Che cosa faresti se sapessi la data di scadenza di ogni cosa che ti capita: la vivresti lo stesso, con la certezza di perderla, oppure la eviteresti per non provare dolore? La storia di una donna, un uomo e un bambino che si riconoscono a vicenda. E riconoscendosi smettono di avere paura.

TRAMA:

Fin da quando era piccola, Amanda crede di poter conoscere in anticipo il giorno in cui finirà ogni gioia che la riguardi: tutte le volte che una situazione la rende felice, le cifre arrivano in serie e puntuali a indicarne la data di scadenza. Così, per timore, lei gioca in difesa, sottraendosi a ogni possibilità di realizzazione e impedendosi di sognare. Non ha un fidanzato, abita in casa con la madre e non ha molti amici, a parte una soubrette tanto cinica quanto avvenente e una vicina che è anche la sua psicoterapeuta. Il giorno in cui perde l’ennesimo lavoro, Amanda accetta di occuparsi di un bambino di sette anni, sebbene i bambini non le piacciano, anzi, proprio per questo: se svolge un lavoro che non la soddisfa, allora quel lavoro non potrà perderlo mai. Samuele però le somiglia: è un po’ disadattato, orfano di madre e bisognoso d’amore. Grazie al rapporto con lui e con suo padre, Davide, Amanda tenta di affrontare i nodi della propria esistenza, finché i numeri non la sfidano con una nuova data di scadenza. È il momento di scegliere se rinunciare ancora alla vita oppure, per la prima volta, rischiare.

Dimmi che non può finire - Simona Sparaco

DIMMI CHE NON PUÒ FINIRE

  • Autrice: Simona Sparaco
  • Editore: Einaudi
  • Collana: Stile libero big
  • Data di uscita: 20 Ottobre 2020
  • Pagine: 312
  • Prezzo: 18 €
  • Genere: Narrativa contemporanea
  • EAN: 9788806244989
Recensione

Se vuoi tenere qualcuno alla larga, basta fargli vedere quanto può essere ignobile la tua vita

Mi sono sempre chiesta se faccia più paura pensare di poter perdere la felicità quando sentiamo di viverla o avere la consapevolezza di vivere evitando di incontrarla, per paura di perderla. L’ultimo libro di Simona Sparaco è un gigantesco quesito – con tanto di risposte suggerite dalle azioni di questi indimenticabili personaggi – su tutto quello che riguarda la madre di tutte le paure della maggior parte degli esseri umani: rischiare di essere felici. Perché è una realtà, nemmeno troppo invidiabile, che oggi ci si adagi nelle nostre confort zone, magari fatte di consapevoli rinunce, tentativi mancati, svolta/angoli continui, da tutto quello che potrebbe garantirci un minimo di gioia, se non si ha la sicurezza che questa durerà più del tempo impiegato a smaltire la delusione di vederla andare via da noi, per un motivo o per l’altro.

Non è mica facile, da adulti, farsi mettere un cerotto quando si cade, e poi chi era lui per aggiustarmi?

La storia è un crescendo di situazioni che portano il cuore della protagonista, Amanda, a credere di poter soffiare sulla brina che ha lasciato depositare sul cuore una vita iniziata con delle carte molto diverse da quelle che si ritrova da adulta e una durezza a tratti alimentata da un bizzarro potere/trappola, che l’ha resa per gran parte della sua vita, convinta di poter agire come una sorta di profeta e custode del proprio tempo e delle proprie vicende personali, almeno fino a quando l’incontro con un bambino e il rivedere colui che già conosceva e che ne è diventato il padre, non permetterà ad entrambi e non solo a loro, di liberarla dalle più pericolose convinzioni che possiamo portare con noi e che contribuisce ad allontanarlo, il cuore, sempre più dal capire che pensare di spodestare qualcuno dal posto in cui in maniera naturale vi entrano certe persone – che hanno capito prima di noi che è esattamente li che sono sicuri di voler stare – è il potere più inutile del mondo, senz’ altro l’unico che potrebbe darci solo quello di vivere nella paura, evitando si, forse di soffrire, ma che potendoci dire salvi dall’amore, consegneremmo la fine del nostro sentire, a noi stessi e a chi ha avuto la fiducia di donarsi a noi, e di tutte le cose belle, anche se forse non eterne, alle quali siamo destinati, con o senza le nostre “previsioni”.

NOTE SULL’AUTRICE SIMONA SPARACO

Simona Sparaco

Simona Sparaco (Roma, 14 dicembre 1978) è una scrittrice e sceneggiatrice italiana. Il suo romanzo di esordio è Anime di carta. Con Nessuno sa di noi, è arrivata alla cinquina finale del Premio Strega. Nel 2014 ha pubblicato con Giunti Se chiudo gli occhi, che nel 2015 ha vinto la nona edizione del Premio Tropea ed è stato tra i vincitori del Premio Salerno Libro d’Europa. Nel mese di marzo 2016 con la casa editrice Giunti pubblica Equazione di un amore. Nel 2019 ha vinto la prima edizione del premio DeA Planeta con il romanzo Nel silenzio delle nostre parole (DeA Planeta). Nell’ottobre 2020 esce Dimmi che non può finire con Einaudi. È sposata col giornalista Massimo Gramellini. Vive tra Roma e Singapore.