spiegazione della spiegazione dei messaggi, il Paradiso del leggersi dentro, del sorprendersi, del condividere le minuzie, un bagno dentro una vasca di panna e parole.

Anche se può suonare strano, credo che ci si possa sentire dispiaciuti e sollevati nello stesso identico momento. La prossima parola che dirai è un libro che mi ha donato entrambe le sensazioni…

In molti riderebbero, lo so. Li capisco, i duri di cuore, i sarcastici, i cinici, è un circolo del quale ero stata socia, con un certo autocompiacimento, fino a quel periodo. Ora, invece, mi ingozzavo di un altro miele e ne volevo a tonnellate.

Quando gli accadimenti di una storia ti fanno ripercorrere pezzi di una tua, vorresti andare avanti ad oltranza, perché riconoscersi in alcuni stati d’animo, seppur inventati per i personaggi, crea quell’aurea di preziosità e sancisce un tacito ringraziamento, nell’averci fatto sentire sollevati, nel trovare descritte in maniera così chiara, da sembrare facile elaborarle, tutte le ammaccature che ci ritroviamo addosso vivendo storie piene, storie a metà o mai cominciate.

Punto primo. Quando si comincia una qualsiasi storia, le probabilità che finisca di merda superano nettamente quelle che si proceda all’infinito appagati e appaiati, in una condizione di soddisfazione paritetica e complementare. Va messo in conto e va accettato. Vuoi che non lo sappiamo? Quindi? Che ci prende?

Punto secondo. Quando si comincia una storia A DISTANZA con uno SPOSATO, COI FIGLI, con te che sei SPOSATA e non si ha nessuna intenzione di mettere in discussione le proprie vite, le probabilità che sopravviva, per esempio, all’estate o anche solo a un periodo difficile, o anche solo a un calo di interesse, sono date 10 a 1 da tutti i bookmakers del sistema solare. Quindi? Che ci prende?

Dispiacere nell’aver terminato quello che sembrava un utilissimo confronto/sfogo con due “amiche”, che l’autrice fa calare in maniera perfetta, per lo stile della scrittura e la disarmante sincerità con cui fa venire a galla i loro mondi più privati, nel ruolo di due donne così simili e diverse.

Ogni relazione ha un anello debole, è risaputo. Io lo sono con lui, Mattia lo è con te. Ma non credo affatto che sia chi ama di più: credo, invece, che sia chi è incline a mettere sul piatto una fetta di sé molto più grossa di quanto servirebbe, a esporsi con maggiore determinazione, a investire tempo, vitalità e palle.

Simili, nell’altrove cui cercano di lasciarsi andare, una dandosi la possibilità di fare il salto e renderlo un posto di cui conoscerà contorni e radici profonde, paradisi e inferni… L’altra, che arrederà questo altrove con la potenza dell’immaginazione, degli sguardi, dei dialoghi, ma non per questo le si risparmieranno struggimenti e rimpianti, sorrisi e stati di “grazia”, che le doneranno nuove consapevolezze e forse la convinzione che se certe cose non iniziano, non è per mancanza di coraggio o di incoscienza, perché le scoperte che facciamo non sempre avvengono “grazie” a qualcuno, ma per trovare qualcosa che ci svela meglio a noi stessi.

Altrove diversi, ma che ho sentito di comprendere bene, come riconoscersi dei tatuaggi gemelli sulla pelle, che hanno marchiato in maniera invisibile qualcun altro nel tuo stesso punto.

E mi tieni così, legata alla prossima parola che dirai.

Una storia compiuta, nonostante la nota dolceamara di farti accettare che a volte, le prossime parole che diremo a qualcuno, non avremo più motivo di pronunciarle.

NOTE SULL’AUTRICE CHIARA BOTTINI

Chiara_Bottini

Scrittrice e blogger non-nativa digitale, Chiara Bottini, nasce a Roma. Laureata in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa, con una tesi sulle proprietà formative del cinema, si occupa di comunicazione e cura l’immagine delle aziende attraverso i contenuti. È autrice di due romanzi, La partita del Diavolo scritto a quattro mani con Roberto Renga, pubblicato nel 2015, e La prossima parola che dirai, nel 2017.