La Donna di Scorta - Copertina alternativa

LA DONNA DI SCORTA

  • Autore: Diego De Silva
  • Editore: Einaudi (riedizione)
  • Collana: Einaudi Tascabili Scrittori
  • Data di uscita: 1999-2005
  • Pagine: 144
  • Prezzo: 9,50 €
  • Genere: Narrativa contemporanea
  • EAN:9788806173968

È curioso il modo che ha il destino di venire sotto forma di tempo. Anzi lo sarebbe, se non fosse che ce l’ha per vizio. Se uno, al momento del fatto che gli cambia la vita, buttasse l’occhio all’orologio, vedrebbe le lancette che ripartono da uno zero fatto apposta per lui.

TRAMA:

S’incrociano in una mattina di pioggia, su un marciapiede scivoloso. Dorina che fa tesi a pagamento e Livio che fa l’antiquario. Subito s’innamorano. Dorina, una giovane single, e Livio, un uomo sposato… Ma i ruoli di quella che potrebbe sembrare un’ordinaria relazione fra amanti clandestini s’invertono fin dall’inizio.

Livio, radicato in una solida vita matrimoniale, si trova invischiato in un rapporto privo di gerarchie che la sua normalità non può reggere. Perché Dorina non vuol prendere il posto di sua moglie. Non chiede niente più di quello che Livio è disposto a darle. Accetta la sua condizione di marito e di padre con una naturalezza che sconvolge l’assetto ordinato della vita di lui.

Tanto da fargli montare dentro l’ossessione di sapere se il silenzio di Dorina, la sua mancanza di domande, la sua tranquillità ogni volta che lo vede tornare in famiglia, la luce tiepida e rassegnata che raddolcisce lo sguardo siano cicatrici o espressioni naturali della sua persona.

Recensione

È piuttosto comune empatizzare con i personaggi di certe storie che leggiamo sui libri, possiamo passare dal riso alla commozione, dalla tenerezza alla compassione, dalla rabbia alla comprensione e via dicendo, ma raramente, c’è un solo stato d’animo che accompagna un’intera lettura, breve o lunga che sia, e ringrazio l’autore per questo particolare arricchimento, anche perché è vero solo in parte che il filo emotivo viaggi su un solo binario.

Dorina finalmente guardò Livio in faccia. Sembrava addolorato quanto lei. Fissava il pavimento con le labbra in dentro. Dorina stese la mano su un’altra pagina, si aggrappò ai bordi con le dita e l’accartocciò con tutta la forza che aveva. Il pugno chiuso restò sul libro. La pagina scricchiolava ancora.

La storia di questo libro ha una chiara direzione sin dal principio, il ping pong di sensazioni che riguardano entrambi i protagonisti, qui le troviamo sviscerate maggiormente dal punto di vista dell’ uomo, che vive un’esperienza che fa parte della vita di centinaia di altri uomini ( e donne), – il tradimento -, e la bravura dell’autore sta, come dicevo prima, nel descrivere così bene i suoi dilemmi, le sue insicurezze e al contempo il suo trasporto, il suo abbandono, il sentirsi amato e “rifiutato” , da portarti esattamente al centro della sua (in)sofferenza, pagina dopo pagina, come se fosse la tua. Perché dall’altra parte c’è una donna che lo spiazza, in tutto e per tutto, e l’impronta che si sente addosso è quasi quella della “vittima”, in una situazione in cui di solito sono ben altri i ruoli che ci diamo.

Viviamo nell’attesa permanente di un estraneo a cui consegnarci mani e piedi. A cui saremmo capaci di sacrificare gli affetti più cari, se necessario. Anche quando siamo in malafede. Anche se sappiamo benissimo che al momento opportuno ci tireremo indietro attaccandoci alla più ignobile delle scuse. Conta però il momento in cui siamo disposti a tutto. E tutto significa, papale papale, tutto.

Lo snodo interessante è vederlo riavere in mano il controllo completo della sua vita credendo che basti non scegliere, ma arriva tempestivo un segnale, quello inequivocabile, che ci insegna una volta di più che quando non siamo noi a farlo, sono gli altri che scelgono (anche) per te.

NOTE SULL’AUTORE DIEGO DE SILVA

Diego De Silva

Scrittore, giornalista e sceneggiatore napoletano, Diego De Silva ha pubblicato diversi libri tra i quali il romanzo Certi bambini (Einaudi, 2001), premio selezione Campiello, da cui è stato tratto il film omonimo diretto dai fratelli Frazzi, con la sceneggiatura firmata a quattro mani con Marcello Fois. Suoi racconti sono apparsi nelle antologie Disertori, Crimini e Crimini italiani (2000, 2005 e 2008). I suoi libri sono tradotti in Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Portogallo e Grecia.