[Recensione] Tutte le volte che vuoi (Armando Prieto Pèrez) | Ed. Rizzoli

TRAMA:

Luis non ha inibizioni, né regole. Artista cubano trasferitosi a Milano, delle donne crede di conoscere ogni segreto. Almeno fino a quando incontra Eva, proprietaria di un negozietto di vinili fuori dal tempo, che da nemica giurata diventa la sua ossessione. Senza chiedergli il permesso, Luis la convince a posare per lui una volta a settimana, per sei settimane. Un vero e proprio contratto, il loro, di cui Luis perde presto il controllo, lasciandosi sprofondare in una passione che lo porterà più lontano, nel gioco del piacere, di quanto si sia mai spinto. Ma quello che doveva essere un semplice gioco di seduzione si trasforma piano piano in qualcos’altro. E Luis, da cacciatore, diventa preda a sua volta. Una storia di travolgente erotismo, che svela alle donne quello che ogni uomo vorrebbe nascondere, dentro e fuori dal letto.

L’istinto che non sbaglia mi piace. L’istinto che non sbaglia quando si è stati tentati di non seguirlo, mi piace ancora di più. Mi gratifica proprio. La trama del libro è qualcosa che promette storie già lette, passione consumata in mille modi diversi, personaggi familiari, insomma, qualcosa di “già esplorato”.

Ma non quando l’autore è un uomo, come in questo caso. Gli occhi dell’autore, fotografato in copertina, trasmettono una determinazione e una consapevolezza di sè, che è riuscito a trasferire in tutto il racconto, senza mai sforare nell’arroganza e nella presunzione, con la quale avrebbe potuto giocare, in quanto aspetti, che in un uomo, per quanto diciamo di gradire poco, spingono spesso in sù, il nostro grado di interesse per scoprire se dietro questo possa nascondersi una realtà ben diversa (spesso sbagliando, ma questa è un’altra storia…).

Passione e sentimento, amore per l’arte e per il suo linguaggio universale, humor ed erotismo, miscelano una continua coreografia di passi ben eseguiti, per quello che è, a mio avviso, un esordio al maschile tutto da gustare (a partire dalla copertina!)