TANGERI,ADDIO di Salma El Moumni

Tangeri, addio, (già presente nella nostra lista di consigli ad ottobre 2024), il primo romanzo di Salma El Moumni, esplora il potere distruttivo dello sguardo maschile. Descrive inoltre l’impossibilità di tornare a casa, il dolore dello sradicamento e l’esperienza dell’esproprio struggente di un corpo e di un’identità.

SCHEDA LIBRO

tangeri-addio-salma-el-moumni

 TANGERI, ADDIO

  • Autrice: Salma El Moumni
  • Editore: Mondadori
  • Traduzione: Eva Luna Mascolino
  • Data di uscita:  8 ottobre 2024
  • Pagine: 132 p.
  • Prezzo: 18 €
  • Genere: Narrativa
  • EAN: 9788804787310

TRAMA

Alia, giovane e bella studentessa di Tangeri, si rende conto ogni giorno di più, e con grande disagio, delle reazioni che il suo corpo suscita per le strade della città: sguardi invadenti, fischi e battute. I genitori pensano di proteggerla consigliandole di essere più discreta, ma la ragazza respinge questa richiesta di invisibilità e vuole indagare le ragioni del desiderio maschile, spesso violento e aggressivo. Così, nell’illusoria intimità della sua camera da letto, inizia a fotografarsi. Si mette in posa, si sdraia, inarca la schiena per capire cosa vedono gli uomini, cercando di esplorare il corpo che gli altri tanto desiderano, e trasformando a poco a poco queste sessioni in un rituale. Nonostante sia segretamente innamorata di un ragazzo più grande, è tra le braccia di Quentin, un francese espatriato che frequenta la sua stessa classe, che finalmente si sente amata. Con lui scopre un mondo di privilegi e disinvoltura ma si rende conto molto in fretta che, in quel contesto, la libertà va a discapito della sua reputazione come donna. Quando Quentin, dopo essere stato respinto, mette online le foto intime di Alia, la ragazza è costretta a fuggire dal suo Paese per evitare l’incriminazione secondo l’articolo 483 del Codice penale marocchino, che condanna l’indecenza pubblica con la reclusione. Senza sapere se rivedrà mai Tangeri, fa di Lione, dove pensa di essere finalmente al sicuro, la sua città d’esilio. Finché il passato non la raggiunge anche lì.

RECENSIONE

Ci sono vite lontane dalla nostra, non solo per distanze geografiche, ma soprattutto per quelle culturali, religiose, politiche, di costumi, tratti somatici e credi, di cui spesso si attribuisce la matrice ad un dio che non si sa bene quale sia, ma che sulla terra, genera una moltitudine di discriminazioni, umiliazioni ed ingiustizie, esercitate da sempre e ancora oggi, da parte di “potenti” contro “deboli”, che si rivelano essere, banalmente, uomini contro donne.

Paesi lontani, ma di cui, per via dei media o di una realtà che spesso porta i loro abitanti in mezzo a noi, è impossibile ignorare la portata dell’assurdità in cui costringono a vivere i loro concittadini. Abbiamo imparato a conoscere le differenze e i pericoli a cui sono destinati coloro che osano ribellarsi ad un dettame di libertà limitata, se non addirittura abolita, utile solo all’involuzione di ciascun individuo che mina il “decoro” e le “buone maniere” di chi sa solo imporre una volontà criminale, che diventa tale nel momento in cui ci si arroga il diritto di decidere chi è degno di vivere in pace oppure no.

Lo sa bene Alia, giovane protagonista del sorprendente esordio letterario della scrittrice marocchina Salma El Moumni, che ambienta proprio nella sua città natale, Tangeri, la storia dolorosa ma necessaria, di una giovane studentessa che vive come una condanna l’essere nata donna, in una famiglia per la quale, le è chiaro ancor prima che impari a parlare, tutto ciò che vivrà tra le mura di casa e soprattutto fuori, determinerà sempre un’enorme differenza comportamentale per chi la crescerà, la istruirà, la avvicinerà, la amerà ma soprattutto, semplicemente, la guarderà. Solo per il fatto di essere bambina, poi ragazza e cosa ancor più “grave”, donna.

E’ in quella terra di mezzo tra questi due mondi di essere, non più l’una e non ancora l’altra, che troviamo un’Alia adolescente, più che mai cosciente di un corpo che cambia, spinge per essere e diventare, compiersi per mostrarsi e sentire, per andare incontro al proprio cammino e che, chi è donna lo sa bene, passa anche dalla realtà che è il nostro involucro. Ma che cammino la aspetta se rinnegando com’è, assumendo atteggiamenti e pensieri da maschio, per non disturbare gli uomini di casa e fuori, ci si sente ad un tratto costrette a scattarsi delle foto per ricordarsi come si sta diventando realmente?

Sono stata zittita a botte più spesso di quanto non sia stata abbracciata su questa terra.

A questa scioccante consapevolezza, che è al contempo una dimensione che la intriga e fa sentire “libera” di fare qualcosa per sé, si aggiunge quella terribile e più che mai attuale, del revenge porn, in cui incappa per colpa di un ragazzo che si sente da lei rifiutato e che riesce a rendere quelle foto pubbliche, colpendola nell’ambito in cui più ha da perdere: la propria reputazione. Alia è costretta a fuggire dal suo Paese per evitare l’incriminazione secondo l’articolo 483 del Codice penale marocchino, che condanna l’indecenza pubblica con la reclusione. Senza sapere se rivedrà mai Tangeri, fa di Lione, dove pensa di essere finalmente al sicuro, la sua città d’esilio.

A chi mi chiede la ragione dei miei viaggi, solitamente rispondo che so bene ciò che fuggo.

Ma si può davvero scappare da chi ha come missione quella di riportarla dove sa che  sono nati i suoi demoni e obbligarla a farci i conti? E’un’illusione pensare di sconfiggerli grazie ad una casa ed un lavoro diverso e alla capacità di ricominciare da zero che è propria di chiunque sappia di non avere altra scelta? E soprattutto, si può ricostruire la fiducia di vivere un amore quando non si è conosciuto altro che la vergogna e la sensazione di un mondo intorno che ti vuole diversa?

Con il passare del tempo avresti avuto sempre più bisogno di ritrovare certe sensazioni, anzi sapevi, di volerle riprovare. Come per il desiderio pressante di sentirti “a casa”, nel luogo in cui cadono le maschere e le lacrime della stanchezza sono accolte dal silenzio. Rientrare e appoggiare distrattamente il cuore sulla mensola, vicino ai mazzi di chiavi, per poi andarti a sdraiare subito nuda sul letto. La pace.

Un finale aperto, impreziosito da una scrittura libera e audace, come chi sa di parlare di cose scomode ma di doverosa, condivisibile denuncia, l’autrice ci regala una storia in cui non è solo lo sguardo ed il credo giudicante di un popolo con quelle idiologie ad essere preso in esame, ma una riflessione generale su quello che anche nelle menti più evolute, in Occidente e in tante altre parti del mondo, è la traccia di una volontà maschile che non ci accetta ancora per quello che siamo o potezialmente potremmo diventare: una forza che per loro è minaccia, per noi salvezza.

NOTE SULL’AUTRICE SALMA EL MOUMNI

matteo-b-bianchi-scrittore

Salma El Moumni, nata in Marocco nel 1999, è cresciuta a Tangeri prima di studiare in Francia. Ex studentessa dell’École Normale Supérieure a Lione, oggi vive a Parigi. Tangeri, addio è il suo primo romanzo, vincitore del Prix du Roman des étudiants France Culture 2024.


Se ti è piaciuta questa recensione, oltre a condividerla sui tuoi canali, tramite gli appositi pulsanti social (presenti all’inizio e alla fine dell’articolo), puoi anche assegnare un TUO voto, grazie al nostro sistema di valutazione con le stelline (da 1 a 5, valgono anche i mezzi voti) posizionato più sotto. In questo modo aiuterai altri lettori ad orientarsi meglio tra i contenuti più apprezzati presenti sul nostro sito e noi a scriverne di nuovi dello stesso tipo.

Lascia un commento

6 Commenti
  1. Peppe

    È sempre interessante leggere quanto esprimi nelle tue recensioni, mi sembra di aver espresso già in precedenza qualche pensiero proprio su questo libro, avendolo individuato interessante nelle tue proposte di lettura dei mesi precedenti. Un libro che mette in luce differenze culturali e religiose dove, anche chi è vittima di revenge porn, risulta colpevole secondo il sistema, che ti costringe ad espatriare per non finire alla “gogna”, intesa come punizione e che potrebbe portare dal carcere sino a perdere la propria vita e sentire di questo in tempi in cui tutto evolve, è veramente assurdo.

    Rispondi
    • Manu Luna

      Concordo con te Peppe, il tuo pensiero finale è ciò che arreca più amarezza e rende attoniti e arrabbiati nel sapere che ogni giorno, che sia giovane o meno giovane, una donna rischia tutto questo.

      Rispondi
  2. Fabio

    Importante punto di vista, raccontato da chi questo punto di vista lo vede da dentro. E lo sappiamo, la sensibilità è donna.
    Quindi chi meglio di una donna può svelare ciò che si prova a vivere questa realtà sconcertante.

    Grazie Manu per questa splendida recensione

    Rispondi
    • Manu Luna

      Grazie a te, per il tuo Sguardo e il tuo Sentire, sempre presente.

      Rispondi
  3. Tommaso Cutrì

    Libro interessante, fa respirare la multiculturalità della città che si affaccia nel mediterraneo.

    Rispondi
    • Manu Luna

      Si Tommaso, ma è un libro che parla di molte più cose, argomenti attuali, trattati in modo molto capace.

      Rispondi
Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Gravatar per i suoi commenti. Se vuoi che il tuo commento sia associato ad un avatar o immagine a tua scelta, commetti la tua mail ad un profilo Gravatar. Altrimenti commenta normalmente ed in quel caso verrà usato un avatar standard scelto da Gravatar.