nella storia del giallo italiano c’è un prima e un dopo “Io uccido”, che lo si ammetta o no.
Prosegue il nostro viaggio itinerante all’interno del Giallo. Dopo Germania, Francia e Gran Bretagna, rimaniamo questa volta in Italia, con Giorgio Faletti, alla (ri)scoperta del suo acclamato romanzo d’esordio “Io Uccido”.
IO UCCIDO
- Autore: Giorgio Faletti
- Editore: Baldini & Castoldi Dalai
- Collana: Romanzi e racconti
- Data di uscita: 5 Novembre 2002
- Pagine: 682 p. rilegato
- Prezzo: 11,90 €
- Genere: Thriller
- EAN: 9788884907912
- ISBN: 8863809747
Uno come Faletti dalle mie parti si definisce
“LARGER THAN LIFE”,
uno che diventerà leggenda.
– Jeffrey Deaver
TRAMA:
Un DJ di radio Monte Carlo riceve, durante la sua trasmissione notturna, una telefonata delirante. Uno sconosciuto rivela di essere un assassino. Il caso viene archiviato come uno scherzo di pessimo gusto. Il giorno dopo un pilota di Formula Uno e la sua compagna vengono trovati orrendamente mutilati. Da questo momento ha inizio una serie di delitti, preceduti ogni volta da una telefonata con un indizio sulla prossima vittima e sottolineati da una scritta tracciata con il sangue: «io uccido». Non c’è mai stato un serial killer nel Principato di Monaco. Adesso c’è.
E dopo essere stati in giro per l’Europa, eccoci finalmente anche in Italia, il bel paese ch’ Appennin parte e ‘l mar circonda et l’Alpe. Per la precisione, oggi ci spostiamo in Piemonte perché l’autore del romanzo di cui vi voglio parlare è originario di Asti. Sto parlando di Giorgio Faletti, personaggio dai numerosi talenti, scomparso prematuramente in seguito ad una lunga malattia.
Mi sono avvicinata a questo autore con ben più di un pizzico di perplessità, lo confesso: non avrei scommesso un centesimo su un comico che intraprende anche la carriera di scrittore. E se avessi dato retta a questo pregiudizio avrei commesso un grossolano errore, perché a quanto pare Giorgio Faletti era dotato di un talento artistico incredibilmente eterogeneo.
Dopo aver esordito come cabarettista, è stato attore, cantante, compositore per altri interpreti e scrittore. Il primo romanzo che ho letto, quello che ha fatto scoccare la scintilla, è stato “Appunti di un venditore di donne”; a questo romanzo ne sono seguiti diversi altri, e “Io Uccido“, il suo romanzo di esordio, quello di cui vi parlerò oggi, è tra questi.
Bando alle ciance, è ora di addentrarci nei meandri dell’incantevole Monte Carlo, una delle città più belle del mondo, meta ideale di coloro che amano il lusso e la vita mondana. Un posto come questo, descritto in maniera particolareggiata da Faletti, sembrerebbe completamente avulso dagli aspetti più prosaici della realtà. Scopriamo invece ben presto che lungo le strade del Principato di Monaco, uno dei luoghi più sicuri al mondo, circola un individuo cui manca ben più di un venerdì. Preannunciato da una chiamata ad un programma radiofonico di successo (il matto è anche un melomane accanito), il nostro assassino si dedica alla sua personalissima missione, uccidendo personaggi alquanto noti con modalità decisamente cruente.
Il caso viene affidato al commissario di polizia Nicolas Hulot, supportato nel suo incarico dal suo amico e agente dell’FBI, Frank Ottobre. Non è una caccia semplice quella che devono intraprendere gli investigatori, destreggiandosi tra messaggi ambigui e indizi impalpabili: questo killer sembra essere tanto ben organizzato quanto folle ed è lunga la scia di sangue da seguire per giungere a scoprire l’identità del nostro assassino.
“Io Uccido” è un buon romanzo, piuttosto consistente, con una trama interessante e uno stile narrativo tutto sommato godibile. Le numerose parti descrittive però, ancorchè interessanti, rallentano inevitabilmente il ritmo della narrazione, che non avrebbe alcun bisogno di essere rallentata. Da fan di autori quali Dorn e Fitzek, avrei gradito uno sguardo più profondo sulla psicologia dei personaggi, assassino incluso, che tuttavia sono delineati abbastanza bene.
Miss Me
NOTE E CURIOSITÀ:
LA GENESI DEL ROMANZO
Giorgio Faletti si era presentato alla casa editrice Baldini&Castoldi con una raccolta di racconti horror, ma gli avevano risposto che non c’era mercato per quel genere, che avrebbero potuto riparlarne se avesse proposto un romanzo. Romanzo che lui aveva già in parte nel cassetto e che terminò in pochi mesi, con impegno e passione straordinari. Il resto è la storia di un enorme successo letterario che, dopo “Il nome della Rosa”, ne fa il giallo venduto di più negli ultimi anni in Italia.
L’adattamento
Parecchio travagliata è anche la storia legata alla trasposizione cinematografica. Il produttore Aurelio De Laurentiis aveva infatti acquistato i diritti di “io Uccido” già nel 2002, coinvolgendo nel progetto prima il regista David Cronemberg e poi Jon Avnet, che avrebbe dovuto riscrivere una sceneggiatura firmata da Davide Ferrario, ma nessun copione è stato in grado finora di comprimere una trama così ricca, complessa e articolata in una pellicola di due ore o più. Quindi, come racconta Roberta Bellesini, vedova dell’artista scomparso: «nell’autunno del 2015 io e De Laurentiis ci siamo incontrati e abbiamo concordato che una serie televisiva sarebbe stata l’ottimale per l’adattamento del testo. Abbiamo già terminato la stesura delle 12 puntate e ne stiamo ora iniziando la revisione». La serie avrebbe poi dovuto essere acquistata da Sky o da Netflix, per un’eventuale uscita nel 2022. Ma anche qui non esistono al momento conferme ufficiali.
L’isola D’elba
Sebbene originario di Asti, Giorgio Faletti era da oltre 20 anni divenuto elbano di adozione. Quello tra l’artista piemontese e l’Isola d’Elba, fu infatti un amore a prima vista. Aveva scoperto l’isola a metà anni ’90 durante una vacanza e, su due piedi, aveva preso la sua decisione: «è un posto troppo bello, ci vado a vivere». Per il suo buen retiro Faletti aveva scelto Capoliveri, in località La Trappola, dove tornava ogni volta che i suoi impegni lavorativi glielo concedevano per riposarsi e trovare quell’ispirazione per i suoi romanzi che gli veniva solo nella sua casa da dove si vede il mare.
NOTE SULL’AUTORE GIORGIO FALETTI
Giorgio Faletti, nato ad Asti il 25 novembre 1950, è stato un artista poliedrico, ottendo consensi nei campi della comicità, musica e recitazione.
Il 2002 segna l’esordio in campo letterario con Io uccido, romanzo che balza immediatamente al vertice delle classifiche italiane e con oltre 4.500.000 di copie vendute diventa uno dei più clamorosi successi editoriali degli ultimi anni.
Nel 2005, si fa testimonial per una campagna per la tutela del diritto d’autore e nel novembre dello stesso anno riceve dal Presidente della Repubblica il Premio De Sica per la Letteratura.
I suoi libri sono tradotti in 25 lingue e pubblicati con grande successo in tutto il mondo.
Scompare prematuramente il 4 Luglio 2014, all’età di 63 anni, in seguito ad una malattia.
- Io uccido (Baldini & Castoldi, 2002)
- Niente di vero tranne gli occhi (Baldini Castoldi Dalai, 2004)
- Fuori da un evidente destino (Baldini Castoldi Dalai, 2006)
- Io sono Dio (Baldini Castoldi Dalai, 2009)
- Appunti di un venditore di donne (Baldini Castoldi Dalai, 2010)
- Tre atti e due tempi (Einaudi, 2011)
- La piuma (Baldini & Castoldi, 2015) (postumo)
- L’ultimo giorno di sole (Baldini & Castoldi, 2017) (postumo)
- L’ospite (Einaudi, 2018) (postumo)
Libro molto avvincente ed entusiasmante🙂 è stato il mio primo libro di GIORGIO Faletti. Consiglio vivamente di leggerlo.😉😊
Un romanzo che mi è piaciuto molto. Avendo seguito l’autore fino a quel momento per le sue doti di comico intelligente, non avevo dubbi che avrebbe esordito con una storia interessante e coinvolgente come questa. L’ennesima prova di come chi sa farti ridere sa anche catturarti con il suo lato oscuro, come una calamita che ha senso di esistere in virtù della sua duplice ed inscindibile polarità. Recensione e info come sempre all’ altezza del lavoro!
Ciao Luca, Faletti è stato veramente un artista poliedrico e un bravissimo scrittore. A mio avviso, chi ama il giallo dovrebbe assolutamente avere una sua opera nella propria libreria. Ciao e alla prossima!
Alla prossima allora e perché no, magari con un altro romanzo di esordio dello stesso genere, che se non hai ancora letto mi permetto di suggerirti. Roberto Costantini, Tu sei il male. Da La Trilogia del male, Vol. 1
Cara Miss Me, è sempre un piacere ritrovarti. Contrariamente ai libri che hai precedentemente recensito e che sono stati una novità per me circa gli autori e le storie in questione, la nuova scelta riguarda senza dubbio una conoscenza massiccia del grandissimo personaggio, che come hai ben detto tu, in Giorgio Faletti trovava espressione del suo talento, in più campi. Come sempre, riesci ad incuriosire con le tue attente impressioni e sono certa che molti dei nostri lettori conoscano bene il libro e chissà se qualcuno ne approfitterà per andarlo a (ri)pescare qual ora non l’avesse ancora fatto! In fondo oltre che la lettura, possiamo apprezzarne anche la rilettura, che a volte è portatrice di nuovi punti di vista su ciò che già pensavamo di conoscere di un libro… Un caro saluto e al prossimo delitto!
Ciao Manu, effettivamente, visto il successo editoriale di Io Uccido, è verosimile che molti conoscano questo romanzo, anche solo per sentito dire. A volte un eccessiva notorietà può avere come conseguenza una perdita di interesse e di curiosità; come hai detto tu, spero che in molti vogliano leggerlo : per coloro che non lo avessero già fatto, trovo sia un ottima occasione per fare in questo modo la conoscenza di Giorgio Faletti come scrittore. Un abbraccio e alla prossima!