“Domani e per sempre” è il sorprendente esordio in libreria del musicista Ermal Meta, che presto diventerà una serie tv.
Ambientato tra la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra fredda e la dittatura in Albania, “Domani e per sempre”, già presente nella nostra playlist dei 10 libri da leggere a maggio, è il primo romanzo del cantautore Ermal Meta.
Una storia avvincente di spie, istinti e rivelazioni, che continua a riscuotere grande interesse presso i maggiori editori europei, e i i cui diritti sono già stati opzionati da Carlo degli Esposti (Palomar) per una serie televisiva.
SCHEDA LIBRO
DOMANI E PER SEMPRE
- Autore: Ermal Meta
- Editore: La Nave di Teseo
- Collana: Oceani
- Data di uscita: 19 Maggio 2022
- Pagine: 546 p.
- Prezzo: 20,00 €
- Genere: Narrativa italiana
- EAN: 9788834609859
TRAMA:
Kajan ha avuto una fortuna rara, un talento indiscusso per il pianoforte, e una sfortuna tragica: nascere nel corso della Seconda Guerra Mondiale, in Albania. È il 1943 e Kajan vive in una fattoria con la famiglia e con suo nonno Betim nella campagna albanese. I suoi genitori sono partigiani e sono sulle montagne a combattere contro i nazisti. L’esistenza di Kajan scorre in qualche modo al riparo dalle atrocità belliche, fino a che un giorno un disertore tedesco di nome Cornelius bussa alla loro porta, cercando rifugio. Il soldato è un abile pianista e il piccolo Kajan decide di approfittarne per imparare; si rivela un allievo disciplinato e talentuoso, e sviluppa un rapporto di affetto viscerale con il soldato, Poco prima della resa dei tedeschi, una truppa di nazisti invade la fattoria. I tre ascoltano impotenti gli spari, nascosti in una botola sotterranea. La tensione cresce fino a quando i tedeschi non scoprono il loro nascondiglio: è lì che Cornelius esce fuori senza esitazione e ancora una volta, uccidendo i suoi connazionali, salva la vita di Kajan. Betim, però, è rimasto mortalmente ferito dagli spari. È la notte della liberazione dell’Albania. Cornelius ha la possibilità di tornare a casa, in Germania, con l’aiuto di Selie, la madre di Kajan, leader di un comando di partigiani che ha molto peso nel partito. Quindici anni dopo circa, Kajan è divenuto uno stimato professore di musica, a soli 20 anni, per merito del suo prodigioso talento. Ama, ricambiato, una sua alunna di nome Elizabeta. Ma c’è un problema, accentuato dalla figura della rigida e irreprensibile madre Selie, ormai elevata agli alti ranghi del novello regime comunista: Elizabeta è la figlia di un traditore. La guerra che Kajan pensava finita sta per iniziare in una nuova forma con nuovi nemici.
Visita il mio sito di fotografia per dare un’occhiata alla gallery dedicata ad Ermal Meta, ripreso durante un concerto del Non Abbiamo Armi Tour 2018.
Recensione
“La guerra nasce prima nella mente di pochi, poi in quella di molti, poi dalle menti passa alle mani e alle gambe e da lì si sposta negli occhi. E poi, anche quando finisce, negli occhi rimane. Resta lontano dalla guerra, Kajan, non guardarla mai, è una cosa brutta, io lo so.”
Credo che i momenti in cui gli uomini riescano ad essere più veri siano principalmente due: quando mettono in guardia dai pericoli chi amano, e quando esprimono di cosa sono fatti i loro sogni.
Ma ci sono vite, che mal sposano il concretizzarsi di questi sogni con la libertà di scegliere come e se arrivarci, perché nate in un’epoca o in un paese che molto pretende e altrettanto fa rischiare a coloro che ci vivono e che non guarda in faccia età, condizioni fisiche, ceto sociale, volontà altrui e contesti.
Oggi, nell’epoca cosiddetta globalizzata, assistiamo attoniti a tali limitazioni della libertà in una parte dell’Europa, che mai avremmo immaginato di vedere piegata e violata come sta avvenendo, convinti che certi orrori li avremmo potuti ricondurre solo ai tempi dei nostri nonni o bisnonni.
Quanto può sopportare un uomo prima di spezzarsi o arrendersi? Qual è l’unità di misura del dolore? In quanti morsi di ragno si può tradurre?
E proprio il secondo conflitto bellico è l’ambientazione scelta dal cantautore Ermal Meta per il suo esordio come scrittore con Domani e per sempre (attualmente ai primi posti delle classifiche di vendita italiane, dopo essere sorprendemente balzato in testa nelle prime settimane di uscita).
Una storia che parte dal ’43 e racconta le vicende di Kajan, 7 anni, che durante l’occupazione nazista dell’Albania accoglie con il nonno un soldato tedesco, un disertore, che gli insegna l’amore per la musica che lo accompagnerà fino all’età adulta, conquistata attraverso una vita dai risvolti continui di buio in luce.
Un uomo che cerca l’amore ma trova la perdita, cerca la pace e trova la pena, cerca redenzione e conosce l’annullamento. Ma la luce, neanche a dirlo, oltre che dall’amore per una donna in particolare che sempre in lui custodirà, gli è donata dal dono più puro e intoccabile che la sorte gli riserverà, anche quando la vita vorrà togliergli tutto: la musica.
Nel teatro, prima di un concerto, cala il silenzio, ma è tutt’altro che muto. Al contrario, è un richiamo all’attenzione attraverso note non udibili. Anche il silenzio suona. Nella mia mente, a volte, c’è una musica perfetta, che però sento solo io. Se invece mi sedessi davanti ad un pianoforte, tutti sentirebbero quello che sto suonando. Tutti tranne me. Perché le mie note si confonderebbero con quelle degli altri e la loro somma sarebbe disarmonica. In questo momento, quella che c’è nella mia testa è l’unica musica reale, perché non si confonde con il resto. È pura e non la si può ascoltare, la si può solo sentire.
Perché c’è un’altra verità che appartiene all’uomo da sempre e per sempre: quella per cui gli si può togliere la libertà, ma mai la dignità con la quale credere fermamente che un giorno la si riconquisterà, magari per andarsi a prendere i sogni che lo tengono in vita anche quando intorno a lui tutto muore.
Il jazz è un tentativo di fuga della bellezza dalle braccia della miseria. A piccole dosi, a piccoli passi. Sono convinto che persino in paradiso ascoltino il jazz!
NOTE SULL’AUTORE ERMAL META
Ermal Meta
Cantautore, compositore e polistrumentista
Fier (Albania)
20 aprile 1981
Ermal Meta è un cantante, autore, polistrumentista e produttore musicale albanese, naturalizzato italiano. Nel 2016 pubblica il suo primo album da solista, a cui ne seguono altri tre i cui tour registrano il tutto esaurito in Italia e in Europa. In questi ultimi anni ha ottenuto premi e riconoscimenti prestigiosi in campo musicale. Domani e per sempre (La Nave di Teseo) è il suo esordio letterario.
CANZONE SIMBOLO di ERMAL META ► VIETATO MORIRE, secondo album in studio del cantautore albanese Ermal Meta, pubblicato il 10 febbraio 2017 dalla Artist First. Traccia d’apertura dell’album, il brano omonimo funge da seguito per il singolo Lettera a mio padre del 2014, nel quale Meta descriveva il rapporto conflittuale con una figura paterna violenta. In questo testo viene invece trattato il tema più generale della violenza domestica. Il brano è di speranza ed è dedicato alla madre, che trovò il coraggio di troncare ogni rapporto con il marito e di trasferirsi con i tre figli in Italia, lasciandosi il passato alle spalle. Meta ha presentato per la prima volta dal vivo il brano in occasione della sua partecipazione al Festival di Sanremo 2017, con il quale si è classificato al terzo posto.
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A questo proposito, non dimenticare di dare un’occhiata agli altri titoli della sezione Note di Carta
E’ sempre un piacere conoscere i molteplici aspetti di persone che la società ha già classificato. Grazie a loro, esploriamo universi sconosciuti, impariamo a vedere oltre la cortina a volte fumosa di quella che è la loro vita come la concepiamo in virtù di quello che di loro ci è dato (o ci conviene) vedere.
Un cantautore, alla fine, racconta sempre la stessa storia, parla dello stesso argomento, dello stesso sentimento, da sempre, vale per tutti.
Ma la differenza la fanno le milioni di sfaccettature che accompagnano quel sentimento, il percorso fatto per giungere a provarlo, lo stesso destinatario, non sempre in carne e ossa, ma spesso un luogo che si è lasciato, un ideale che si è perso, un desiderio di normalità, a volte, precluso a causa della violenza altrui.
Siamo tutti accomunati, alla fine, da pulsioni che determinano i nostri passi, che siano dettate dalla musica o no. Ma nella musica quasi tutti ci riconosciamo, davanti ad essa ci fermiamo, anche solo per un momento prima di passare oltre, ma ci fermiamo.
Chissà se sia la musica il più potente catalizzatore dei nostri sentimenti, capace di portare sempre un briciolo di umanità in chi la ascolta, fosse anche il più feroce dei guerrafondai?
Ancora complimenti per questa recensione, nel leggere la trama mi è venuto subito in mente il film “il pianista”, film che ha il raro pregio come solo pochi altri, di far percepire assieme l’orrore di eventi non vissuti e la speranza di una vita normale, oggigiorno privilegio non sempre apprezzato.
Ciao Luca, sempre bello leggere i tuoi punti di vista grazie a ciò che qui, trova in te spunti riflessivi di vario genere e che in questo caso riguardano temi molto delicati, come quelli sollevati dal libro di Ermal Meta. Ti chiedi se la musica sia il più potente catalizzatore dei nostri sentimenti e per me la risposta è assolutamente si. Sono sempre stata convinta e sempre lo sarò, che è lei che muove il mondo, lo emoziona, lo eleva, lo aiuta, lo arricchisce, lo protegge, lo migliora, lo celebra, in una parola , lo salva. Non è sufficiente a risolverli i problemi, in questo temo non ci riesca davvero nessuna cosa, ma che lo riesca a rendere più sopportabile, quello è indubbio, almeno per quanto mi riguarda! Grazie per i complimenti alla recensione e spero a presto!
Ciao Manu! Un autore che stimo molto dopo aver ascoltato ‘Vietato Morire’. Mi piace molto come hai commentato ed analizzato la storia contenuta nel libro. Come sempre, apprezzo molto le metafore. Oltre al fatto che non posso non condividere il tuo pensiero sulla musica. Diventa un pezzo di te e la fuga per lei diventa essenziale, in qualunque circostanza! Continua così, “leggerti” mi piace moltissimo!
Ciao Mattia, sono contenta di sapere che apprezzi il mio modo di recensire le storie che leggo e che vi sottopongo su Librangolo. Non è mai scontato riuscire a trovare le parole per esprimere cosa di bello ti lascia un libro e in modo particolare, questo di Ermal Meta, trattando temi drammatici come guerra e privazione della libertà degli uomini e di cui per fortuna, non so nulla per esperienza diretta, non è stato facile, per cui sono doppiamente contenta se ti è arrivato quanto ho provato nel leggere questo grande musicista che così bene si è calato anche nelle vesti di scrittore. Un caro saluto!
Recensione come sempre ben fatta del libro di un autore che per lo più si occupa di musica a 360°: Ermal Meta, una persona che con la sua arte è riuscito ad emergere dalla triste realtà che da sempre interessa l’Albania, suo paese natio, terra di conquista prima, abbandonata a sé stessa successivamente, in preda a povertà e corruzione interessata anche da conflitti interni che ne fanno vestire i panni di una falsa democrazia di recente… Personaggio alquanto timido e riservato, nel suo libro ambientato durante la II guerra mondiale, forse porta parte del suo vissuto, sicuramente non facile in una terra dove un farmacista (categoria tra le più elette) guadagna mediamente 400 euro mensili, dove i viaggi della speranza al tempo e l’arte nelle sue varie forme, sono strumenti per uscire da schemi difficili.
Belle le foto del servizio a lui dedicato, a completare un articolo già esaustivo…
Ciao Peppe, in effetti, quando si nasce in realtà che sembrano nate per rendere difficile agli uomini, anche ciò che dovrebbe essere semplice, (studiare, lavorare eccetera), è ancora più speciale il percorso e i risultati di chi, come Ermal Meta, è riuscito ad affrancarsi da un contesto che forse non gli avrebbe reso giustizia come merita, perchè oltre che un bravo musicista e scrittore, sono certa sia un uomo davvero speciale e questo libro e la storia che ha deciso di raccontare, tutt’altro che semplice, ma ricca di sentimenti, ne è la prova. Grazie per i complimenti alle foto!