L’ALTALENA. LA MIA STORIA di MARCO MASINI

Avvicinandosi ai 60 anni, di cui 30 di carriera, con 7 milioni di dischi venduti, numerose hit e migliaia di concerti, Marco Masini ha deciso di mettere nero su bianco ciò che il suo pubblico ancora non sa di lui scrivendo “L’altalena. La mia storia”,  un’autobiografia intensa, profonda, lunga una vita.

SCHEDA LIBRO

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L’ALTALENA. LA MIA STORIA

  • Autore: Marco Masini
  • Editore: Mondadori
  • Collana: Vivavoce
  • Data di uscita: 25 ottobre 2022
  • Pagine: 252 p.
  • Prezzo: 19,00 €
  • Genere: Narrativa
  • EAN: 9788804732150 

TRAMA

“Ho voluto fare un viaggio, guardare da fuori la mia avventura, provare a leggerla come se non fosse la mia. La storia di un ragazzo di vent’anni con un sogno, uno qualunque. La storia di un ragazzo che inizia una carriera, con le normali difficoltà di chiunque intraprenda un cammino, e che viene proiettato nell’Olimpo, in mezzo ai grandi, per poi trovarsi a dover riconquistare, anno dopo anno, disco dopo disco, ogni centimetro di strada fatta su un’altalena.”

Marco che guarda e racconta Masini è il punto di vista di questa storia autobiografica, intensa, profonda, lunga una vita. Alla soglia dei sessant’anni, di cui trenta di carriera, fra 7 milioni di dischi venduti, numerose hit (T’innamorerai, Bella stronza e altre), migliaia di concerti e miliardi di chilometri per raggiungere il suo amato pianoforte sui palchi italiani, con “L’altalena” Marco Masini mette nero su bianco ciò che il suo pubblico ancora non sa. Staccati gli amplificatori e smontate le luci, in questo libro è l’uomo adulto che guarda il cantante per capirsi, magari perdonarsi qualcosa e fare pace con tutte quelle paure che oggi sono diventate ricordi. Perché questo è il tempo della ritrovata armonia, di rimettere le cose a posto, riconoscendo il senso complessivo di essere da sempre su un’altalena.

RECENSIONE

Sono passati trent’anni e alla fine ho capito che è così, che tutto è un’altalena. In tutti i campi, non solo nella musica. Nell’amore, nell’amicizia, nel lavoro, e soprattutto nel rapporto intimo con noi stessi. A volte ci stimiamo di più, a volte ci odiamo, altre ci consideriamo colpevoli senza aver fatto nulla, altre ancora ci sentiamo innocenti anche se sappiamo di aver fatto un grandissimo casino. Forse è proprio il rapporto con noi stessi a essere l’altalena, il centro di tutto quanto, forse è così e tutto il resto gli va dietro. Magari dovrebbero dircelo subito, e invece ci si fa l’abitudine tardi e lo devi scoprire da solo. Dovrebbe essere una delle prime cose da insegnare a un bimbo, la prima regola da tenere in considerazione: “Ricordati che tutto è un’altalena e soprattutto che lo sei tu”.

 

Uno dei “must” preferiti di un lettore è quello di sottolineare un contenuto che colpisce o che ci sembra parlare di noi, qualcosa che è già nei nostri pensieri, nei nostri credo, nelle nostre esperienze, nel nostro vissuto. Qualcosa che qualcuno ha espresso al posto nostro e che sentiamo affine, anche se non lo abbiamo mai visto nè conosciuto.

E ci sentiamo grati a chi, condividendo pubblicamente spaccati di vita, dà “voce” anche a noi. Quando questi, riguardano i voli in alto e in bassa quota della carriera e non solo, di un artista che in quanto tale, nel nostro immaginario, è sempre felice e realizzato, ci si sorprende ancor di più, nello scoprire quanto siano proprio le loro a volte, le storie più comuni, con cui si riesce ad entrare più facilmente in empatia.

La musica mi ha fatto fare cose assurde.
Lei ti strappa da qualunque altra cosa per portarti con sé e sentire sotto le dita uno strumento è come sposare le sue vibrazioni, è musica che ti passa dentro, le basse frequenze tutte attorno come l’abbraccio di un gigante, gli strilli; la potenza, poi tutta la dolcezza del mondo, e poi di nuovo l’inferno. La mia voce è come quella del mio piano: un grido a luci spente. La voce degli angeli quando sono incazzati.

È il caso di un racconto straordinario, generoso e accorato, che il cantautore fiorentino Marco Masini, ci regala con “L’altalena. La mia storia”, in cui mi sono sorpresa a sottolineare gran parte delle riflessioni che vi ho letto e che mi hanno scosso, rapito e conquistato. Riflessioni, frutto dei suoi anni che sin da giovanissimo, lo hanno visto amare la musica e crescere insieme a lei, tollerando grazie ai viaggi creativi che questa ha saputo sempre garantirgli, i dolori che non lo hanno risparmiato prima ancora di diventare un uomo.

Un uomo e un artista che forse più di altri (e quel che è più grave, in maniera gratuita) ha respirato le ingiustizie di un mondo che sa essere bellissimo, incarnare alla lettera ciò per cui si lavora e a cui ci si dedica anima e corpo, per poi potersi trasformare nel peggiore degli incubi, perché decide che devi starne fuori, perché alimenta cattiveria e ignoranza, che possono distruggere una vita, ancor più di una carriera, ma che se non ce l’hanno fatta, è perché ha saputo vincere in lui, la rara virtù di aver saputo aspettare che il vento cambiasse per restituirgli l’unica identità che si è sempre sentito addosso: quella di chi ha dalla sua parte non il torto, ma l’unica ragione che ha sempre posseduto: la musica.

Ci sono passato un sacco di volte e ogni volta ha fatto male capire di essere stato lasciato da parte. Ma i fan non lo fanno mai, non ti mollano mai. Quando credono in te e in quello che dici nelle canzoni, anche se passa la moda continuano a portare quella maglietta logora, per tutta la vita.

Non solo le ombre al centro della sua complessa storia, ma anche tantissimo amore, quello per la famiglia e di gratitudine verso coloro che lo hanno ispirato, dallo storico autore di gran parte dei suoi pezzi d’esordio, Giancarlo Bigazzi su tutti, fino alle collaborazioni più recenti con autori di nuova generazione come Federica Camba, con cui ha scoperto un nuovo modo di fare musica, dai testi agli arrangiamenti, permettendogli di amare un lavoro che, seppur lo stesso da tanti anni, ha sempre bisogno di stimoli adeguati al tempo in cui viviamo e a chi si diventa nel frattempo.

Quando hai davanti qualcuno da cui è possibile imparare qualcosa devi cercare di farlo, questo l’ho capito presto. Dobbiamo davvero vedere ogni incontro come un’opportunità, anche quando la vita che fai non è esattamente quella che vorresti, anzi, in quei momenti ancora di più; e anche quando un lavoro come il nostro, per esempio, cambia radicalmente e per sempre il modo in cui si incontrano le persone, il modo in cui nascono i rapporti, gli intrecci. Ho cantato la gente perché la gente mi stupisce, sempre.

Un libro che ha anche il pregio di saper spiegare come avere paura del futuro, possa essere una palestra, perché convivere con l’imperfezione e il disastro imminente che sfiora spesso ciascuno di noi, ti tempra. E che il compito è, come quello di tutti, di fare sempre un passo in avanti rispetto a dove ti ha messo il destino.

NOTE SULL’AUTORE

MARCO MASINI

Cantautore, pianista

marco masini

Firenze,
18 settembre 1964

Marco Masini è un cantautore e pianista italiano.
Il suo repertorio vanta di alcuni classici della musica italiana, tra cui Ci vorrebbe il mare, T’innamorerai e Bella stronza, scritti con Giancarlo Bigazzi che lo lanciò artisticamente. Ha vinto il Festival di Sanremo 2004 con L’uomo volante, mentre nel 1990 si aggiudicò la vittoria nella categoria Novità con Disperato. In carriera ha venduto oltre sette milioni di copie in tutto il mondo.

CANZONE SIMBOLO di MARCO MASINI DISPERATO Scritta da Marco Masini, Giancarlo Bigazzi e Beppe Dati e presentata da Masini al Festival di Sanremo 1990. Il brano arrivò primo nella categoria “Novità”, permettendo al cantautore di partecipare l’anno successivo nella categoria “Campioni”. La canzone fu inserita nell’album Marco Masini, album di debutto del cantautore fiorentino. Il singolo si dimostrò straordinariamente longevo, stazionando in top 20 per oltre sei mesi.

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A questo proposito, non dimenticare di dare un’occhiata agli altri titoli della sezione Note di Carta

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4 Commenti
  1. michele punturieri

    Recensione vera, sincera, appassionata. Parole idonee a raccontare l’excursus artistico di un autore di grande talento e immeritatamente bistrattato per tanto, troppo tempo.
    Parecchi dei suoi brani hanno accompagnato in modo pregnante alcuni periodi della mia adolescenza. Quelli delle prime crisi esistenziali e sentimentali che adesso ricordo con estrema tenerezza e nostalgia.
    Malinconoia ha fatto da colonna sonora a pomeriggi pigri e solitari passati a piangere ed ingoiare lacrime amarissime e struggenti. Sogni, amori, delusioni, dolori. La voglia di essere lontano da dove il fato ti aveva collocato. Il senso di inadeguatezza. Le fottute paranoie.
    Non so cosa darei per tornare a vivere anche un solo giorno quell’oceano di emozioni.
    Forse è sufficiente andare su You Tube o Spotify. E far partire il pezzo:
    La vita non è qui, sui trampoli di un bar, in questo venerdì, che sporca la città…

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    • Manu Luna

      Grazie per aver condiviso questi tuoi “flashback” collegati a questo artista e alle sue canzoni e che ti sono tornate in mente leggendo la recensione ad un’autobiografia che, puoi credermi, è stata scritta con un trasporto ed un’onestà (specie sulle cadute metaforiche della vita) che poche altre volte ho riscontrato in questo genere di racconto. Anche io riascolto alcuni suoi vecchi pezzi quando voglio teletrasportarmi in un passato che allora poteva sembrare in un modo, ma che oggi, un pò tutti ci troviamo a rimpiangere.

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  2. Peppe

    Ottima recensione del libro di Masini, cantautore che nonostante le valenti collaborazioni sin dagli inizi con artisti di calibro, non poche difficoltà ha incontrato per farsi conoscere al grande pubblico, del resto erano i primi anni 90 e l’ambiente musicale era molto esigente, o funzionavi artisticamente o niente, contavano tanto le sponsorizzazioni, il successo era dato ancora dal numero di dischi venduti ma proprio in quegli anni vi fu il boom della pirateria visti i costi dei dischi. Ai tempi ricordo diversi artisti lamentarsi della pirateria, successivamente l’avvento di internet cominciò a regolamentare meglio i diritti d’autore.
    Masini, un artista complesso un pò di suo ed un pò per volere altrui, tuttavia nel bene e nel male ha ritagliato un suo spazio nello scenario artistico italiano.
    Grazie Manu con questa recensione mi hai fatto rivivere un pò di gioventù.

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    • Manu Luna

      Grazie Peppe, sono contenta di averti “sbloccato” un ricordo, per usare un’espressione moderna. Questo libro è veramente molto bello, trovo che Masini abbia parlato di sè e dei chiaro scuri di questo lavoro indubbiamente bellissimo, ma altrettanto spinoso sotto certi aspetti, in modo schietto e al contempo poetico.

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