Recensione de “La Felicità del lupo” di Paolo Cognetti,
non un semplice romanzo sulla montagna…

In tempi da lupi… non c’è niente di meglio che rifugiarsi in montagna con il Christopher McCandless italiano, Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega 2017 con “Le otto montagne”, e oggi di nuovo in libreria con “La felicità del lupo”.   

SCHEDA LIBRO

paolo-cognetti-la-felicità-del-lupo

LA FELICITÀ DEL LUPO

  • Autore: Paolo Cognetti
  • Editore: Einaudi
  • Collana: Supercoralli
  • Data di uscita: 26 ottobre 2021
  • Pagine: 152 p., rilegato
  • Prezzo: 18 €
  • Genere: Narrativa italiana
  • EAN: 9788806249878

TRAMA

Fausto si è rifugiato in montagna perché voleva scomparire, Silvia sta cercando qualcosa di sé per poi ripartire verso chissà dove. Lui ha quarant’anni, lei ventisette: provano a toccarsi, una notte, mentre Fontana Fredda si prepara per l’inverno. Intorno a loro ci sono Babette e il suo ristorante, e poi un rifugio a piú di tremila metri, Santorso che sa tutto della valle, distese di nevi e d’erba che allargano il respiro. Persino il lupo, che mancava da un secolo, sembra aver fatto ritorno. Anche lui in cerca della sua felicità.

Recensione

Silvia rise. “Di cosa sa gennaio? Fumo di stufa. Prati secchi e gelati in attesa della neve. Il corpo nudo di una ragazza dopo una lunga solitudine. Sa di miracolo”.

Dicono che leggere sia un modo di viaggiare, rimanendo fermi. Sarà che siamo in pieno inverno, che a volte, complice la pigrizia, è più comodo immaginarsi in un posto piuttosto che organizzarsi per andarci davvero, sarà perchè c’è un luogo, specie di questi tempi pandemici, sicuro come pochi altri – la montagna – che ho preso alla lettera la frase iniziale, scegliendo di leggere La felicità del lupo.

Ambientato tra le alpi della Val d’Aosta, il romanzo di Paolo Cognetti, presenta personaggi e storie legate fortemente ad un contesto, più che alle loro vicende personali – che tra queste pagine ci sono, come in ogni romanzo che si rispetti – ma che non sono il fulcro del racconto.

Che vede sì, il protagonista Fausto, rapportarsi con anime straordinarie e diverse da lui per vissuto e modi di fare, ma conquista per la maestria con cui svela il piccolo, grande miracolo che accende in un uomo, come in chiunque si trovi lassù, il rapporto esclusivo, quasi viscerale, che innesta connettere il proprio sentire al vedere circostante, donando al lettore un immaginario realistico – specie a chi con la montagna ha un rapporto quasi pari a zero come me – che fa capire perfettamente quanto l’ambiente, con i suoi diversi umori del cielo e del suolo, possano schiacciarci o innalzarci, a seconda di come noi trattiamo lui.

Provava quel senso di respiro che ti può dare un paesaggio nuovo, e che da tanto tempo non sentiva. Il paesaggio a cui si è abituati ti dà un senso diverso, di familiarità, o di oppressione a volte, ma poi in realtà non lo vedi neanche piú, se non quando torni dopo essere stata lontano oppure negli occhi di un nuovo arrivato. 

E per me, che amo la natura e i suoi paesaggi, non solo come fotografa che spera con i suoi scatti di coglierne i più validi tesori palesi e nascosti, questa lettura è stata come una carezza inaspettata ma immaginata, la fiamma di un camino che si allunga a far calore sui capelli, mentre fuori e molto più spesso dentro di noi, albergano inverni di dubbio scioglimento, ma che improvvisamente senti scricchiolare grazie alla capacità che hanno certi luoghi, di stanare conflitti interiori e di restituire alla nostra anima, la serenità data dalla bellezza che i monti e la natura tutta, ci regala e che persino un animale solitario come il lupo, qui non avrà paura di uscire dalle sue tane, per girare libero e fedele a sé stesso, seppur nella solitudine, in un posto che solo in realtà, non lo farà sentire mai.

Chiuse gli occhi e si sentí proprio come una volta. Ma adesso era meglio di una volta, perché c’erano i suoi ricordi di mezzo. È cosí che dev’essere un rifugio, pensò. Vale di piú se custodisce qualcosa di tuo.

NOTE SULL’AUTORE PAOLO COGNETTI

paolo-cognetti

Paolo Cognetti, nato a Milano nel 1978, si è laureato in matematica e poi diplomato in Sceneggiatura alla Civica Scuola di Cinema nel 1999. Autore di alcuni documentari, ha realizzato la serie di nove puntate “Scrivere/New York”, da cui è tratto il documentario “Il lato sbagliato del ponte”, viaggio tra gli scrittori di Brooklyn. La sua passione per New York, città in cui ha vissuto, l’ha inoltre portato a scrivere due guide sulla città. Nel 2017 ha vinto il Premio Strega e il Premio Strega Giovani con il romanzo Le otto montagne, edito da Einaudi, con cui ha pubblicato anche il suo ultimo romanzo La felicità del lupo. Ha insegnato scrittura creativa, anche alla Scuola Holden di Torino. Scrive e cammina, vivendo tra Milano ed Estoul, frazione della Valle d’Aosta, dove con alcuni amici organizza Il Richiamo della Foresta: un festival nei boschi che racconta i diversi modi di vivere la montagna, tra arte, libri, musica, teatro e incontri.

  • Manuale per ragazze di successo (Minimum fax, 2004) – Raccolta
  • Una cosa piccola che sta per esplodere (Minimum fax, 2007) – Raccolta
  • New York è una finestra senza tende (Laterza, 2010) – Saggio (prima parte di una guida alla città di New York)
  • Sofia si veste sempre di nero (Minimum fax, 2012).
  • Il ragazzo selvatico. Quaderno di montagna, Milano, (Terre di Mezzo, 2013)  – Saggio
  • Il nuotatore, con Mara Cerri (Orecchio Acerbo, 2013).
  • Tutte le mie preghiere guardano verso Ovest (Edt, 2014) – Saggio (seconda parte di una guida alla città di New York).
  • A pesca nelle pozze più profonde. Meditazioni sull’arte di scrivere racconti (Minimum fax, 2014) – Saggio
  • Le otto montagne (Einaudi, 2016). – Vincitore del Premio Strega 2017, del Premio Strega Giovani e del Premio Strega OFF.
  • Senza mai arrivare in cima (Einaudi, 2018) – saggio
  • L’Antonia. Poesie, lettere e fotografie di Antonia Pozzi scelte e raccontate da Paolo Cognetti (Ponte alle Grazie, 2021) – saggio
  • La felicità del lupo (Einaudi, 2021)