RECENSIONE DI SENZA CERNIERA – LA MIA VITA DI ERICA JONG

«Niente fa più paura ai critici di una donna che vende tantissimo» – Erica Jong

TRAMA:

L’infanzia in una famiglia colta e stravagante, fra libri, arte e case di bambole, con madre e padre innamorati per tutta la vita; i tre anni in Germania al seguito del primo marito, medico in servizio in una base americana; taccuini fitti di poesie e pensieri sull’essere donna, e in sottofondo i Beatles; l’istinto materno e l’amore per i cani; le altre passioni e gli altri matrimoni (sono quattro in tutto); la società americana, com’è cambiata e dove sta andando; e naturalmente la scrittura, fonte di indipendenza e successo, e le letture importanti, gli incontri indimenticabili, il valore dello storytelling.

 

Senza Cerniera - Erica Jong

SENZA CERNIERA. LA MIA VITA

  • Autore: Erica Jong
  • Traduttore: Marisa Caramella
  • Editore: Bompiani
  • Data di uscita: 5 Maggio 2021
  • Pagine: 320
  • Prezzo: 18 €
  • Genere: Autobiografia
Recensione

Cos’è che vogliamo tutti? Essere conosciuti. Venire spogliati di tutte le nostre difese. Essere amati per quello che umilmente e confusamente siamo.

Erica Jong. Un nome e un cognome come tanti. Una donna e una scrittrice come poche. Per me, come nessuna. Se avessi la possibilità di incontrarla, sarebbe fortunata. So che di solito si dovrebbe dire il contrario, perché poter parlare con un’artista che si ammira, fa sentire così noi. Ma ciò che le direi, la renderebbe più felice di quanto potrei esserlo io. Perché lei rappresenta il mio spartiacque letterario. Poco più che 20 enne, lessi per caso la trama di un suo libro e fu contatto. Quel click che scatta quando sai di aver trovato, in quel caso, il libro che fa la differenza. E trovare senza aver cercato, per i fatalisti come me, vuol dire solo che doveva succedere.

Spartiacque perché nei libri di quest’autrice (parlo di tutti, perché ciò che sto scrivendo è un omaggio a Lei e non ad uno specifico, anche se ho appena terminato questo, sulla sua vita), ho scoperto come si muovono nel mondo gli esseri umani, in particolare le donne. Definita da molti, superficialmente, come una femminista, capace di parlare solo di temi scabrosi, come il sesso, (e negli anni in cui lei cominciò lo era eccome), e non sono convinta che la modernità e i clichè abbattuti oggi su tanti argomenti di cui lei scrive – parità dei sessi, politica, tabù, indipendenza, affermazione di sé, e molti altri – siano davvero poi così sdoganati o peggio, risolti o anche solo in parte superati. Tutt’altro. E questo è drammaticamente sconfortante.

Perché tanti vogliono diventare scrittori se è così dura? La fama è una maledizione, non una benedizione. È interessante che la gente la desideri tanto – pensando che la aiuterà invece di ferirla. La fama non è divertente come credono in molti. Espone a pericoli e malesseri. È incredibile come abbiamo permesso ai social network di entrare nella nostra vita prima di sapere cosa potevano fare – spargere odio. La privacy è una cosa che non si apprezza fino a quando non la si perde.

Conforta però che ci sia stata e ci sia, una scrittrice che ha usato il linguaggio più vero che conosceva, per parlare delle cose che stanno a cuore a molte di noi, non ha mai fatto lo sconto, ai suoi personaggi e a sè stessa (perché alcune protagoniste, non ha mai celato fossero un po’ dei suoi alter ego) di farli apparire meglio di quello che la storia metteva al servizio di ciò che vivevano, pescando negli stati d’animo più cupi, ma anche più folli, più viscerali e anche leggeri, più innominabili ma anche così comuni, va ammesso, se solo si avesse il coraggio di vivere con più libertà e meno paranoie alcuni lati di noi che appartengono, non solo alle donne, ma anche agli uomini, di cui questa donna si è circondata per gran parte della sua vita e di cui conosce tutto e niente, che poi è l’unico modo per aver a che fare con l’altro sesso, volersi contaminare della natura altrui, per capire e arricchire meglio la nostra, ed esaltare così l’essenza di cui siamo portatori ma che non può esplodere se viviamo con il casco protettivo in testa tutta la vita. Una scrittrice che spettina il cuoio capelluto delle nostre emozioni più profonde, facendolo vibrare, e che a me ha sempre restituito occhi nuovi con cui trattarmi. Penso sarebbe felice di saperlo e fortunata nell’avere la mia devozione totale di lettrice, da tempo e nel tempo, perché è anche e soprattutto questo, che uno scrittore sogna.

Un saggio una volta ha detto che ci interessiamo alle autobiografie perché i romanzi sono troppo intensi e difficili. Vero o no, vogliamo sapere come fanno gli altri a sopravvivere alla follia della vita, e i memoir ce lo dicono. C’è chi scrive memoir perché ha conosciuto tante persone famose. Io ho conosciuto tante persone famose, da Elizabeth Taylor a Mario Puzo a Ingmar Bergman, ma non è questa la ragione per cui scrivo questo libro. Lo scrivo per conoscere me stessa. Non c’è altro motivo. Se volete conoscere voi stessi, cercate di scrivere la vostra autobiografia – un compito da far impazzire – e se scoprirete che non siete un’eroina, ricordate che pochi di noi lo sono. Più che altro siamo furfanti, perdenti, bugiardi – che è molto più divertente. Io mento a me stessa nel rivendicare sincerità e i lettori scrivono che si identificano, cosa che mi dà il coraggio di scrivere la mia storia.

NOTE SULL’AUTRICE ERICA JONG

Laura Imai Messina

Erica Jong, nata Mann, è una scrittrice, saggista e poetessa statunitense, nata a New York nel 1942. Laureatasi nel 1963 al Barnard College, con un master in letteratura inglese del diciottesimo secolo alla Columbia University, è conosciuta soprattutto per il suo primo romanzo, Paura di volare (1973), col quale creò scalpore per la franchezza usata nel trattare temi delicati come il desiderio sessuale femminile. Le opere successive sono tutte incentrate sul mondo femminile e per lo più a carattere autobiografico. Ha ricevuto numerosi premi internazionali tra i quali il Bess Hokin Prize per la poesia, il Sigmund Freud Prize per la letteratura, lo United Nations Award For Excellence in Literature e il Premio Fernanda Pivano. In Italia i suoi libri sono pubblicati da Bompiani. Attualmente è sposata con il suo quarto marito, Ken Burrows, un avvocato di New York.

  • Paura di volare (Fear of Flying, 1973)
  • Come salvarsi la vita (How To Save Your Own Life, 1977)
  • Fanny (Fanny, Being The True History of the Adventures of Fanny Hackabout-Jones, 1980)
  • Streghe (Witches, 1981)
  • Paracadute e Baci (Parachutes & Kisses, 1984)
  • Il mio primo divorzio (Megan’s Book of Divorce, 1984)
  • Srenissima (Shylock’s Daughter, 1987)
  • La ballata di ogni donna (Any Woman’s Blues, 1990)
  • The Devil at Large: Erica Jong on Henry Miller (1993)
  • Paura dei cinquanta (Fear of Fifty: A Midlife Memoir, 1994)
  • Inventare la memoria: romanzo di madri e figlie (Inventing Memory, 1997)
  • Che cosa vogliono le donne? (What Do Women Want? Bread Roses Sex Power, 1998)
  • Il salto di Saffo (Sappho’s Leap, 2003)
  • Sedurre il demonio: scritti della mia vita (Seducing the Demon : Writing for My Life, 2006)
  • Donna felicemente sposata cerca uomo felicemente sposato (Fear of Dying, 2015)
  • Senza Cerniera. La mia vita (2020)