Con il suo ultimo libro “Il Grembo Paterno”, Chiara Gamberale consegna ai lettori la storia di uno dei rapporti più intimi e delicati fra due esseri umani: quello tra un padre e una figlia.

Recensione N. 50 presente sul nostro sito e che mi fa piacere sia dedicata all’ultimo libro di una delle autrici italiane che apprezzo di più: Chiara Gamberale, un nome, una garanzia.

Dov’è che impariamo ad amare? Com’è che ci si ammala dentro, com’è che si guarisce?

IL GREMBO PATERNO

  • Autrice: Chiara Gamberale
  • Editore: Feltrinelli
  • Collana: I Narratori
  • Data di uscita: 28 Ottobre 2021
  • Pagine: 224
  • Prezzo: 18 €
  • Genere: Narrativa italiana
  • EAN: 9788807034770
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TRAMA:

Ci sono persone che, quando le incontriamo, “ci bussano al sangue”: e Adele, quando incontra Nicola, è certa di avere trovato la persona con cui sentirsi finalmente intera. Ma Nicola è legato da un patto antico a un’altra donna, con lei ha due figli, mentre Adele cresce sua figlia da sola, dopo una vita di sfide e fughe che pare incastrarla in un’eterna adolescenza. Quando l’intesa con Nicola comincia a vacillare, proprio quell’adolescenza le chiede, prepotente, ascolto.

Così, in una notte fatale, che segnerà per sempre il destino di tutti, Adele, abbracciata a Frida, sua figlia, torna come in un sogno al paese di provincia dove è nata, marchiata da un soprannome, Senzaniente, che è pesato sulla sua famiglia perfino dopo che il padre, Rocco, ha sfidato la miseria e conquistato il benessere. La storia fra Adele e Nicola s’intreccia allora alla storia di Adele e suo padre, in una spola sempre più serrata fra passato e presente, dove quello che ci è stato tolto quand’eravamo bambini rischia di diventare l’unica misura di quello che il mondo ci potrà offrire. 

Mentre nessuno dei personaggi indimenticabili di questo romanzo riesce a tenere stretto quello che è convinto di desiderare, l’intrinseca violenza delle relazioni si mescola alla loro intrinseca dolcezza. E una televisione sempre accesa si prende gioco dello sforzo di tutto di credere alla proprio esistenza.

Chiara Gamberale, per scrivere il suo romanzo più ispirato, scende all’origine delle nostre domande sull’amore, in quella terra scoscesa dove abbiamo cominciato a essere la persona che siamo.

Recensione

Si è soliti dire che l’attesa del piacere, è essa stessa il piacere. O di quello che tu immagini o speri, possa rivelarsi tale. L’ultimo libro di Chiara Gamberale, scrittrice che, lo dico subito, seguo e apprezzo da anni, è stata la conferma che aspettare con gioia un suo nuovo lavoro, non sia mai un azzardo e cosa più importante, un piacere disatteso, semmai sempre nuovo e che fidelizza ogni volta l’ammirazione per una delle donne più capaci e sensibili del nostro panorama letterario.

Ne “Il Grembo paterno” troviamo tutti gli ingredienti che, chi conosce già i suoi precedenti piatti forti – intesi come libri – ama gustare e in questo, i vissuti dei personaggi si alternano tra di loro in uno spazio temporale che corre sul filo dell’attualità di questi tempi vissuti a difenderci dal mondo fuori, ammalato e da cui sottrarsi,e dell’epoca bambina e adelescenziale, parafrasando il nome della protagonista Adele, in cui centrale è il rapporto tra lei e il padre, che con un punto di vista originale e maturo, vuole soffermarsi su quella che a volte è l’origine non fisica in questo caso, ma mentale, della nascita di una serie di codici comportamentali che assorbiamo come e più del latte materno, attraverso la presenza, nei primi anni di vita spesso un po’ sottovalutata, della figura paterna e che svela molto di ciò che forma, blocca, valorizza, teme, emoziona, odia, ama una donna, in tutto il suo percorso di crescita e anche molto più avanti, specie quando a sua volta diventa genitore, ma anche tenendo conto se non lo fosse diventata.

…Così nella vasca scivolava davvero, chiudeva gli occhi e rimaneva lì, e l’acqua l’accarezzava perdonandole tutto, come solo prima di esistere succede, come solo nel grembo materno.
Nel grembo paterno.

La Gamberale si è superata in generosità, nel consegnarci una storia sviscerata in ogni sua crepa, che non è mai un stonatura fine a se stessa, ma costituisce sempre l’ impalcatura sulle quali poggiano vite che trovano sempre il coraggio di piantare un fiore nelle insenature che un tempo le hanno spaccate dentro e quando succede, ci sa travolgere come poche, nel mare delle profondità elettive di cui arma la sua penna e che ci lascia sul cuore, tante piccole goccioline fatte di emozioni e lacrime e che richiudendo questo libro, farà ricominciare l’attesa del prossimo piacere di leggerla ancora.

Quello che ci guarisce è quello che ci ammala.
E in fondo che cos’è.
È la vita.
Sono gli altri.
Infatti non si guarisce mai fino in fondo, così come fino in fondo non ci si ammala.

NOTE SULL’AUTRICE CHIARA GAMBERALE

Laura Imai Messina

Chiara Gamberale è nata nel 1977 a Roma, dove vive. Partita come giovanissima speaker radiofonica, ha collaborato con «Il Giornale» e nel 1996 ha vinto il Premio di giovane critica Grinzane Cavour, promosso da «La Repubblica». È inoltre autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici come Quarto piano scala a destra su Rai Tre e Io, Chiara e L’Oscuro su Radio Due. Scrive per Donna Moderna, Vanity Fair e Io Donna. Ha diretto a Roma il laboratorio di scrittura creativa “Il calamaio” ed è ideatrice e direttrice artistica del Festival Procida Racconta. I suoi romanzi sono tradotti in quattordici paesi e sono stati a lungo in vetta alle classifiche in Spagna e America latina. Ha una figlia di nome Vita. È stata sposata con lo scrittore Emanuele Trevi, vincitore del Premio Strega 2021.

  • Una vita sottile (Marsilio, 1999)
  • Color lucciola (Marsilio, 2001)
  • Arrivano i pagliacci (Bompiani, 2002)
  • La zona cieca (Bompiani, 2008)
  • Una passione sinistra (Bompiani, 2009)
  • Le luci nelle case degli altri (Mondadori, 2010)
  • La luce quando c’era (Mondadori, 2012)
  • Quattro etti d’amore, grazie (Mondadori, 2013)
  • Per Dieci minuti (Feltrinelli, 2013)
  • Avrò cura di te (Longanesi, 2014)
  • Adesso (Feltrinelli, 2016)
  • Adesso (Feltrinelli, 2016)
  • Qualcosa (Longanesi, 2017)
  • L’isola dell’abbandono (Feltrinelli, 2019)
  • Come il mare in un bicchiere (Feltrinelli, 2020)
  • Il grembo paterno (Feltrinelli, 2021)