È quello che ti meriti - Copertina

È QUELLO CHE TI MERITI

  • Autrice: Barbara Frandino
  • Editore: Einaudi
  • Collana: I Coralli
  • Data di uscita: 15 Settembre 2020
  • Pagine: 152
  • Prezzo: 16 €
  • Genere: Narrativa contemporanea
  • EAN: 9788806246525

Finalista del Premio John Fante Opera Prima 2021
Un romanzo potentissimo capace di ribaltare con forza tutti i luoghi comuni sull’amore. Puntando impietosamente la telecamera sulla ferocia che la delusione e l’offesa possono generare in una coppia.

TRAMA:

Un matrimonio ferito e ostinato è una perfetta bomba a orologeria. È un duello in cui il cuore e la testa hanno sempre lo stesso peso, e l’intelligenza può perfino complicare le cose. Quali piccole e grandi crudeltà ci si può infliggere quando si sceglie di restare nonostante tutto, mentre la fede nuziale rotola nella tasca dei jeans e poi nel cassetto delle posate? La rabbia è una passione, e la violenza del tempo che Claudia e Antonio vivono insieme, anche quando si tratta di un tempo immobile, è capace di sconvolgere entrambi, trascinandoli verso un finale imprevedibile, quasi noir.

Perché ci sono due misteri da risolvere, in questo libro. Uno è sentimentale: che cos’è questo amore? Qual è la sostanza che tiene legate due persone in bilico tra il bisogno reciproco e il desiderio di vendetta? Ma l’altro mistero riguarda una colpa che non può essere nascosta per sempre. Lui è in cima a una scala appoggiata a un albero del giardino. Improvvisamente la scala oscilla, lui cerca un appiglio tra i rami e non lo trova. Lei osserva quella schiena flettersi all’indietro, quelle braccia che ruotano nell’aria. Lui precipita a terra, non si rialza. I soccorritori lo legano alla barella, lo caricano sull’ambulanza e chiedono a lei di salire. Ma lei rientra in casa, si sfila il maglione e si mette a riordinare. È cosí che comincia questo romanzo capace di ribaltare con forza tutti i luoghi comuni sull’amore. Puntando impietosamente la telecamera sulla ferocia che la delusione e l’offesa possono generare in una coppia. Quando lui, dopo l’infarto, torna dall’ospedale, tutti e due – come tenuti insieme da una colla invisibile – devono affrontare il dolore e i loro lati oscuri. L’unico linguaggio comune sembra essere fatto di poche parole fraintese e di molti gesti che nascono come carezze e finiscono per assomigliare a schiaffi.

Recensione

Ci sono matrimoni che assomigliano ad alcuni alberi. Li crediamo forti ed integri finchè non si spezzano dalle proprie radici generando un frastuono e infrangendosi al suolo delle nostre certezze, diventando di colpo visibili a tutti, non solo a chi le vive in prima persona. Ma è solo l’impatto “sonoro” ad essere improvviso, in realtà la fine, la si poteva cogliere in altri momenti, ben più silenti, impercettibili, ma non per questo trascurabili o meno sconvolgenti per chi li prova.

Ora c’è una larva che ingrassa, all’interno dell’albero, divorandogli il midollo e il vigore. Se non si trova una soluzione, prima o poi basterà un colpo di vento per spezzarlo in due.

Un albero che cade si ammala nel tempo, pur mantenendo un aspetto solido, a dispetto del suo vero stato interno… Solo occhi attenti si accorgono del lento perire che lo attraversa giorno dopo giorno. Così è un po’ per la coppia protagonista di questo romanzo, che mi ha colpito per l’essenzialità dei dialoghi, per le sensazioni poco edificanti che lasciano affiorare vicendevolmente, l’uno nei confronti dell’altro, senza vergogna.

Ma non ti viene mai voglia di mollarmi? In continuazione. E a te? In continuazione

Una lotta a non soccombere all’acqua alta che li vuole in perenne apnea pur di non affogare nei problemi e nelle incomprensioni che rischia di farli perdere e che li farà confrontare con la vendetta e col perdono, due parole apparentemente inconciliabili, come crediamo improbabile la caduta di un albero che crediamo inscalfibile.

Quando abbiamo smesso di dormire in quel modo? Mi sforzo, ma non riesco a ricordare. Il tempo procede cosí, a piccole sottrazioni. Ci adattiamo all’assenza, facciamo continui aggiustamenti. Finché non ci accorgiamo di assomigliare di piú a quello che manca che a quello che resta.

Quello che suggerisce l’autrice, è il modo per evitarlo, quello di non fingere che le cose possano andare bene anche senza prendercene cura. Cura e amore possono salvare i rapporti e noi stessi, iniettandoci la linfa giusta che è quella che permette anche agli alberi di respirare per davvero e a far sì che i nostri rami accolgano e proteggano, non creando quello che è un equilibrio solo apparente, in grado di schiacciarci.

NOTE SULL’AUTRICE BARBARA FRANDINO

Barbara Frandino

Barbara Frandino è una giornalista, sceneggiatrice, produttrice e autrice di documentari e di programmi radiofonici, ha curato
per Einaudi le raccolte di racconti Corpo a corpo (2008) e Ti vengo a cercare (2011). Ha scritto due libri per ragazzi, Jason (Salani
2013) e Che paura (Fabbri 2017), ed è coautrice di libri editi da Feltrinelli nella collana «Save the parents». Per Einaudi ha
pubblicato È quello che ti meriti (2020). È sposata con lo scrittore Alessandro Baricco.